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Alien: Covenant – Lo spazio torna a far paura

Cinque anni dopo il controverso Prometheus, Ridley Scott torna ad occuparsi dei suoi mostri spaziali, realizzando Alien: Covenant, che si pone a metà strada tra il predecessore e Alien del 1979.

Trama

Siamo nell’anno 2104, esattamente dieci anni dopo la sfortunata spedizione Prometheus. L’astronave USCSS Covenant è in viaggio verso il pianeta Origae-6 per una missione di colonizzazione: gli oltre 2000 coloni ed i 15 membri dell’equipaggio sono in criosonno e ad occuparsi delle mansioni pratiche è l’androide Walter, nell’aspetto del tutto identico al precedente modello David, incontrato in Prometheus.

Un’inattesa tempesta stellare investe la nave e costringe Walter a risvegliare l’equipaggio. L’evento imprevisto provoca ingenti danni e la morte di alcune delle persone in criostasi, tra cui il capitano della Covenant. Durante le riparazioni, il nuovo capitano ed il resto dell’equipaggio intercettano una trasmissione che contiene una voce umana: scoprono così l’esistenza di un pianeta abitabile vicinissimo alla loro posizione. Decidono così di esplorarlo, per capire chi aveva lanciato il messaggio: sarà l’inizio della fine.

Recensione

Dopo la visione di Prometheus, nel 2012, ero piuttosto perplessa: non avevo ancora visto Alien, lo confesso, ma la storia e i personaggi del prequel non mi avevano entusiasmata. Quest’anno ho recuperato ed apprezzato il primo Alien e, a quel punto, ho concesso una seconda chance a Prometheus: ho capito di più i riferimenti ma nel complesso il film continua a non piacermi.

Questa premessa per spiegare che mi sono avvicinata alla visione di Alien: Covenant con molto scetticismo, temendo un altro buco nell’acqua. Sono rimasta piacevolmente sorpresa, quindi, nello scoprire che quest’ultimo film non è poi così male.

Alien: Covenant è molto più vicino ad Alien di quanto lo fosse il suo predecessore: le atmosfere, i ritmi, le ambientazioni, ricordano molto più da vicino Alien che non Prometheus ed è questa la forza principale del film. Sebbene la storia derivi direttamente da quella del prequel, personaggi e vicenda di fondo non possono che ricordare quelle del film del 1979 (la protagonista, ad esempio, è molto simile a Ripley).

Il film riesce a tenere la tensione alta nonostante dei personaggi non esattamente brillanti (se gli scienziati del futuro si comporteranno tutti come quelli mostrati in Alien: Covenant e Prometheus, siamo spacciati) e dei colpi di scena non proprio impossibili da prevedere. Come tutti i film “collettori”, destinati ad unire due pezzi di una saga mastodontica, Alien: Covenant presenta le sue imperfezioni, con errori di continuità evidenti e una storia mai del tutto autonoma. Allo stesso tempo, però, risulta una visione piacevole, completa di salti sulla sedia messi al punto giusto.

Alien: Covenant è un film di cui vi consiglio la visione in particolare se avete già visto almeno Prometheus e Alien: il primo perché la storia vi è direttamente collegata, il secondo perché i riferimenti alla pellicola si sprecano e sarebbe un peccato perderseli. Se invece non siete degli appassionati del genere e non intendete recuperare gli altri due film, potete comunque concedergli una visione senza troppe pretese: il cast convince e la tensione è assicurata, in particolare nelle sequenze ambientate sull’astronave, decisamente le più riuscite.

Personalmente non ho apprezzato l’intento di voler spiegare a tutti i costi l’origine degli Xenomorfi: Alien mi è piaciuto anche perché non si pone troppe domande ma ci presenta una situazione di fatto da affrontare. Per lo stesso motivo non avevo amato nemmeno Prometheus, ma Alien: Covenant ha saputo convincermi per le sue atmosfere e per i suoi personaggi.

Nerdando in breve

Ridley Scott riprende le redini della saga Alien con un film equilibrato e bilanciato, che rispetta le atmosfere che abbiamo tanto amato. Decisamente meglio di Prometheus.

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