Come ogni anno, a settembre, si ripropone la super-sfida per quanto riguarda i simulatori calcistici: FIFA VS PES.
Più che videogame sono delle vere e proprie filosofie, due visioni di calcio differenti che portano talvolta a scontri degni delle peggiori curve di ultras. Ecco cosa ne pensa la tifoseria della redazione:
Tencar
Se me l’avessero chiesto fino al 2009 avrei risposto PES, senza ombra di dubbio.
Dal 2005 al 2009 ho partecipato attivamente con il mio clan a parecchi tornei, conoscendo molti giocatori e divertendomi.
Dall’edizione di FIFA 10, invece, non sono più riuscito a staccarmi dal titolo EA, anche a causa di una modalità online convincente e – soprattutto – del FUT che mi porta a giocare centinaia di ore facendomi perdere altri giochi interessanti.
Ma quanto è bello aprire le bustine trovando i calciatori, come capitava da ragazzini con le figurine Panini???
jedi.lord
FIFA vs PES per gli appassionati di calcio virtuale non è una domanda, è uno stile di vita e di pensiero.
La faccio breve: dopo GOAL! per Amiga, il mio primo gioco di calcio per PC è stato l’incredibile FIFA 98: Road to World Cup per PC. Ne fui stregato e non credo serva neanche spiegare il perché. Da quel momento, fino al 2001, solo FIFA per me.
Dopo qualche anno di blackout calcistico virtuale, scoprii il fenomeno PES, che divenne il must assoluto nella mia casa universitaria: tornei, sfide, scommesse abbondavano, tanto che uno dei muri del corridoio era adibito a bacheca dei tornei, con classifiche, risultati e relativi insulti ed improperi. Un periodo meraviglioso, insomma, in cui PES 6 e PES 2008 dominavano senza avversari.
Nel 2010 in casa arrivò la PS3 insieme a FIFA 10: il mio vecchio amore era tornato e da allora non è più andato via perché, diciamocelo, al momento è spanne avanti: ho avuto l’occasione di sfondarmi di PES 2016 (il passatempo di un inverno a casa di un amico) e nulla, per quanto sia divertente, per ora il calcio di EA domina.
FIFA 17 l’ho adorato (si, anche per la modalità “Il viaggio”) e penso proprio che anche quest’anno preferirò il calcio canadese a quello giapponese.
Insomma, PES è stato un amore istantaneo, una scappatella con la strabella del momento. Ma non c’è nulla come l’amore della tua vita.
Giando
Il 2017 per me è un anno particolare, “calcisticamente” parlando: per la prima volta da non ricordo quanto, ho comprato FIFA (il 17) e, udite udite, ho addirittura prenotato FIFA 18 – edizione standard, non esageriamo.
La cosa sembra strana perché a me il calcio non mi ha mai fatto impazzire, però ultimamente il FUT mi aveva incuriosito tantissimo e, complice un collega esperto giocatore, ho voluto indossare pantaloncini e calzettoni per tornare sui campi di gioco. Per me ad oggi la scelta ricade quindi su FIFA, e la demo di PES18 non mi ha affatto entusiasmato, anzi, l’ho trovata un po’ plasticosa, cosa che invece FIFA non mi ha trasmesso per nulla.
In realtà, tornando indietro negli anni, ho un fortissimo legame affettivo con Winning Eleven 4 (per i marziani, WE è il nome giapponese di PES) che ho giocato completamente in giapponese su PS One e col quale avrò passato un monte ore imbarazzante. Ancora ricordo la frustrazione ad inizio Master League, dove non riuscivo quasi a completare un passaggio, sostituita man mano dalla soddisfazione di aver imparato a battere l’ostica CPU e aver formato uno squadrone dove racchiudevo tra gli altri Chilavert, Roberto Carlos, Roberto Baggio e Shevchenko: che tempi!
LC
Da bambino sono cresciuto con FIFA, avendoli e giocandoli quasi tutti per ore ed ore dal ’97 al 2004. Da lì in poi ho giocato soprattutto a PES fino al 2011, per poi tornare su FIFA.
Sebbene ad oggi i giochi di calcio siano piuttosto in basso in fatto di interessi videoludici, ci sono cose di entrambi a cui sono rimasto legato (tipo le “acconciature” di PES con la testa da cane o da cavallo o i trucchi con gli alieni dei FIFA vecchi).
Dovendo scegliere però dico FIFA, nonostante lo schifo che è la EA: non ce la faccio ad oggi nel 2780 ab urbe condita a vedere ancora un gioco di calcio senza licenze come PES.
E adesso la parola alla tribuna del nostro gruppo Facebook ufficiale:
Simone Mello
Lontano 1995, importavo un sacco di giochi dal Giappone. Presi a caso questo Winning Eleven, solo squadre della J League e con la foto delle facce dei giocatori nella barra sotto. Con L1 si poteva palleggiare la palla di testa o ginocchio, fare gol con Totò Schillaci era bellissimo. Da lì in poi anni di pomeriggi spesi ore e ore con amici.
Sulla Play One ero un drago, una macchina da guerra. Ricordo il mitico Camerun di Eto, Job, Simo. La Nigeria di Kanu. Ogni anno aspettavo con ansia PES, quasi sempre ben ripagato, altre volte oggettivamente deluso. FIFA per me è sempre stato “l’altro” gioco.
Negli ultimi tempi ho sempre provato su PS4 sia FIFA che PES, promettendomi di aver apertura mentale e provare entrambi e scegliere il migliore… Alla fine giro sempre su PES.
Sono PES maniaco. Non me ne vergogno.
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