La mia generazione, quella dei nati negli anni ‘80, ha vissuto un’infanzia ibrida: ancora pienamente fuori dalla generazione digitale, ma troppo tecnologica per la generazione analogica dei nostri genitori. Così, oltre al nascondino ed alla tedesca giocata col Super Santos, tanti piccoli nerd crescevano giocando con un Commodore 64, un NES o un Atari, oppure passavano molto del loro tempo sui libri. Alcuni di essi non portavano in altri mondi solo con la fantasia, ma lo facevano anche e soprattutto con l’interattività: sto parlando proprio dei libri game. Le emozioni provate nel leggere le avventure di fantastici eroi e nel poterle influenzare con le nostre scelte (alzi la mano chi non ha mai sbirciato) ha affascinato intere generazioni di creativi e lasciato evidenti segni nel mondo dei videogames, nelle avventure testuali prima e grafiche poi. Ancora oggi, il fascino del libro game non è del tutto tramontato ed alcune serie storiche sono in corso come Lupo Solitario, creata da Joe Dever, ospite fisso delle ultime edizioni del Lucca Comics & Games.
Anche il mondo dei boardgames è stato influenzato dalle avventure interattive e possiamo trovarne traccia in qualsiasi gioco di storytelling. Uno degli ultimi e più ambiziosi progetti che rientrano in questa categoria è Spell Saga, creato dalla French Toast Gaming e portato in Italia da Fever Games, di cui ho giocato la versione print & play che potete trovare sul loro sito. Definito dagli stessi autori come “il primo romanzo da tavolo al mondo”, Spell Saga è una storia interattiva per un solo giocatore, narrata attraverso l’uso di un particolare mazzo di carte: per struttura è ciò che maggiormente avvicina un gioco da tavolo ad un libro game. Il regolamento è ingarbugliato e difficile da leggere, nonostante l’enorme sforzo dei ragazzi di Fever Games che hanno reso un minimo più umana e comprensibile la versione italiana, eppure la struttura del turno ed il flusso di gioco sono lineari e facili da seguire, una volta compresi. Dopo aver effettuato il setup iniziale parte l’avventura dell’Ultimo Menestrello alla scoperta delle ragioni che hanno portato alla fine del mondo, la storia e la mappa dei luoghi da esplorare si comporranno gradualmente ed in modo casuale, mano a mano che si scava nel mazzo di gioco. Tra le carte non si trovano solamente luoghi e pezzi di storia, ma anche tutto il necessario per proseguire nell’avventura: oggetti, equipaggiamenti, nuovi eroi, viandanti e nemici da affrontare. Nel corso di ogni turno, l’Ultimo Menestrello ed il suo gruppo si muovono dal luogo in cui si trovano verso uno di quelli adiacenti, risolvendone tutti gli effetti, per poi entrare nella fase delle risorse, in cui si pesca una carta per ogni personaggio del gruppo da tenere in mano o usare come risorsa. Sistemate le risorse, si passa alla fase di azione, anche in questo caso viene rivelata una carta dal mazzo per ogni membro del gruppo, si mettono in gioco i luoghi ed i frammenti di storia, quando possibile, e si possono giocare carte dalla mano prima di affrontare i nemici eventualmente rivelati. La sequenza dei turni procede fin quando non si arriva alla fine del capitolo che si sta giocando (il romanzo è diviso in più parti) oppure fino alla morte del protagonista.
Il motore del gioco è migliorabile, le partite a volte sono lente ed un po’ ripetitive fin quando non si ha in gioco un party numeroso, ma è affascinante per la sua modularità ed il suo altissimo grado di riutilizzo per qualunque tipo di storia ed ambientazione. Le illustrazioni hanno uno stile molto particolare ma i layout di alcuni tipi di carte sono rivedibili: un titolo come questo, pensato per essere giocato in solitario, ha un solo modo per convincere il giocatore a portare a termine l’avventura ed è quello di coinvolgerlo emotivamente. Mentre in un racconto sono la trama ed i personaggi ad emozionare, quando si utilizza un mazzo di carte non si possono ignorare dettagli importanti come il layout, il lettering e la scelta del font. Vedere carte come i luoghi descritte con del testo piuttosto che da immagini ed illustrazioni inibisce parte di quel potere evocativo necessario per arrivare al cuore del giocatore. Spell Saga è un progetto interessante ed intrigante, che propone un gran numero di idee innovative su cui si potrà ancora lavorare per limare alcuni difetti, ma ha tutte le potenzialità per essere un titolo, seppur di nicchia, di cui sentiremo parlare a lungo.
Ringrazio Fever Games per il materiale.