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Micro Machines World Series – Ciao, vecchio amico!

Micro Machines World Series

Vi è mai capitato di incontrare un vecchio amico del liceo, di parlare con gioia dei tempi passati ma di notare come la complicità di quegli anni sia adesso scomparsa? Tenete bene a mente questa sensazione.

Recensione

Quando ho saputo dell’uscita di Micro Machines World Series sono andato in brodo di giuggiole poiché le emozioni mi hanno travolto in pieno: ho ricordato le ore spese giocando con le macchinine che, grazie alle loro dimensioni ridotte, entravano facilmente – spesso di straforo – nella mia cameretta (a differenza delle Hot Wheels che avevano delle piste ingombranti) ma soprattutto ho pensato a quante sessioni ho passato sul primo capitolo della serie sviluppata da Codemasters, rigorosamente – da bravo figlio unico – in single player.

L’impatto con Micro Machines World Series è forte, duro e frustrante, pensate a quando il bullo di turno vi aspettava nel cortile per rubarvi la merenda e non sapevate cosa fare perché era troppo grande: l’avreste battuto un giorno, magari sfruttando l’astuzia, magari perché siete diventati più muscolosi, ma sapete che all’epoca sareste stati destinati a soccombere.

Dopo settimane di Mario Kart 8 Deluxe, abituarsi ad una visuale dall’alto non è stato un atto immediato ed ho preso parecchi schiaffi nelle prime gare. Questi schiaffi si sono rivelati propedeutici, soprattutto perché nelle prime ore è necessario farmare punti che vengono assegnati al termine di ogni sessione in base alla posizione finale e che consentono di acquisire delle casse contenenti oggetti per personalizzare i mezzi e di aumentare di livello: una volta arrivati al decimo, si sbloccano le Partite Classificate che sono il cuore pulsante di Micro Machines World Series.

Ma andiamo con ordine.

Modalità di gioco

Le modalità di gioco sono Gara, Battaglia ed Eliminazione.

La Gara è una semplice corsa tra 12 avversari in cinque giri, il mezzo che taglia il traguardo per prima è il vincitore; come ogni gioco della serie Micro Machines che si rispetti, avremo a disposizione dei pacchetti disseminati lungo la pista che forniranno delle armi Nerf (altro brand distribuito da Hasbro, come le piccole macchine) che andranno da una bomba da tirare verso i nemici alle nostre spalle, ad una pistola che potrà colpire e distruggere gli avversari posizionati davanti a noi ed infine un devastante martello che distruggerà le auto che ci precedono.
A differenza del citato Mario Kart, essere distrutti non è così penalizzante poiché si torna rapidamente in gara con un’invulnerabilità che dura alcuni secondi. Ovviamente potremo spingere fuori dal campo gli altri piloti per poi sorpassarli e sbeffeggiarli.
Le piste ricordano quelle viste nei precedenti capitoli del franchise e sono sempre molto colorate e pericolose: è fastidioso finire sbriciolati in un frullatore o tagliati in due da una sega.

La Battaglia prende spunto dagli FPS e ci propone altri tipi di scontri come il Deathmatch oppure il King of the Hill passando per il sempreverde Capture the Flag oppure il Drop the Bomb: tutto è molto divertente ma lo è ancora di più se disponete di amici disposti a condividere l’esperienza; i gruppi casuali sono il male.

Eliminazione è forse la modalità più adrenalinica: la telecamera segue solo il primo della gara, chi scompare dall’inquadratura viene eliminato ed il vincitore sarà il pilota che porterà a casa più round; ho giocato più a questo che al resto, un motivo ci sarà.

Micro Machines World Series-1

Comparto tecnico

Codemasters ha confezionato un buon prodotto dal punto di vista grafico, i colori risultano caldi e le varie piste, costruite nell’ambito di familiari ambienti casalinghi, sono ben realizzate; occorre però muovere un appunto poiché mi sono trovato a storcere il naso per dei rallentamenti nelle fasi più concitate che mi hanno costretto all’errore, facendomi perdere parecchie posizioni all’inizio di alcune gare.

La colonna sonora e l’audio di gioco si attestano su livelli soddisfacenti, senza strafare; non ho tolto – com’è mia abitudine – la musica dalle opzioni e questo è un dato fortemente indicativo.

Il netcode ha qualche pecca, ho riscontrato del lag in più situazioni oppure sono stato catapultato fuori da una gara che stavo conducendo, con conseguenti imprecazioni e lanci del pad. Si sa, non sono affatto un tipo competitivo.

In conclusione

Vi ricordate l’incipit nel quale parlavo di un vecchio amico? Micro Machines World Series è così: i capitoli precedenti mi hanno lasciato un bel ricordo ed è stato piacevole da provare (tant’è che nelle fasi di test, chiamato più volte da Clack per uscire, le ho detto il solito “Ne faccio ancora una” per poi presentarmi al suo cospetto dopo mezzora), ma forse ha perso l’appeal che aveva avuto nel corso del secolo scorso a causa della mia giovane età.

I 12 mezzi a disposizione permettono una discreta varietà e modificano l’approccio alla gara, anche se ho guidato pressoché sempre l’auto della polizia che ho trovato molto affine alla mia guida e le tre modalità regalano una buona esperienza di gioco a patto che piacciano le competizioni e le sfide online, in caso contrario, le modalità in single player non sono così sfidanti e non regalano una buona longevità.

Insomma: mi sento di promuovere questo Micro Machines World Series con qualche riserva causata da un netcode che risulta alcune volte poco stabile, da alcuni cali di frame rate e – ma questo è davvero un mio limite – dal fatto di non riuscire più a provare l’affetto di qualche decade fa per questo brand.

Nerdando in breve

Micro Machines World Series è un buon titolo per chi adora gli arcade dedicati alle auto e le sfide online.

Nerdandometro: [usr 3.3]

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