Alzi la mano chi non ha mai giocato ad almeno uno dei titoli TT Games, quei signori che in licenza hanno avuto la geniale idea di trasformare i maggiori franchise del mondo in avventure LEGO. Da Indiana Jones a Star Wars, da Lord of the Rings ad Harry Potter, da Batman agli Avengers; permeati dalla consueta dose di ironia che ha da sempre accompagnato questi giochi, i titoli dedicati ai mattoncini più famosi del mondo hanno conquistato pletore di pubblico di tutte le età.
C’è però una cosa che era sempre mancata: la libertà di creare. LEGO è da sempre sinonimo di creatività, e nei titoli usciti fin’ora c’era il vincolo della storia da seguire; dopotutto era una riproposizione di film celebri in chiave mattoncino, e quindi il vincolo era dovuto. Tuttavia i veri creativi hanno sempre sentito il bisogno di qualcosa di più: avere a disposizione milioni di mattoncini e le mani legate dietro la schiena era qualcosa di terribilmente frustrante.
Finalmente questo gap è stato colmato. Via i personaggi famosi, via le trame obbligate: quello che resta è un’enorme sandbox in cui creare, letteralmente, qualsiasi cosa. Dopo tre anni di sviluppo e un’ampia fase di test in early access su Steam, LEGO Worlds è pronto ad invadere il mercato.
Recensione
La presentazione ufficiale di LEGO Worlds avviene nella splendida cornice del centro di Milano: a due passi dal Castello Sforzesco, si riuniscono letteralmente decine di giornalisti in attesa di aprire il vaso di Pandora e scoprire cosa si nasconde all’interno.
Da Warner Bros la parola viene data ad uno degli sviluppatori TT Games che ci presenta il titolo mostrandoci i primi due mondi a disposizione, quelli necessari a familiarizzare col titolo. Nel primo avremo modo di scoprire come catturare e replicare i modelli presenti nel mondo: una volta catturato, il modello entrerà a far parte del nostro archivio e potrà essere collocato (o anche letteralmente sparato) in qualsiasi altro mondo che andremo a visitare.
In questa sorta di tutorial, quindi, esploreremo la baia dei pirati, risolveremo alcune semplici quest e otterremo in cambio dei mattoncini dorati, necessari a far ripartire il razzo con cui siamo precipitati.
Terminata questa fase ci spostiamo sul secondo mondo, dove si inizia a fare sul serio. Siamo nella preistoria, su un’isola vulcanica, e inizieremo a modellare il paesaggio col secondo fondamentale strumento messo a disposizione da LEGO Worlds.
Da vecchio nerd quale sono il primo impatto è stato quello di rivedere, molto più in grande, le dinamiche che mi avevano fatto innamorare in Populous, sul mio vecchio Amiga.
Con pochi semplici passaggi lo sviluppatore ci mostra come innalzare montagne, scavare pozzi, cancellare, aggiungere, appiattire e, in pratica, rimodellare a piacere l’intero mondo. Anche in questa fase lo scopo è quello di ottenere nuovi mattoncini per riparare il razzo e passare infine al gioco libero. Più mattoncini d’oro collezioneremo e più grande sarà il nostro livello nella scalata verso il rango di Mastro Costruttore.
Terminata la presentazione c’è tempo per qualche domanda allo sviluppatore. Ne approfitto per avvicinarmi e chiedergli di svelarmi un paio di questioni spinose. Innanzi tutto mi faccio raccontare qual è stata la sfida maggiore nel creare questo gioco. Mi risponde che le routine procedurali della creazioni dei mondi e la gestione delle camere sono state l’ostacolo principale. Le dinamiche della telecamera, in modo particolare, ha rappresentato una vera sfida: in un gioco in cui puoi fare letteralmente qualsiasi cosa, è necessario che la visione sia sempre perfettamente chiara, eppure bisogna lasciare al giocatore la libertà di muoverla a piacere, in modo da incontrare i suoi gusti. Per questa ragione hanno introdotto la visione in prima persona, inizialmente non prevista, ma invocata a gran voce durante l’early access dagli utenti Steam.
Gli chiedo quindi di sbottonarsi sui futuri aggiornamenti, sui contenuti aggiuntivi che troveremo sullo store nei prossimi mesi. Purtroppo su questo aspetto non si sbilancia: mi dice che non sono previsti DLC al momento, ma la mia sensazione è che probabilmente c’è un grande cantiere aperto e tutti i progetti in fase di sviluppo sono sotto stretta riservatezza.
