Senran Kagura: Peach Beach Splash (d’ora in poi PBS) è l’ultimo titolo di una serie non adatta ai deboli di cuore. Qui però non dovrete vedervela con zombie, sangue o mostri vari: sarete sommersi in un mondo popolato da meravigliose e prosperose ragazze ninja! Perché quindi il mio avviso? Perché sarete sommersi dalle generose e seminude forme delle protagoniste, per tutto il tempo in bikini! So che i maschietti avranno già il respiro pesante, ma andiamo con ordine.
Recensione
Senran Kagura è una serie giunta al suo quinto compleanno, nata dagli sforzi creativi dello studio Marvelous Games, software house giapponese che ci ha regalato perle quali Corpse Party (e qui ci starebbe un intero articolo) e Harvest Moon. Inizialmente le prime due avventure sono state rilasciate su Nintendo 3DS sul suolo nipponico, e in seguito anche l’Europa ha avuto il suo adattamento – che ho comprato qualche tempo fa, spettacolare! Dopodiché la Marvelous ha deciso di virare fortemente verso il lato Sony della forza, sviluppando Senran Kagura: Shinovi Versus e Bon Appétit! su PS Vita, e infine è approdata su PS4 con Senran Kagura: Estival Versus (anche questo titolo è ben radicato nel mio hard disk) e, da oggi, con Peach Beach Splash. Grande lato positivo di questo franchise è la variabilità dei gameplay: mentre i primi 2 capitoli avevano un approccio 2.5D, Shinovi ed Estival sono passati al combattimento all’arma bianca (e non solo) in 3D contro frotte di nemici in stile “Dynasty Warriors”, però Bon Appétit! ci aveva tuffato nel mondo dei rhythm game ma con ambientazione gastronomica, e il nuovissimo PBS ci catapulta in un third person shooter dove le nostre armi saranno… dei Super Liquidator! Pronti a bagnarvi? Sì, in questo caso i doppi sensi sono più che concessi, fidatevi.
Trama
Dopo le vicende di Estival Versus, le nostre protagoniste – ossia delle giovani shinobi (ninja) appartenenti a diverse accademie in competizione tra loro – si trovano in un momento di tranquillità, che però non dura molto: tramite dei portali, vengono richiamate in una strana arena. Ed è proprio qui che si svolge il Peach Beach Splash, tradizione antichissima (?) degli shinobi, che vede le varie accademie confrontarsi a suon di pistole ad acqua, e chi vincerà potrà vedere esaudito un suo qualsiasi desiderio. Appetibile, no? Ovviamente, essendo tutto a base di acqua, è mandatorio indossare un (minuscolo) bikini bianco, che a malapena riesce a contenere le esagerate forme delle ragazze. Seems legit.
Gameplay
Assodato il background di Peach Beach Splash, da qui parte la modalità principale single player dove dovremmo affrontare diversi archi narrativi a seconda dell’accademia che sceglieremo, ed ogni arco avrà al suo interno 10 episodi. Prima e dopo ogni scontro ci saranno delle cutscenes che ci racconteranno gli sviluppi della trama, attraverso la voce e le movenze delle protagoniste. Il gameplay, come dicevo, è quello di un TPS, quindi aspettiamoci qualcosa di molto simile ad un Gears of Wars o Vanquish, con la telecamera spostata sul lato della ragazza e orde di nemici a popolare le arene. Avremo come avversari “standard” sia delle ninja di infimo livello che delle torrette laser, e in alcuni quadri dovremo compiere anche delle azioni extra come ad esempio spegnere dei piccoli incendi e così via – buona idea per variare il gameplay. Il meglio però ce lo riservano gli scontri con le altre shinobi avversarie, dove l’impegno e la sfida hanno una caratura differente – con conseguente aumento di bikini bianchi striminziti, ovviamente!
Un elemento che mi ha gasato tantissimo è dato dalle carte degli oggetti e dei potenziamenti. Alla fine di ogni episodio riceveremo una bustina di cards – lo sbusto è sempre forte in me – nella quale saranno presenti carte aggiuntive che potremo usare per sostituire e potenziare le nostre dotazioni. Abbiamo quindi le armi, i “famigli” e le carte dei personaggi. Sul versante armi, non fatevi ingannare dall’apparenza frivola del gioco: qui abbiamo 10 tipologie diverse di arma, ognuna con statistiche e caratteristiche diverse, e la cosa bella è che non c’è un vincolo arma-personaggio: possiamo scegliere liberamente l’equipaggio di battaglia in battaglia. I famigli e le card dei personaggi rappresentano dei bonus extra che potremo attivare durante la partita per ottenere aiuti più disparati (maggior potenza di fuoco, scudi protettivi e così via), ed è bello come le carte dei personaggi riportino – in perfetto stile giapponese – diverse versioni di ognuna delle protagoniste, sempre perfettamente illustrate.
