Fumetti & Libri

Face a Story – il nuovo progetto del team GaFFe

Recensione

Il team Gaffe non si ferma più e, dopo aver portato avanti il progetto de “I Racconti della Luna“, nato dalla contaminazione tra fumetto ed opera narrativa, stupisce con un altro lavoro: Face a Story.

Realizzata da Federico Summa e Federica Talanca, l’opera si prepone l’obiettivo di rispondere ad una semplice ma complessa domanda: cosa si cela dietro un volto?

Un’espressione, un graffio, un’acconciatura, un accessorio… tutto può manifestarsi come segno di un’esperienza o di un particolare evento in grado di lasciare il suo indelebile ricordo.

Gli autori, partendo da questa considerazione, sono riusciti ad inoltrarsi nell’animo umano, tanto da creare storie, sia realistiche che fantastiche, in cui il lettore non fatica ad immedesimarsi.

Camminando per strada, trovandoci a vagare con gli occhi fino ad incontrare una figura in grado di suscitare la nostra curiosità, in molti ci siamo posti lo stesso identico quesito che il team GaFFe ha voluto affrontare, andando con la mente ad inventare le storie più improbabili.

Con la loro capacità di analisi del reale Summa e Talanca riescono, quindi, a farsi portavoce di quello che potrebbe tranquillamente definirsi un gioco, ma che risulta anche un mezzo per qualcosa di molto più profondo ed intenso: la chiave per immedesimarsi nell’altro.

Scherma narrativo

Ad ogni ritratto è, quindi, associata una storia.

Il personaggio che il lettore scorge sulle pagine non è necessariamente il protagonista delle vicende narrate, ma si intreccia a doppio filo allo svolgersi della propria storia di appartenenza.

Sei diverse illustrazioni si accompagnano ad altrettanti racconti, che, abbinandosi alle rispettive raffigurazioni, diverse sia per quanto riguarda l’età che il genere, mostrano aspetti differenti della psicologia umana, nonché atteggiamenti propri delle differenti indoli e caratteri.

Stile narrativo

Ogni singola storia viene trattata in modo diverso e, con il mutare dei personaggi indagati, anche lo stile cambia.

Il difficile compito di mimetizzare e fondere la scrittura con la materia trattata è pienamente centrato e le storie si leggono tutte d’un fiato, tanto da trovarsi nella condizione di finire il volume fin troppo alla svelta.

In particolare, tre delle storie sono state ideate da Federico Summa, mentre le altre tre sono, invece, state pensate da Federica Talanca, responsabile anche del comparto grafico.

In particolare colpisce come proprio la brevità dei racconti riesca a costituire uno dei punti più riusciti della produzione. Dove molte autoproduzioni vedono un limite, i nostri hanno invece visto una sfida, riuscendo a sviluppare in profondità concetti assai profondi anche in poche righe.

Disegni

Ad una buona prova di carattere scrittorio si accompagna il pregevole lavoro di matita, che, con pochi tratti, riesce a rendere perfettamente e con disinvoltura volti diversi e molto caratterizzati.

In un lavoro simile la parte dedicata ai disegni è fondamentale e il buon esito del prodotto si deve, appunto, anche alle creazioni visive dei volti. La mancanza del colore non incide affatto sulla resa finale, donando, anzi, un’atmosfera di pathos e criticità ad ogni disegno ed il tutto risulta completato da un ottima inchiostrazione, che con linee nette e grosse enfatizza dal punto di vista visivo i tratti delle figure.

Allo stesso modo, un chiaroscuro poco sfumato e quasi netto in alcune particolari zone, risulta un efficace metodo per evidenziare i dettagli importanti.

Contest

Il lavoro del team è stato, poi, impreziosito da un’ottima iniziativa, che vedeva la partecipazione diretta dei lettori per la pubblicazione della settima storia del volume.

Attraverso la condivisione sulla propria pagina Facebook dell’ultimo volto, gli autori hanno voluto far sì che gli utenti stessi si mettessero in gioco e mostrassero tutta la propria sensibilità.

Inviando, così, la propria storia (di un massimo di 2700 caratteri), chiunque poteva raccontare la propria storia, concorrendo per vincere la possibilità di veder infine pubblicato il proprio scritto.

Conclusioni

Face a Story si presenta come un piccolo e interessante volume.

Non si fatica a cogliere i segni della maturazione artistica dei responsabili del progetto, con un evidente sicurezza nei propri mezzi ed un’esperienza nella forma dell’autoproduzione che si avverte nell’ottimo uso delle pagine e degli spazi a disposizione.

Viene da domandarsi cosa sarebbe in grado di realizzare l’affiatato team se avesse la possibilità di cimentarsi con un progetto più grande, in grado di consentirgli maggiore libertà creativa ed una minore pressione dettata, appunto, dai limiti dell’autoproduzione.

Nerdando in breve

Un’opera letteraria che permette di evadere dalla quotidianità e di vagare con la mente alla ricerca di risposte. Il team GaFFe stupisce ancora!

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