Lascio lo sviluppatore in pasto agli altri giornalisti e mi dirigo all’area di test. Ho potuto provare il titolo per cinque minuti, vista l’immensa folla smaniosa di testarlo con le proprie mani, e la prima impressione che ho avuto è stata quella di un prodotto rifinito con cura maniacale e dalle potenzialità immense.
C’è tempo infine per un gustoso buffet, anche questo in chiave LEGO: il finger food, infatti, andava letteralmente “montato” prima di essere consumato. Un’idea geniale.
Abbandonata la presentazione mi sono riservato un paio d’ore per testare con calma il gioco.
Lo scopo è quello di diventare Mastri costruttori e per farlo bisogna, ovviamente, costruire milioni di oggetti, modellare mondi, risolvere quest generate randomicamente. Tutti gli oggetti creati, dal singolo modello, alle case, ai pianeti, posso essere condivisi con altri giocatori. È sufficiente comunicare il codice del mondo perché chiunque possa entrarci e contribuire alla sua evoluzione. Il gioco prevede anche una modalità co-op: fino a due persone in locale, fino a quattro in remoto.
La mole di elementi a disposizione è letteralmente imponente: si parte con una base di 1400 oggetti che possono essere assemblatati tra loro per dare vita a combinazioni sempre nuove; più mattoncini raccoglieremo e più grande potrà essere il nostro mondo. E se questo non fosse abbastanza, per gli utenti PC c’è la possibilità di utilizzare il Model Builder per importare nel gioco modelli generati a parte.
Nel mio test ho ripercorso i passi visti durante la presentazione e mi sono trovato assolutamente a mio agio nell’utilizzo degli strumenti. Ci sono moltissime possibilità e infinite combinazioni, il tutto gestito in modo facilmente accessibile e di questo va dato assolutamente merito agli sviluppatori.
Altro elemento piacevole è che il gioco, completamente in italiano, ha una splendida voce narrante che ci guida nelle fasi esplorative e di apprendimento. Non ci metto molto a riconoscere il tono pieno e delicato di uno dei maggiori doppiatori italiani: Claudio Moneta ci accompagna con ironia e sarcasmo mentre scopriamo cosa fare e come farlo. Una compagnia davvero piacevole.
Dopo aver completato le missioni dei primi due mondi sono entrato nel terzo, composto da caramelle e dolciumi. Qui ho imparato a ridipingere i mattoncini, a clonare i modelli e, soprattutto, ho guadagnato l’accesso alla costruzione libera. E per libera intendo davvero libera: gli stessi componenti base che avevo da bambino ora erano di nuovo nelle mie mani e ho potuto iniziare a costruire pareti e case mattone dopo mattone, proprio come si faceva un tempo. Ecco che esplodono le infinite possibilità fin’ora solo accennate: adesso posso creare, dipingere, modificare, salvare e copiare letteralmente qualsiasi cosa.
Terminato anche il terzo mondo ho deciso di sperimentare qualcosa di nuovo, scegliendo un mondo casuale generato proceduralmente. Sono atterrato in una palude infestata da coccodrilli e pirati zombi, dove ho imparato che per completare le missioni, spesso, non basta muoversi all’interno del mondo, ma occorre anche spostarsi col razzo e continuare ad esplorare.
Insomma: nulla è scritto, tutto è possibile. E qualsiasi cosa è “cavalcabile”: dai maiali ai draghi.
Considerazioni finali
Perché un astronauta col cappello da Babbo Natale?
E perché no?
Questo semplice scambio di opinioni riassume in modo eccellente lo spirito di LEGO Worlds: se puoi pensarlo, puoi realizzarlo. Quindi perché non farlo? Se sarà l’anti Minecraft solo il tempo potrà dircelo: le premesse ci sono tutte, il costo a cui viene venduto è assolutamente accessibile e ci aspettiamo ulteriori aggiunte in futuro. Per ora non sono previste micro transizioni e questo non fa che aumentare l’appetibilità del titolo. Il target di riferimento è quello del casual gamer, con un prodotto accessibile anche a chi non ha giornate intere da spendere giocando.
Tutto sommato è un gioco di cui si sentiva davvero la mancanza: avere in mano dei giochi LEGO e non poter avere la libertà che da sempre LEGO offre, strideva enormemente. Ora tocca a noi diventare Mastri costruttori, e l’astronauta col cappello da Babbo Natale non è che l’inizio.
LEGO Worlds è disponibile per PC, PlayStation, Xbox One e in futuro anche per Nintendo Switch. Il prezzo di vendita è 29,99 Euro.
Nerdando in breve
LEGO ci regala la sandbox definitiva. Il sogno di ogni bambino, anche di quelli ormai cresciuti.
Trailer
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