In alcune occasioni diamo l’opportunità ai lettori di scrivere un articolo: in questo caso, l’autore del post è una nostra vecchia conoscenza. Lascio la parola a Jacopo “Jack” Camplone.
Sono le 21:30 di domenica 24 luglio 2016, maglia gialla indossata, cellulare carico al 100%, aspetto un amico per partire alla volta del raduno, sono pronto e carico.
Quanta gente! – Il raduno inizia al terminal degli autobus di Pescara. Arrivati, io ed il mio amico ci accorgiamo di avere davanti a noi una fiumana di gente che non ci saremmo mai aspettati di trovare; sì, insomma, mi aspettavo un nutrito gruppo di persone ma non la folla che avevo davanti agli occhi: ragazzi e ragazze di età compresa tra i quattordici e i quarant’anni. Sia chiaro, non sono sorpreso, ma la vista di una tale moltitudine di persone così ben variegata mi ha sorpreso non poco.
Raggiungiamo i ragazzi del nostro team, con i quali ci eravamo messi d’accordo sul nostro gruppo di Telegram, dove condividiamo gli avvistamenti dei Pokémon più rari. Ci presentiamo, perché fino a quel momento avevamo comunicato solo tramite chat: ragazzi e ragazze tranquilli, come noi, con i quali abbiamo iniziato a scherzare fin da subito.
Finalmente, verso le 22:35, gli organizzatori danno il via alla nostra camminata, dopo aver distribuito dei biglietti per partecipare ad una estrazione che ci sarà alla fine dell’evento. Inizia il nostro piccolo “viaggio” per il centro di Pescara, alla ricerca di Pokémon ed al presidio di più Pokéstop possibili.
Si parte! – Iniziando a muoverci, la sensazione di essere ben più che quattro gatti si fa sempre più forte; ci spostiamo verso una delle piazze più grandi della città, passando per il centro e me ne rendo completamente conto soltanto quando mi accorgo che dei passanti, al lato della strada, si fermano interdetti, ci guardano e ci chiedono per quale motivo fossimo tutti li e che cosa stessimo facendo, dopodiché hanno iniziato a tirar fuori i loro smartphone per farci delle foto e dei video.
Abbiamo percorso tutte le vie del centro, prendendo più Pokéstop possibili e – nota apprezzabile – gli organizzatori non si sono fatti mancare quante più esche possibili disseminate lungo il tragitto, per poterci permettere una comoda cattura. Peccato che la fortuna non girasse dalla nostra parte data la mera presenza di Pidgey, Zubat e Spearow per il 90% del tempo (piccola nota isolata: un Porygon uscito in Via Roma verso metà serata. Me lo sono anche perso ma vabé, ci sarà un’altra occasione).
L’evento procede molto bene; continua lo scambio di battute tra i membri del team di cui faccio parte (Istinto), mentre arrivo ad una semplice conclusione: l’applicazione di Pokémon GO è estremamente acerba, un gioco che se non portasse il nome dei Pokémon avrebbe ottenuto decisamente meno attenzione. Ciò che mi “stupisce”, in un certo senso, è come questo gioco resca bene nel suo intento di creare interazione sociale, a dispetto di quello che l’opinione pubblica afferma sull’isolamento prodotto dall’uso degli smartphone.
Ragazzi e adulti, tutti quanti si ritrovano insieme a parlare e scherzare allegramente: ovunque mi girassi, era questa la scena che avevo davanti agli occhi.Ripartiamo dopo una mezz’oretta, girovagando per il centro di Pescara. Il nostro viaggio si conclude sulla riviera e gli organizzatori iniziano ad estrarre i numeri dei bigliettini che ci avevano consegnato all’inizio dell’evento. I premi non erano speciali, ma dei simpatici gadget ed omaggi atti a ricordare un primo timido tentativo di portare una realtà come quella di Pokémon GO anche qui a Pescara.
Quindi via! Portachiavi e mini-figure dei Pokémon realizzati con la Paper Art. Superfluo parlare del crescendo di tensione al momento dell’estrazione della sagoma di Vaporeon (uno dei Pokémon più forti nel gioco, al momento).
L’evento si conclude verso mezzanotte. Gli organizzatori ci salutano promettendoci che, dato il bellissimo riscontro ottenuto, si impegneranno molto presto a riproporre un evento del genere ma più “serioso”: una caccia vera e propria ai Pokémon più rari spostandosi nella città in base agli avvistamenti ricevuti.
Ovviamente, la vera serata è iniziata solo in quel momento.
La guerra è appena cominciata – Con il gruppo di ragazzi del team Istinto, ci siamo spostati verso due palestre nevralgiche della città, presidiate fino a quel momento dal team blu e rosso. Tempo mezzora e le loro difese vengono letteralmente fatte a pezzi dai nostri Vaporeon, Lapras, Exeggutor e Dragonite.
Riusciamo a piazzare subito due piccoli muri per evitare che la palestra cada velocemente; iniziamo quindi a potenziarla. L’obiettivo è uno solo: portarla al livello massimo, il 10. Rimaniamo lì seduti a chiacchierare e potenziare la nostra palestra e, dopo aver innalzato le difese, decidiamo che è il momento di spostarci.
Camminiamo lungo il corso, farmando tutti i Pidgey che ci capitano a tiro, fino ad arrivare ad un’altra palestra. Nel giro di qualche minuto anch’essa cade brutalmente sotto i nostri colpi ed il simbolo del team Istinto brilla ancora una volta nella mappa di gioco.
Carichi ed un po’ stanchi, decidiamo che la palestra posizionata nel luogo dove ci eravamo riuniti all’inizio dell’evento sarà l’ultima a cadere e diventare nostra. Non ci mettiamo molto; a darci manforte c’è un gruppo di tre ragazzi seduti su una panchina, non molto distanti da noi. Pescara è gialla questa notte.
Decidiamo quindi di salutarci e di rivederci nei prossimi giorni.
Conclusioni – Torno a casa verso le 3 del mattino, stanco ma decisamente contento. Tutto sommato è stata una piacevolissima esperienza, grazie all’impegno degli organizzatori che si sono prodigati nel proporre attività che arricchissero l’evento e all’atmosfera, sempre serena e tranquilla, che regnava tra i ragazzi. Posso dire di essere uscito una domenica sera con 500 amici e di essermi fatto un giro per il centro, alla faccia di chi dice che Pokémon GO fa male.
Jacopo Camplone