Recensione
Nessuno ci crede, nessuno vuole crederci, ma Fast & Furious è arrivato all’ottavo film, più di Guerre Stellari (in attesa di L’Ultimo Jedi) e sta polverizzando tutti i record d’incassi (maggior incasso di sempre nel weekend d’apertura).
Trama
Andiamo, la volete veramente sapere? È davvero così importante?
In realtà no, non serve tantissimo sapere la trama, ma fa capire quanto la saga sia cresciuta e sia diventata complicata.
Dom (Vin Diesel) e Letty (Michelle Rodriguez) si sono sposati, sono in luna di miele a farsi i cazzi loro e a fare corse di macchine assurde a Cuba (in quella che è l’unica scena brutta del film, ma per legge in ogni film della serie ci deve essere una scena con una corsa di macchine).
A turbare la luna di miele arriva una donna misteriosa (Charlize Theron, coi capelli di Angelina Jolie in Fuori in 60 Secondi) che costringe Dom a tradire la famiglia per aiutarla nel suo piano criminale.
Confusa, la Famiglia (qui formata da Dwayne The Rock Johnson, Ludacris, Tyrese Gibson e Nathalie Emmanuel) cerca di fermare Dom e la donna misteriosa aiutata da Mr. Nessuno (Kurt Russell), il suo aiutante Eric (Scott Eastwood, che si, è il figlio di Clint) e da Deckard Shaw (Jason Statham) che era il cattivo nello scorso film.
Macchine che esplodono
Come avete notato, ci sono tanti personaggi, introdotti in tanti film ma sono tutti facilmente riconoscibili senza dover per forza ricordare tutto o aver visto le precedenti pellicole. Anche perché i personaggi passano in secondo piano, quello che conta sono le macchine e le esplosioni.
Se avete visto anche solo un film del nuovo corso (dal quarto in poi) sapete benissimo come funziona la serie: la trama è accessoria, spesso basata su un canovaccio basico quando non è stupido e i personaggi non sono mai troppo analizzati. Ma ad ogni film ci sono delle scene sempre più grosse ed eccessive con veicoli vari. Questo vogliamo e questo ci danno. D’altronde parliamo di una serie che ha fatto della tamarraggine e dell’eccessività il suo marchio di fabbrica. Anche se cambia il regista, questo è di F. Gary Gray (uno che ha diretto quasi solo porcate), non è che il tono sia molto diverso dai precedenti.
Quindi perché stupirci se in questo capitolo la scena finale è un inseguimento sui ghiacci tra un sottomarino nucleare e macchine sportive? Capirai, nel settimo volano tra grattacieli e lanciano le macchine da un aereo.
In sostanza è come al solito una gara al rialzo dell’incredibilità e della assurdità. Però funziona tutto. E funziona tutto perché è incredibile la stessa idea di una banda di ex-ladri tamarri che diventa una banda di superspie. Voglio dire, quanto è credibile Vin Diesel come genio stratega? O Ludacris come mega-hacker? Se credi a quello, puoi anche credere che una Lamborghini possa essere un mezzo valido per inseguire un sottomarino tra i ghiacci dell’Artico.
La famiglia è importante
Se le sequenze d’azione sono grandissime, eccessive, ed alzano il livello ad ogni film, quello che ha funzionato ad intermittenza negli scorsi capitoli è stato l’utilizzo del cast. Troppa gente tra buoni e cattivi, troppe star da gestire e inevitabilmente qualcuno ci rimetteva, di solito il cattivo che era ridotto a figurina.
Qui ci sono meno personaggi da gestire e per certi versi è un bene ma allo stesso tempo la sceneggiatura di Chris Morgan lascia parecchio a desiderare nello sviluppo dei personaggi e delle loro motivazioni. Capisco che in un film del genere non si cerchi chissà che introspezione, ma se imposti tutta la saga sul concetto di lealtà, onore e famiglia, non puoi trattare l’arruolamento di Deckard Shaw (che ha ucciso Han nel settimo film) così all’acqua di rose. E non è solo quello: nessuno si pone dubbi o incertezze sul tradimento di Dom, i personaggi sono tenuti al grado zero della loro caratterizzazione e sembra che tutti siano ad una sgommata di distanza dal diventare parte della famiglia e partecipare al barbecue di fine film, non importa cosa abbiano fatto in precedenza.
Se non altro, il cast è in forma, soprattutto tra i co-protagonisti (Vin Diesel è monoliticamente sempre lo stesso). Ad esempio, Jason Statham funziona meglio qui che nel settimo dove faceva il cattivo. Le scene tra lui e Johnson sono fantastiche e sono troppo poche, voglio una pellicola intera su di loro due. O anche solo un film singolo sul personaggio di Johnson.
Charlize Theron come cattivo funziona, lei è brava e riesce a rendere bene la malvagità del personaggio, peccato che il suo ruolo sia scritto malissimo. Poi vabbè, nei ruoli secondari di vecchi saggi ci sono Kurt Russell e Helen Mirren, due che trasudano carisma e che si mangiano la scena ogni volta che compaiono, non importa quanto possa essere stupida la sceneggiatura.
Nerdando in breve
Arrivati a questo punto della saga, è incredibile come si riesca sempre a trovare nuove idee per le scene d’azione e a mantenere la storia quantomeno interessante. Il film dura due ore e mezza ma fila che è un piacere. Non è il migliore della saga (per me quello resta il quinto, seguito dal settimo) ed anzi ha più di un problema a livello di sceneggiatura e trama, ma per un paio d’ore senza pensieri è il titolo ideale.
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