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Faeria – Quando carte ed esagoni si esaltano

Giochi di carte e giochi da tavolo sono da anni due delle mie più grandi passioni. Ai tempi del liceo e dell’università non era raro che passassi il pomeriggio a testare nuovi mazzi di Magic, per poi ritrovarmi la sera con Tencar ed altri amici a giocare a I Coloni di Catan. Era facile immaginare che imbattermi in un prodotto come Faeria, accostato simultaneamente a Hearthstone ed a I Coloni di Catan, potesse provocare in me le stesse reazioni di una ragazzina in prima fila al concerto di Justin Bieber.

Andiamo con ordine, perchè Faeria è, prima di ogni altra cosa, un cardgame online ed in quanto tale condivide con i suoi simili tutte quelle caratteristiche che li hanno resi molto più sostenibili delle loro controparti fisiche: i pacchetti per completare la collezione possono essere acquistati oppure sbloccati tramite un sistema di valuta in-game, che è possibile farmare giocando, e le carte in eccesso possono essere distrutte per ottenere dei cristalli, chiamati Memoria, con cui forgiarne di nuove, eliminando di fatto il mercato secondario delle carte singole. Conclusa la fase di deckbuilding arriva il momento di iniziare a fare sul serio: è alla nostra prima partita che scopriremo l’anima boardgame di Faeria.

Gli avatar dei giocatori, chiamati Divinità, si trovano ai vertici opposti di un oceano rappresentato da una scacchiera esagonale, mentre gli altri vertici sono occupati da pozzi che forniscono risorse extra. Questo elemento aggiunge un’importantissima componente spaziale, che rende il titolo estremamente profondo e strategico e le partite divertenti e molto spesso imprevedibili. Nel corso di ogni turno, le Divinità possono costruire sull’oceano due terre generiche oppure una terra specifica (laghi, montagne, foreste e deserti) negli esagoni adiacenti al proprio avatar o alle creature che controlla. Plasmando il tabellone a nostro piacimento potremo seguire svariate tattiche per sviluppare il nostro gioco o disturbare quello avversario, cercando di assecondare lo stile impostato nella costruzione del mazzo: difficilmente vedremo un mazzo aggro sviluppare il proprio territorio in modo attendista, allo stesso modo raramente un mazzo di controllo lascerà scoperta la parte di plancia nelle vicinanze della propria Divinità.

Nonostante Faeria sia in early access fino al 24 agosto, giorno in cui verranno aggiunti nuovi contenuti single player e si passerà al free to play, siamo di fronte ad un prodotto maturo e pronto al grande salto: lo dimostra il fatto che è già stato implementato un sistema di ricchi tornei mensili e molti famosi streamer di Heartstone (tra cui Kripp e Kolento) stiano già testandone le potenzialità. Il divertimento è assicurato, sia che si giochi Pandora (la modalità draft) oppure la classica modalità Costruito, la profondità strategica è assicurata da un set base ben bilanciato in grado di venire in contro ai gusti di tutti i giocatori e dall’innovativa plancia di gioco che aggiunge sfide complesse ed una nuova dimensione ai giochi di carte online. Il successo di Faeria non dipenderà tanto da questi elementi, a mio avviso tutti realizzati alla grande, quanto dalla capacità di Abrakam di costruirvi intorno una community coesa e credibile; qualora dovessero farcela, siamo di fronte ad un prodotto in grado di fare il suo ingresso in pompa magna nel mondo degli e-sports.


Nerdando in breve

Carte e plancia esagonale, alleati perfetti per regalarci un TCG online divertente, complesso ed estremamente profondo.

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