Tanto tempo fa, in un lontano mondo fantasy, gli eroi non andavano a livellare allo sbaraglio in pericolosi dungeon con party sprovvisti dei giusti equipaggiamenti, solo perché il barbaro di turno era troppo stupido per capire la differenza fra acciaio forgiato e pane raffermo. Qui, i paladini della giustizia avevano organizzato sindacati e contratti di settore e venivano gestiti da manager specializzati nel saccheggio di dungeon su commissione.
E qui non sto scherzando, nel nuovo gioco di Andrea Chiarvesio e Pierluca Zizzi andremo ad impersonare proprio questi imprenditori, dei veri e propri Dungeon Heroes Manager, che combattono tutti i giorni per sgravi fiscali sugli oggetti magici aziendali e che cercano di capire se gli 80 ori di Sauron vanno o no in busta paga al berserker. Ai mostri e alle damigelle ci pensano già gli eroi.
Recensione
Dungeon Heroes Manager è ovviamente il titolo di questo nuovo e divertente boardgame edito da Giochi Uniti, che sembra voler inizialmente porre l’accento sull’elemento gestionale, ma che nasconde invece un cuore fatto di una fortissima interazione fra giocatori, basata su una sorta di piazzamento lavoratori simile a quello di Sulle Tracce di Marco Polo, e di un sistema di combattimento divertente, versatile e basato su una gestione dell’azzardo strategica al punto giusto, come vedremo più avanti.
Per cominciare a capire questo titolo, (che ho trovato particolarmente fresco, non tanto nelle meccaniche e nelle regole, quanto nell’esperienza di gioco finale) bisogna parlare dell’andamento di un turno, il quale si svolge in 5 fasi: reclutamento, sfruttamento degli edifici, scelta del dungeon, esplorazione del dungeon e, ahimé, pagamento degli eroi.
Le meccaniche
Prima di tutto si devono ingaggiare quei poveri ignari chiamati eroi, distribuiti casualmente nelle varie locande, ognuna con un effetto particolare che viene attivato dal giocatore che la sceglie. Per selezionare la locanda nella quale vorremo andare, si sceglie segretamente il numero corrispondente sul proprio dado che viene rivelato insieme agli altri. Scelta la locanda, paghiamo i soldi necessari al reclutamento (diversi per ognuna di esse) e prendiamo tutti gli eroi presenti al suo interno. In caso si verifichi uno pareggio, vince chi possiede meno pezzi d’oro. Inoltre, un conflitto sulla scelta causa la variazione dei costi di tutte le locande. Gli altri giocatori dovranno invece riuscire a posizionarsi in altri spazi da soli, finché tutti non avranno compiuto una ed una sola scelta.
Questo meccanismo si ripete, eccezione fatta per la variazione dei costi, anche nelle fasi di scelta degli edifici da sfruttare e del dungeon da esplorare. Gli edifici permettono di utilizzare effetti particolari, tutti diversi, che permettono di prepararsi per le battaglie sotterranee. È chiaro che se in 2 giocatori la partita si fa estremamente strategica, in 6 persone la libertà di movimento è limitata e Dungeon Heroes Manager diventa molto più ricco non solo di variabili ma anche di schiaffoni all’amico che a ogni turno vi ruba la locanda che tanto desideravate.
La fase di esplorazione consiste invece nell’addentrarsi, stanza dopo stanza, nei sotterranei e sconfiggere i mostri o distruggere le trappole fino ad arrivare al boss finale. I 6 dungeon sono divisi in tre tipi, Goblinoidi, Demoni e Non-morti, in ordine di potenza, e ogni dungeon è composto di 2 o 3 stanze, contenente una carta mostro o trappola ciascuna, eccezion fatta per l’ultima stanza che contiene anche il boss di fine dungeon. Volendo, il nostro gruppo di eroi può anche ritirarsi nel caso in cui, ad esempio, quel demone maggiore infernale sia una sfida giusto un attimino eccessiva per il nostro bardo armato di coltellino svizzero. Ogni stanza che riusciremo a ripulire ci garantirà un premio in denaro, promozioni per gli eroi, equipaggiamenti e potenti oggetti magici.
Finita questa parte, arriverà il triste giorno di pagare un oro ciascuno i nostri eroi sopravvissuti alla carneficina. Quindi se nessuno esce vivo dal dungeon, nessuno vorrà essere pagato. Ce ne faremo una ragione.
Dopo un numero variabile di turni, basato sul numero di giocatori, il gioco finisce e vince il più ricco, altrimenti in caso di pareggio è possibile prendersi la vittoria combattendo contro i giocatori nostri pari!
Combattimenti
Ma come funziona il sistema di combattimento di Dungeon Heroes Manager? È molto semplice: prima, uno dei giocatori assume le veci dell’equivalente manageriale del dungeon master, che controllerà i mostri, mentre il giocatore attivo controllerà gli eroi. Ogni fazione deve prima lanciare tanti dadi quanti sono i personaggi in battaglia e poi dovrà posizionarne uno su ogni carta eroe o mostro, attivando così gli effetti corrispondenti al valore assegnato. Gli effetti sono principalmente attacchi o difese sui quattro tipi di combattimento, che vengono risolti interamente uno dopo l’altro: a distanza, magico, corpo a corpo e letale. I risultati vengono confrontati fra le fazioni e con un sistema simile a quello di Magic: The Gathering i danni non parati vanno a colpire i combattenti che muoiono dopo il primo colpo, impedendogli così di partecipare alla risoluzione successiva.
