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I Racconti della Luna: un’autoproduzione pescarese

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È possibile realizzare un’opera valida quando si parla di autoproduzione?

Team GaFFe

Ho avuto modo di conoscere “I Racconti della Luna” in occasione del Pescara Comix.
Il team GaFFe si è creato dalla sinergia di tre ragazzi che, partendo da passioni diverse e dalla volontà di raccontare una storia, hanno iniziato a lavorare insieme dall’inizio dello scorso novembre.
Partendo da una raccolta di storie scritte da Federico Summa, lo sceneggiatore, si è iniziato a lavorare sulla trama; successivamente, grazie ai disegni di Federica Talanca e alla colorazione di Fabio Marinacci, in arte Gathen, l’opera ha iniziato a prendere una sua propria forma.
L’intuizione è stata quella di non realizzare un fumetto che si raccontasse esclusivamente per immagini, ma di creare un’opera in cui la compenetrazione tra narrazione e rappresentazione visiva potesse offrire un’esperienza quanto più completa possibile, sia per i fan dei baloon che per gli appassionati dei racconti più tradizionali, di tipo narrativo.
Ecco, quindi, che prende corpo l’idea di realizzare una cornice esclusivamente letteraria e di inserire all’interno dell’albo i due racconti “Le Rose del Mattino” e “I Gelsomini Notturni”, realizzati invece in modo figurativo.

Trama

Filo conduttore e spunto per la narrazione delle due storie in opera fumettistica saranno i sentimenti tra il Lupo e la Luna: tradizione vuole, infatti, che soltanto nelle notti di luna piena, il Lupo e la Luna, un tempo amanti, possano ricordarsi del loro passato amore.
La parte della cornice mostra una carica di pathos molto intensa, dovuta in particolare all’evoluzione che subisce la figura del Lupo. Con il ricordo di una coscienza più che animalesca, dall’essere dominato esclusivamente da istinti, il protagonista si trova a riscoprire una profondità ed una razionalità dimenticati.
Il lettore prende consapevolezza assieme allo stesso Lupo, attraverso i suoi ricordi e le sue sensazioni, e si immedesima immediatamente nella narrazione, anche grazie alla scelta di utilizzare un linguaggio in prima persona molto efficace.
Se è molto facile farsi coinvolgere dalle atmosfere della cornice, la situazione cambia leggermente in occasione delle storie a fumetti. Oltre a uno svolgimento leggermente affrettato e breve (esigenza sicuramente dettata dai limiti imposti dall’autoproduzione), le stesse storie sembrano più giustificare la cornice, che essere unite dalla stessa.
Se, infatti, andassimo a togliere l’opera narrativa presente nella cornice, i due racconti contenuti al suo interno potrebbero comunque esistere di per sé, ma sicuramente non regalerebbero un’esperienza così completa come invece fanno unite alla narrazione.

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I disegni

Dal punto di vista figurativo, poi, il disegno e la colorazione, non si sposano perfettamente, trovandosi in una situazione in cui i tratti diversi, per una scelta dichiaratamente stilistica (quella di sposare un disegno molto lineare ad una colorazione pittorica), minano la godibilità visiva del prodotto, a seconda dei gusti.
Nonostante queste piccole pecche, più che giustificabili in un’opera prima come questa, il fumetto si lascia letteralmente divorare; da ogni pagina è possibile percepire con quanta energia e con quanta voglia gli autori si siano impegnati per la realizzazione di un qualcosa che avevano particolarmente a cuore.

In conclusione

Mi sembra molto importante sottolineare che, nonostante ci si trovi appunto di fronte al primo lavoro del team creativo (lavoro nato dall’esperienza di un corso di autoproduzione tenuto dall’accademia del fumetto di Pescara), tutta la dedizione e la passione necessarie alla realizzazione di un prodotto di successo siano facilmente ravvisabili nelle pagine stampate.
Le piccole imperfezioni, molte delle quali eliminate in occasione della seconda stampa, sono dettate dalla poca esperienza. In questo caso, poi, proprio per il buon risultato ottenuto, la stessa poca esperienza non si rivela come un demerito, ma come un merito: se infatti la qualità di un volume realizzato senza molto mestiere dimostra di poter essere una buona opera, sono sicuro che i prossimi lavori del team GaFFe, a seguito di un’adeguata maturazione, non deluderanno le aspettative.
In attesa del prossimo lavoro “L’ultima fata”, non resta che immergersi nelle particolari atmosfere de “I Racconti della Luna”.
Per rispondere alla domanda iniziale, quindi, sì: è possibile creare un prodotto valido anche tramite l’autoproduzione. Certo, i costi imposti da tale opzione costringono purtroppo a delle scelte dolorose e spesso si deve decidere come realizzare quello che si ha in mente con le poche risorse a disposizione, ma un team creativo con le idee chiare e con la giusta ambizione può comunque creare un prodotto valido e godibile.

Nerdando in breve

Un’autoproduzione pescarese che, grazie alle proprie coraggiose scelte riesce a creare un’opera prima più che valida e che lascia ben sperare per il futuro.

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