Recensione
Si sa ultimamente scarseggiano le idee originali. Quindi è tutto un fiorire di sequel, reboot, remake e adattamenti. Adesso pare che siano di moda i film tratti da serie TV del passato. Dunque eccoci al film di Baywatch, serie cult degli anni ’90 con una delle premesse più stupide di sempre ma trainata da grandi tette personaggi (ehm…). E se fai un film ambientato in spiaggia, come fai a non chiamare il polinesiano più famoso al mondo, Dwyane Johnson? Non puoi, ovvio che non puoi.
Trama
Nella fittizia Emerald Bay, Mitch Buchannon (Dwayne Johnson) è il capo dei guardiaspiaggia della città. Ogni anno organizza delle selezioni per recrutare nuovi bagnini, ma quest’anno il capo gli ordina di prendere l’ex campione olimpico Matt Brody (un palestratissimo Zac Efron) come nuova recluta per motivi pubblicitari. Mitch non vorrebbe, Brody è uno scavezzacollo che ha buttato via la sua carriera olimpica e non riesce a lavorare in gruppo, inoltre in giro c’è una nuova droga (la fakka, chi diavolo s’inventa ‘sti nomi a Hollywood?) che sembra collegata alla ricca Victoria Leeds (Prayanka Chopra).
Tuffo comico
Anche solo leggendo la trama, ci si accorge che insomma, non siamo davanti ad una storia dai colpi di scena travolgenti. Immagino che tutti quanti ipotizzino dove andrà a parare la storia. D’altronde il materiale di partenza non si faceva certo notare per la profondità.
L’idea di base è simile a quella di un altro film tratto da una serie tv (l’unico che a mio parere è davvero un bel film): 21 Jump Street. Invece di fare un film serio e potenzialmente ridicolo, Baywatch non si prende praticamente mai sul serio. Giunti alla conclusione che l’idea stessa di Baywatch è ridicola, gli sceneggiatori Damian Shannon e Mark Swift decidono di prendere una trama standard della serie e inserirci battute e meta-riferimenti. Viene ridicolizzata l’idea stessa dei bagnini/detective che era in pratica l’asse portante della serie tv, mentre qui giustamente ci viene ricordato che non spetta ad un bagnino, per quanto muscoloso come Johnson, risolvere casi d’omicidio. Anche l’altro caposaldo della serie, la corsa al rallenty con la mercanzia dei bagnini in bella mostra, è preso in giro durante tutto il film, incluso durante il breve cameo di Pamela Anderson (per i nostalgici, compare anche David Hasselhoff).
Chi si aspettava un film più d’azione resterà quindi deluso. Baywatch è una commedia con qualche scena d’azione, non a caso diretta da un regista di commedie (Seth Gordon, che ha diretto l’orrendo Pixels e il più divertente Come ammazzare il capo… e vivere felici). Se siete appassionati di Dwayne Johnson come lo sono io, siamo più dalle parti di Una Spia e mezzo che non di Fast & Furious.
È un male? Per me no.
Al netto di una scena in CGI orrenda (davvero, una delle cose più brutte che abbia visto di recente), le scene d’azione sono tutto sommato ben fatte e sfruttano ottimamente l’ambientazione da spiaggia, con inseguimenti in moto d’acqua e scene in yacht di lusso. E come ho già detto, se l’idea di partenza non è granché, cambiare tono può andare bene. Però non tutto scorre liscio.
Personaggi da mare
Come accennato, la storia non è propriamente originale. In parte, le magagne della sceneggiatura (incluse svolte narrative ridicole), vengono riscattate dai personaggi principali. Johnson è come al solito enorme (in tutti i sensi). È carismatico, bravissimo nei tempi comici e perfetto nelle scene d’azione. Se vi piace vale da solo il prezzo del biglietto. Zac Efron se la cava, per chi come me è cresciuto odiandolo per High School Musical, è una piacevole sorpresa perché anche lui è molto bravo nei pezzi comici e nei duetti con Johnson, ma ha anche le uniche scene più serie del film e se le porta a casa tranquillamente. Della bagnine non posso che lodare le notevoli qualità di Alexandra Daddario (Summer), Kelly Rohrbach (CJ) e Ilfenesh Hadera (Stephanie), belle e brave, mentre Jon Bass ha l’ingrato ruolo della spalla comica Ronnie.
Il gruppo degli attori principali sembra molto affiatato e riescono a tenere a galla il film, nonostante i buchi della trama e un cattivo (la bella Chopra) molto risibile. Però a volte l’umorismo è poco centrato, quando non è puerile (c’è una gag nemmeno troppo corta sul pene di Ronnie incastrato in un lettino), sbilanciando non poco il film e sacrificando troppo alcuni personaggi. In particolare, il personaggio di Summer non ha praticamente alcun ruolo se non quello di farci ammirare le forme generose di Daddario, pur comparendo come i due protagonisti maschili. Stephanie che sarebbe la seconda in comando sparisce completamente a metà film e di CJ sappiamo solo che piace a Ronnie. E non è una cosa legata solo ai personaggi femminili.
Il Mitch di Johnson è una figurina, senza alcuno spessore a parte l’acchiappare i cattivi. Non ha una backstory, non ha motivazioni, si basa tutto su Johnson e la sua presenza. Alla fine, gli unici vagamente abbozzati sono Brody e Ronnie, il primo perché la sua parabola di crescita è l’elemento portante della pellicola ed è di fatto il protagonista del film, il secondo perché, pur essendo la spalla comica, vengono quantomeno descritte le sue motivazioni di base. Baywatch fallisce quindi nel farci interessare ai personaggi, esponendosi ancora di più alle critiche per i buchi della storia.
Personalmente sono uscito divertito dal cinema, perché il film intrattiene senza troppe pretese ed è spassoso vedere un film con un’ambientazione un po’ diversa dal solito. Però l’impressione è che si poteva fare di più e che Johnson dovrebbe cercarsi dei progetti più di spessore per valorizzare il suo talento (comico e non). Fuori dalla saga di Fast & Furious, conto sulla punta delle dita i suoi film veramente riusciti. Poco per uno come lui. Spero nel remake/sequel di Jumanji (…) in uscita a Natale, ma non ci metto la mano sul fuoco.
Nerdando in breve
Film perfetto per passare una serata senza pretese, è il classico titolo da pizza, birra e rutto libero. A meno che non siate fan sfegatati della serie originale, Dwayne Johnson è probabilmente la ragione principale per guardare questo film. Ok, anche la vista di bagnine e bagnini avvenenti in costume da bagno è un valido motivo, ma meno di quanto possiate pensare.
Trailer
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