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Dragon Ball Xenoverse 2 – Come ridefinire il concetto di fanservice

dragon ball xenoverse 2

Recensione

In un mondo ormai caratterizzato dalle divisioni più varie e fantasiose, ci sono cose che, volenti o nolenti, ci accomunano tutti e una di queste è senza alcun dubbio Dragon Ball. Per qualsiasi essere umano nato dopo gli anni ’80, la leggendaria serie creata da Akira Toriyama è infatti da considerarsi una vera e propria mania più che una semplice passione e… credo che il fatto che a quasi 30 anni io sia ancora qui a parlarne come il più esaltato dei tredicenni, ne sia una dimostrazione piuttosto lampante.

Alla luce di tali premesse si può forse non provare un’attrazione fatale per Dragon Ball Xenoverse 2? Non si può certo negare nell’ultimo decennio le vicende di Goku e compagni siano state reinterpretate e riproposte in mille modi e maniere, ma per qualche arcano motivo (nonché per la gioia della stessa Bandai Namco) il fascino di questo storico universo sembra davvero immutabile e proprio Dragon Ball Xenoverse 2 ne è l’esempio più recente.

Una storia da proteggere

Tutto, a partire da una storyline non memorabile ma comunque degna di essere assaporata per oltre 25 ore di gioco, ha infatti l’irresistibile profumo del fanservice e questo è senz’altro il più grande pregio dell’intero prodotto. E la cura riposta nella creazione di questo universo è visibile sin dai primissimi minuti quando, superata la fase di creazione del proprio avatar, si entra ufficialmente a Conton City per iniziare il proprio lavoro presso la Pattuglia Temporale, incaricata di garantire la stabilità della linea temporale.

Il nostro obiettivo è infatti quello di ripercorrere il ben noto arco narrativo della serie per evitare che qualche evento “storico” possa essere alterato ma… saranno sufficienti poche decine di minuti per scoprire un’oscura verità che metterà a dura prova la buona riuscita della nostra missione. In un susseguirsi di frenetiche battaglie all’ultimo sangue, Dragon Ball Xenoverse 2 ci proietta infatti nel vivo di un’avventura dai toni piuttosto “oscuri”, ma ciò non toglie che il divertimento, come da tradizione, sia davvero assicurato.

Progressione e Personalizzazione

Complice un sistema di progressione davvero eccezionale, che permette di plasmare il proprio personaggio con assoluta libertà, e un sistema di personalizzazione pressoché illimitato, Dragon Ball Xenoverse 2 riesce infatti a soddisfare in pieno le aspettative degli appassionati, e la cosa migliore è che tali pregi sono solo la punta del proverbiale iceberg. Il fulcro dell’esperienza sono infatti le fasi di combattimento, davvero frenetiche ma mai caotiche grazie a un battle system sorprendentemente ricco di sfumature.

La quantità di abilità disponibili farebbe impallidire anche il più irriducibile degli appassionati, e considerando che l’unico reale limite del sistema di combattimento è da ricercarsi in una telecamera che non sempre riesce a tenere il passo con la frenesia dell’azione, è facile intuire quanto l’esperienza possa effettivamente risultare stuzzicante e, soprattutto, accessibile. Eh sì, perché per quanto profondo, il gameplay risulta estremamente accessibile, soprattutto grazie a una curva di difficoltà tutt’altro che ripida, che permetterà a chiunque – esperto o no – di acquisire una graduale ma totale familiarità con le meccaniche di gioco.

E restando in tema di accessibilità, non posso che concludere facendo un plauso al team di sviluppo. L’universo di gioco, complice la sua deriva in perfetto stile MMO, potrebbe risultare piuttosto “spaventoso” all’inizio – la quantità di informazioni da apprendere è sinceramente paurosa viste le tante attività disponibili – ma il modo in cui tutto è stato presentato, nonché la decisione di snocciolare le varie aree di gioco con una certa lentezza, fa sì che nulla risulti davvero al di fuori della portata di nessuno, giovanissimi compresi.

Singleplayer o Multiplayer?

Insomma, Dragon Ball Xenoverse 2 è dunque un prodotto sviluppato con estrema cura che pur non eccellendo in maniera particolare sotto alcun punto di vista, riesce, nel suo insieme, ad assicurare un’esperienza di ottimo livello agli occhi di chiunque, irriducibili della saga o semplici amanti dell’azione frenetica. E questo considerando solo il “semplice” singleplayer che come detto vi intratterrà per almeno 25-30 ore. Aprendosi al multiplayer online, ad abbracciando dunque la componente da MMO di cui il gioco si avvale, le cose cambiano, spalancando le porte a un’esperienza pressoché infinita nonché molto più profonda sotto il profilo tattico-strategico.

In definitiva, se c’è stato almeno un giorno della vostra vita in cui vi siete sentiti dei veri appassionati di Dragon Ball, Xenoverse 2 riuscirà senz’altro a risvegliare il vostro amore sopito nell’arco di poche decine di minuti. E anche nel caso in cui la saga di Akira Toriyama non vi fosse mai piaciuta, non è da escludersi che il gioco possa addirittura farvi cambiare idea.

Nerdando in breve

Dragon Ball Xenoverse 2 potrebbe essere messo al pari del più ricco degli “all you can eat”. Una volta entrati ci si sente quasi intimiditi dall’enorme abbondanza che lo caratterizza, ma alla fine smettere di mangiare è pressoché impossibile.

Trailer

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