Mentre spulciavo il programma del Torino Comics, mi era caduto l’occhio su alcuni panel interessanti dedicato al mondo del doppiaggio. Chi ci segue attentamente sa quanto io sia innamorato di questa nobile arte e che, a mio avviso, in Italia vantiamo l’eccellenza assoluta in questo campo.
Avvicinandomi quindi all’area dedicata, la mia attenzione viene immediatamente catturata da una voce storica: Ivo De Palma sta mostrando come si svolge il suo lavoro, usando immagini tratte dall’ultimo film dei Cavalieri dello Zodiaco. Infatti, per chi non lo sapesse, Ivo è la voce ufficiale di Pegasus.
Terminata la presentazione non mi lascio sfuggire l’occasione e lo rapisco per una breve intervista sul mondo dei videogiochi.
Maurizio: Ciao Ivo e benvenuto su Nerdando.com, concentriamoci sul doppiaggio nei videogiochi. Sappiamo quanto sia difficile doppiare questi prodotti perché spesso dovete lavorare “su nero”, senza vedere nulla.
Ivo: Sì, praticamente quasi sempre.
M: Vi danno almeno un’idea del gioco? Uno script? Sapete che gioco sarà?
I: Beh, guarda, è tutto coperto da massima segretezza poi io, non essendo un videogiocatore, non chiedo espressamente cosa sto per fare, però ci vengono fornite alcune indicazioni di massima sul personaggio; se è disponibile ci viene mostrata un’immagine, giusto per avere un’idea, ma alla fine quello che abbiamo è la battuta originale, ed è l’unica cosa che realmente vediamo.
M: L’onda della voce.
I: Esatto: l’onda della voce. Deve ovviamente essere fatto un adattamento precedente e quindi se è importante rispettare quelle pause (e il più delle volte lo è), seguiamo la forma d’onda, cerchiamo la pausa e lì ci fermiamo.
M: Vi basate sulla forma dei fonemi? Cercando i picchi come quello della c, della t?
I: No, quello è davvero troppo, però se c’è una voce sussurrata o urlata, lo vediamo dalla forma. A quel punto dobbiamo cercare di attenerci alla voce originale, ma senza vedere nulla della scena, senza vedere la situazione e le circostanze.
M: E questo rende il tutto più difficile…
I: Ma sai, dipende perché a volte le cose più tecniche posso essere più facili oppure le cose posso essere troppo tecniche. Poi dipende anche dal repertorio, che spesso è molto faticoso di per sé perché di solito sono guerre, granate, ammazzamenti… Perché siamo tutti pacifisti ma poi i giochi che andiamo a comprare sono sempre quelli lì. E quindi per la voce può essere decisamente impegnativo farsi tre ore di granate, urla… o anche solo di sporcature: a volte abbiamo delle liste con un centinaio di versi da fare uno dietro l’altro.
In più nel nostro script non ci sono le battute della controparte, quindi devono spiegarcelo: “Guarda che qui quello ti ha appena mandato a quel paese, quindi devi usare un po’ di grinta”.
Ecco, queste sono le indicazioni che gli studi devono darci per farci avere un minimo di orientamento.
M: Quindi capita che le intenzioni debbano cambiare completamente di battuta in battuta.
I: Ah sì, certo: ogni battuta è un universo a sé e magari in mezzo è capitato qualcos’altro, che non abbiamo sentito e ci è stato spiegato, e che ha a che fare con la risposta; in modo tale che alla fine il dialogo abbia un senso. Poi le battute vengono montate assieme e si verifica, può capitare che uno abbia un’idea e dice la battuta in un certo modo e poi invece si scopre che deve essere diversa, devi portare di più la voce perché sta parlando con molte persone… Tutte cose che nel doppiaggio vero vediamo, ma nel doppiaggio dei videogiochi deve esserci spiegato e dobbiamo immaginarlo.
Poi capita raramente che anche nei videogiochi si abbia il filmato.
M: Mi citavi, a tal proposito Beyond: Due anime in cui doppi il personaggio di Willem DaFoe.
I: Sì, praticamente doppio il personaggio che ha il volto di Willem DaFoe, ma quando io l’ho doppiato non c’era ancora l’animazione, c’era proprio Willem DaFoe con tutti i sensori della motion camera attaccati, e quindi ho avuto la fortuna, la soddisfazione e il piacere di sovrappormi al suo labiale effettivo. Quindi, a quel punto, il lavoro risulta più preciso e accurato.
Quindi qualche volta succede ma la maggior parte delle volte, anche in videogiochi molto importanti, non vediamo nulla.
M: C’è un titolo in particolare a cui sei affezionato?
I: A parte Beyond, io non sono un giocatore, ma posso citarti Diablo 3 perché avevo un bel personaggio con molti dialoghi ed un attore è molto motivato a doppiarlo.
M: Un pensiero su Batman.
I: [ride] A parte che in Batman mi si sente recitare anche piccole parti, come i poliziotti, i vigili… Ma soprattutto ho interpretato Azrael e anche Maschera Nera. Tra l’altro Maschera Nera, nella versione italiana, ha una voce molto caratterizzata per cui ne uscivo alla fine sempre afono.
M: Ultima domanda: tu lavori più su Roma o Milano?
I: La risposta è molto semplice: è sempre stata Milano la mia piazza di elezione, perché vicina a Torino. All’epoca non feci la scelta di cambiare vita e trasferirmi a Roma; inoltre Milano mi dava la possibilità di cimentarmi con gli anime che all’epoca iniziavano ad arrivare in massa, per cui ho fatto la mia carriera prevalentemente qui.
M: Grazie mille per la tua disponibilità!
I: Grazie a voi, ciao a tutti e alla prossima.