La grande varietà di configurazioni, ampliata dagli oggetti magici e dagli equipaggiamenti (che spesso danno effetti aggiuntivi o permettono di modificare dei risultati) fa sì che la componente aleatoria sia minima, e la strategia diventi quella di contenere i danni o di stabilire la configurazione dei dadi assegnati migliore per resistere il più possibile.
Il sistema di combattimento è sicuramente divertente e soprattutto veloce, ma con una sola piccola mancanza, che può però essere tranquillamente introdotta come regola alternativa: dal momento che i primi a tirare i dadi sono sempre i mostri, la strategia del giocatore attivo può essere solo puntare a trovare la combinazione migliore di valori, cosa che ad un certo punto del gioco diventa decisamente facile, specie se in pochi giocatori. Invertendo l’ordine di combattimento, si introduce una buona dose di calcolo delle probabilità che rende anche più elettrizzante e difficile il combattimento. Il mio consiglio è di provare entrambe le modalità e adattarle eventualmente al tipo di gioco che volete seguire.
Una regola aggiuntiva che serve per aggiungere un po’ di variabilità è quella delle “Storie Tragiche“. Queste corrispondono a delle carte che vengono assegnate ai giocatori all’inizio del gioco e che assegnano degli ori nel momento in cui il personaggio che vi è raffigurato muore esattamente nella stanza e nel dungeon che sono indicati. Giusto perché non erano abbastanza della carne da macello, prima.
Componenti
I materiali di Dungeon Heroes Manager sono quelli che gli aficionados dei giochi da tavolo conoscono bene: carte, segnalini in cartone e segnalini e dadi in legno. Nella classicità dei pezzi, però, va riconosciuto che si è voluto andare oltre all’essenziale, e infatti troviamo un set di 6 dadi neutri, così come dadi e segnalini eroe nei colori dei giocatori. La scelta di usare dei dadi per prenotare locande ed edifici può sembrare poco pratica o inutile, quando poteva essere usato un set di 6 carte come in molti altri titoli, ma giocando ci si rende conto che i dadi sono molto più pratici (dato che dovranno essere spostati molto di frequente) e permette di usarli anche in combattimento, utilizzando i colori come aiuto nell’organizzazione dei dadi assegnati agli eroi. Insomma, dei dettagli che però rendono il tutto più gradevole ed “user-friendly”.
Nota di merito alla caratterizzazione, sia grafica che stilistica. Il regolamento è piacevole e divertente da leggere e i riferimenti sparsi qua e là, soprattutto fra i nomi degli eroi, fanno sorridere senza snaturare il gioco.
Se volete dare un’occhiata a tutto il contenuto della scatola, è presente l’unboxing del gioco sulla nostra pagina Facebook.
Conclusioni
Quello che ho trovato molto convincente di Dungeon Heroes Manager non è tanto la capacità di divertire con una struttura immediata e solida, ma il fatto di riuscire a inserire più meccaniche in un solo gioco senza risultare pesante, e anzi rendendosi accessibile a tutti, esperti o meno. Gli habitué sicuramente non avranno difficoltà a capire come intralciare nel modo migliore l’avversario, ma la chiarezza degli obiettivi, delle conseguenze delle azioni e la mancanza di una forte casualità degli eventi nella parte iniziale del turno lo rende vario e impegnativo. La difficoltà del gioco sta infatti nel mettere i bastoni fra le ruote agli avversari in modo che, al momento di inoltrarsi nel dungeon, questi siano in difficoltà per non essersi potuti rifornire a dovere.
Questo mi porta agli ultimi due appunti finali, uno negativo ed uno positivo. Una dei pochi elementi che mi ha fatto storcere il naso è la mancanza totale di interazione fra giocatori al momento dell’esplorazione del dungeon (se escludiamo la scelta dei dadi da assegnare ai mostri nel caso siano in due, cosa davvero poco influente), mentre il combattimento fra personaggi resta purtroppo relegato allo spareggio finale. Queste due meccaniche, soprattutto quest’ultima, sarebbero divertentissime da integrare ed espandere nel gioco vero e proprio, cosa che può tranquillamente succedere con l’uscita di un’espansione che, passando all’appunto positivo, auspico moltissimo.
Quello che resta in testa dopo la prima partita a Dungeon Heroes Manager è che ne vuoi di più, e nonostante ci sia effettivamente un sacco di carne al fuoco, ne vuoi ancora! E già sogni più giocatori, più oggetti, più eroi, più mostri, più meccaniche… Insomma, questo è un titolo che promette molto bene, e che nasconde un’anima “modulare”. D’altronde quella che si ha davanti è una struttura molto flessibile e divertente, che merita e che beneficia di uno sviluppo di contenuti e meccaniche aggiuntive! Chissà che il futuro non riservi qualche nuovo incarico per gli uomini di affari più impegnati del regno!
Prezzo
Dungeon Heroes Manager è pubblicato in Italia da Giochi Uniti ed è disponibile al prezzo di 39,95€
Nerdando in breve
Dungeon Heroes è un concentrato di mazzate, sia con gli amici che con i mostri, in un gioco dove oltre a gestire un gruppo di eroi si piazzano dadi ma si piazzano anche tante botte.
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