Se c’è una cosa che non sono mai stato capace di spiegarmi è perché l’industria videoludica sia sempre stata così restia a cimentarsi con l’ambientazione cyberpunk. Se escludiamo l’eccellente Deus Ex, lo sperimentale Far Cry 3: Blood Dragon, il recente Watch Dogs e pochi altri, il cyberpunk è sempre stato bistrattato o semplicemente ignorato dagli studios; la cosa a mio avviso è strana, perché si presta eccome ad essere convertito in videogame, anzi: le suggestioni sono molte e un contesto del genere dovrebbe far gola ai produttori.
Come spesso accade, a venirci in soccorso alle lacune delle grandi produzioni, ci pensa ancora una volta l’universo Indie, andando a ripescare sensazioni ed emozioni forse un po’ retrò ma decisamente affascinanti. Dreadlocks Ltd porta quindi su console, dopo il successo per PC, l’affascinante Dex.
Il gameplay ricorda un po’ un caposaldo della storia videoludica: quel mitico Flashback di cui abbiamo già parlato in passato. Visione latelare, 2D canonico, possibilità di salire e scendere, entrare e uscire per spostarsi in diverse aree di gioco. Meccaniche quindi già ampiamente rodate e anzi, da tempo tralasciate in favore di approcci differenti. Dex, però, farcisce il gameplay con elementi da RPG, e anche se sono un po’ semplificati, le possibilità di potenziare la nostra protagonista danno al titolo quel tocco di profondità necessario.
La storia parte su tinte classiche, ben note a chi ha apprezzato il lavoro di William Gibson o dei molti film incentrati sulla sua opera. Siamo nei panni di Dex, un’hacker con innesti artificali, che di colpo si trova a dover fuggire perché minacciata dalla immancabile corporazione di turno, a questo giro guidata da un’intelligenza artificiale nota come Kether. Ad aiutarci uno sconosciuto di nome Raycast, che ci guiderà fino a raggiungere la magnifica città di Harbor Prime che ricorda per ambientazione la soffocante Los Angeles di Blade Runner.
Dex è in grado di farsi strada a suon di legnate, e il combattimento fisico sarà di gran lunga il più usato (anche a causa di un sistema di puntamento inesistente per le armi), con animazioni forse legnose ma che rievocano i grandi classici degli anni ’90. Naturalmente, parlando di cyberpunk, non poteva mancare la componente di hacking. Dex, infatti, potrà entrare nel cyberspazio per violare i server della corporazione, e il gioco ci simula l’attacco come un semplice simulatore di volo in cui dobbiamo abbattere muri e virus.
Acquisendo esperienza, come detto, ho potuto potenziare il mio personaggio con un sistema di avanzamento stile RPG. Incrementando le capacità di persuasione e di effrazione ho potuto avere accesso ad aree altrimenti bloccate. Come accennato, rispetto ad un gioco di ruolo classico, ho trovato il sistema un po’ semplicistico, ma sicuramente azzeccato per questo titolo.
Il vero punto di forza del gioco, però, è sicuramente l’ambientazione. Tonnellate di personaggi ottimamente caratterizzati, rendono l’universo di Dex vivo e movimentato; una volta raggiunta Harbor Prime, ho potuto immergermi nella vita locale, passando dalle fogne al porto a downtown; ho seguito i dialoghi, svolto missioni secondarie, e il tutto condito da un ottimo doppiaggio, vera ciliegina sulla torta. Splendide anche le illustrazioni (quasi statiche) che accompagnano i momenti salienti della trama principale.
In conclusione, posso dire di essere rimasto davvero soddisfatto da questa piccola perla, il lavoro dei ragazzi praghesi è stato eccellente, Dex è un piccolo gioiellino che merita di essere giocato da tutti gli amanti del cyberpunk.
Nerdando in breve
Dex ci riporta indietro ai grandi classici del passato, regalando ambientazioni Cyperpunk dipinte con rara maestria.
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