Ma non ci fermiamo qui: ogni volta che sbusteremo un doppione, riceveremo un ammontare di punti exp che varia a seconda della rarità della carta, e potremo usare questi exp per potenziare i personaggi, le armi, i famigli e le carte personaggio! Ciliegina sulla torta: aumentando il livello delle armi, queste si evolveranno, e ogni arma ha tre forme diverse, man mano più devastanti e… inzuppanti. Chiude la dotazione una piccola pistola ad acqua che utilizzeremo quando una shinobi avversaria avrà terminato i suoi punti vita, dando origine ad un piccolo minigioco dove dovremo spruzzare acqua sulla testa, sul reggiseno o sulle mutandine della “sfortunata” di turno, fino a farle saltare via il costume. Ovviamente un alone di luce coprirà ciò che non ci è dato vedere, per mantenere un minimo di decenza – tanto lo so che non giocherete a PBS assieme al vostro fratellino, ma forse manco nel salotto di casa ad ora di pranzo.
Completano le modalità di Peach Beach Splash sia degli episodi “stand-alone” con alcune coppie di shinobi che vivono le loro storie a latere di ciò che succede nella modalità principale e la V-Road, ossia una serie di tornei sempre più impegnativi, sia la classica modalità multiplayer online che ci vedrà alle prese con diverse modalità, tutte molto divertenti, cercando di scalare il ranking mondiale. (Nota a latere: essendo il gioco ancora non disponibile fino ad oggi, ho provato l’ebbrezza di sentirmi un pro andandomi a confrontare contro le sole altre 36 persone presenti online che hanno avuto accesso al gioco in anteprima. Figo, no?) Abbiamo poi lo store dove poter comprare costumi, acconciature e pacchetti aggiuntivi, e la modalità “Diorama” dove potremo vestire a piacimento le ragazze, metterle in posa, scegliere uno sfondo e scattare una foto. Infine c’è la modalità “Shower”, dove potremo spruzzare acqua sulle ragazze ed osservare le loro reazioni. Ok, passo e chiudo.
Tecnicamente parlando
Senran Kagura Peach Beach Splash è basato sul motore Criware, e devo dire che il suo lavoro lo fa tutto. Molto belle le luci e l’atmosfera, ci si sente immersi nell’arena di turno, e c’è un enorme quantitativo di acqua sgocciolante che fa sempre il suo mestiere. Ovviamente, grande attenzione è stata posta al ballonzolare delle generosissime forme delle ragazze, e devo dire che la cosa strappa più di un sorriso proprio per la sensazione generale di “ma sì, esageriamo” che pervade il gioco. Come dicevo prima, il design delle protagoniste è veramente di ottima fattura, e al netto delle forme, siamo proprio alle prese con un setup artistico di alto livello. Durante il mio viaggio in Giappone ho comprato un paio di artbook della serie, e vi assicuro che poche volte ho visto disegni così belli. Certo, le ragazze non lesinano di mostrare quanta più pelle possibile, ma è proprio la serie ad essere impostata così, ed è anche per questo che ha un così grande seguito.
Sul versante audio, come sempre considero mandatoria l’impostazione audio in giapponese, perché è solo sentendo le voci originali che si gode appieno dell’avventura. Non alzate però troppo il volume se volete un’esperienza discreta, perché a volte gridolini e gemiti potrebbero essere over 9000.
Concludendo
Senran Kagura Peach Beach Splash è un TPS dove finalmente non ci sono brutti ceffi e interiora sparse qua e là ma letali e bellissime shinobi in costume che hanno come obiettivo quello di lasciare le avversarie mezze nude. Direi che l’atmosfera rilassata (e anche un po’ spinta, dai) fa il suo ed è divertente giocare col sorriso. Non sottovalutatelo però, è molto più tecnico e profondo di quanto sembri, perché oltre la grafica e le tette c’è un gioco dove dovremo gestire equipaggiamento e punti esperienza, un differente comportamento delle armi e nemici che arriveranno da tutti i lati in arene molto grandi e piene di passaggi dai quali non saprete mai chi spunterà. L’esagerazione delle forme generose delle protagoniste è un elemento cardine della serie nonché tratto tipico delle produzioni giapponesi, e personalmente la apprezzo e non mi spiace affatto – anche l’occhio vuole la sua parte! – ma capisco che ad alcuni potrebbe anche dare fastidio, e in questo caso vi consiglio di giocare ad altro. Non vedo l’ora che esca il remake del primo capitolo di Senran Kagura per PS4 (in Giappone dovrebbe uscire ad inizio 2018) ma nel mentre vi auguro di divertirvi con PBS così come ho fatto io!
Nerdando in breve
Un TPS a base di belle ragazze in bikini? Con Senran Kagura Peach Beach Splash questo desiderio è finalmente realtà! Non adatto a chi non ama le tette.
Menzione d’onore: ho sposato una santa donna che risponde al nome di Morgana. Non è così scontato che vostra moglie vi guardi giocare ad un gioco con ragazze più che prosperose, in bikini, senza spaccarvi in testa console, joypad e televisore.
Trailer
Ringraziamo Marvelous Games Europe che ci ha inviato in anteprima una copia del gioco.
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