Ammetto che per motivi più che altro logistici non ho letto molti fumetti italiani recenti. Ovviamente mi informo un po’ via internet e so, ad esempio, che una delle realtà più interessanti in Italia è Shockdom, che pubblica tantissimi autori del bel paese, esordienti e non.
Dunque approfittando dei poteri di persuasione della redazione di Nerdando, ho avuto per le mani un fumetto italiano nuovo, appunto pubblicato da Shockdom: Phlox, scritto da Tauro (nome in codice di Antonio Silvestri) e disegnato da Vanessa Cardinali.
L’ho preso così, senza sapere niente, senza conoscere gli autori e senza informarmi. A scatola completamente chiusa. A fine lettura ho sbirciato un po’ la biografia degli autori. Tauro ha esordito con Claire & Malù, un fumetto che dalla copertina non sembra per me, mentre Cardinali ha disegnato – tra i suoi vari lavori – un fumetto che si chiama Suore Ninja – Zombie Gay in Vaticano, lo so che non c’entra niente ma volevo dirlo perché era un fumetto che non conoscevo e la cosa mi fa stare male (e questo capita quando non chiedi consigli al tuo presidente NdTencar).
Comunque sia, Phlox.
Siamo nel 3021. Jan atterra su Callisto per passare le vacanze. Lì incontra Zara, la sua vicina di casa, traduttrice e appassionata di fiori, in particolare di phlox, un fiore che non sapevo esistesse (ma io so a malapena distinguere una rosa da una margherita, lasciatemi perdere).
Succedono altre cose, ma non ve le dirò. Perché qualsiasi altra cosa io possa dire di più sulla storia sarebbe uno spoiler e, in sostanza, si perderebbe praticamente tutto del fumetto.
Questo perché l’opera non ha una struttura lineare, ma la narrazione è spezzata in flashforward e flashback per più di metà albo. Quello che accade non è un mistero enorme, il perché non vi dico ciò che succede non è dovuto al sempre più pressante problema degli spoiler. Semplicemente, è bello leggere senza già sapere dove andrà a parare la storia e cosa sta effettivamente succedendo. Anche perché il fumetto è breve, se vi dico anche la trama per filo e per segno non resta molto.
Phlox è un racconto di fantascienza. Ma è anche una storia intimista d’amore.
Quindi è un fumetto perfetto per lui e per lei. Credo che sia il suo maggior pregio. Tauro utilizza un genere (la fantascienza) per raccontare altro. E lo fa bene. Intendiamoci, non si riscopre la ruota, ma è interessante da leggere ed è avvincente vedere i protagonisti interagire. C’è tenerezza e dolcezza che in questo mondo cinico e baro ogni tanto ci vogliono. C’è anche umorismo, affidato al computer Vecchio Mio principalmente.
Ma non è tutto rose e fiori (ahah). Il difetto principale di Phlox è probabilmente nella sua lunghezza. La storia si svolge su 100 pagine e sono poche per appassionarsi troppo. Anche perché ci sono tanti elementi che avrei preferito fossero approfonditi, ma forse è un mio problema con le storie brevi.
Ai disegni Vanessa Cardinali si disimpegna bene. Il suo stile mi ha fatto pensare a Craig Thompson (autore di Blankets e Habibi), insomma un paragone importante. È un disegno diciamo semplice, ma adatto al tono della storia. Ben supportato dai colori.
Forse è più adatto alle parti intimiste che a quelle fantascientifiche, però non è un problema, non è quello il fulcro della storia. Per chi volesse astronavi giganti, alieni strani e armi futuristiche disegnate dettagliatamente può rivolgersi altrove.
Nerdando in Breve
Phlox è un fumetto interessante perché tocca un genere poco esplorato da autori italiani e lo fa in maniera personale. Forse poteva essere più lungo per approfondire non solo il mondo fantascientifico, ma anche per sviluppare meglio i personaggi, ma offre comunque delle belle sensazioni.
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