Abbiamo visto ieri PPZ – Pride + Prejudice + Zombies: ecco i nostri pareri a caldo!
Clack: Si può prendere un classico della letteratura come Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen e aggiornarlo con zombie, sangue e non morti? A quanto dimostra PPZ – Pride + Prejudice + Zombies, non solo si può fare ma il risultato può essere anche molto godibile. Le avventure sentimentali delle cinque sorelle Bennet restano nell’originale ambientazione vittoriana immaginata dall’autrice del romanzo ma, tra balli di corte e incomprensioni amorose, dovranno vedersela anche con l’epidemia di non morti che sta infestando la Gran Bretagna. Se la Lizzie Bennet immaginata da Jane Austen era già di per sé pericolosa per via del suo acume e della sua lingua tagliente, in questa versione diventa addirittura letale, essendo stata formata, insieme alle sue sorelle, alle arti marziali cinesi e all’uso della spada.
La contaminatio funziona alla perfezione, il film scorre divertente e appassionante, grazie all’ottima prova di tutti i protagonisti. Chi non ha letto il romanzo faticherà a cogliere tutte le sfumature di ciascun personaggio, ma in generale i caratteri originali sono stati rispettati e le interpretazioni risultano credibili. Probabilmente si sarebbe potuto calcare maggiormente la mano sui toni splatter: un esperimento del genere, a mio parere, funzionerebbe ancora meglio se reso eccessivo, ai limiti del parodistico. La soluzione scelta dal regista, invece, si mantiene fedelissima al romanzo, senza tradirne lo spirito e senza svilirne l’avventura sentimentale. Romanticismo e zombie che vanno a braccetto, insomma: ve lo consiglio come idea per un San Valentino nerd!
Falloppa: “Ci sono più zombie che in World War Z.” Questa espressione, da sola, dovrebbe essere sufficiente a rincuorare tutti coloro che sono ancora incerti se andare a vedere o meno la pellicola al cinema. Dirò di più, nonostante avessi molti dubbi e fossi abbastanza sicuro di trovarmi di fronte ad un qualcosa di particolarmente trash, il film si è rivelato essere molto carino e piacevole. Ovviamente visto con gli occhi di chi si aspetta chissà quale capolavoro potrebbe risultare alquanto deludente, in fondo PPZ – Pride + Prejudice + Zombies è un teen drama e come tale va visto e giudicato. La trama scorre sempre liscia ed in modo semplice tra momenti di tensione, amori, risate e combattimenti, che sono probabilmente il punto più scricchiolante di tutto il film. D’altronde, se ogni protagonista si è addestrato tra Cina e Giappone e vengono tirati in ballo i monaci Shaolin, è lecito aspettarsi molto da momenti di lotta che invece sono semplicemente senza infamia e senza lode. Mi ha piacevolmente sorpreso la presenza di mezza famiglia Lannister in cui spicca una Lena Headey guerriera che, per certi aspetti, potrebbe essere un tributo alla Daryl Hannah vista in Kill Bill. Insomma, se state cercando un film leggero e pieno di non morti per passare una serata spensierata, PPZ – Pride + Prejudice + Zombies vi farà certamente tornare a casa felici!
Tencar: Mia moglie sa sempre come attirare l’attenzione:
Clack: “Amore, andiamo a vedere al cinema ‘Orgoglio e Pregiudizio…'”
Io: “No.”
Clack: “…e zombie?”
Io: “Sì!”.
Non molto convinto, come già esposto in un video sulla nostra pagina Facebook, mi sono recato al cinema con le aspettative bassissime ed è stato proprio questo che mi ha salvato, facendomi apprezzare PPZ – Pride + Prejudice + Zombies.
Gli elementi che hanno reso la pellicola piacevole sono molteplici: dalle convincenti recitazioni dei protagonisti (su tutti Matt Smith e Lily James) alla buona regia, dalla storia che resta fedele all’opera originale (aggiungendoci zombie, tanti zombie) alla simpatica reunion di casa Lannister con un’ottima Lena “Cersei” Headey e un sempre impeccabile Charles “Tywin” Dance che – per una volta – interpreta un ruolo diverso dal solito; l’unica nota stonata è la rappresentazione dello zombie: non adoro i non morti che parlano e corrono, sono da sempre legato alla concezione classica romeriana dei mangiacervelli, ma sono disposto a chiudere un occhio per questa volta.
Appunto a margine: spero che il governo vari al più presto una legge per inibire l’ingresso al cinema a chi parla durante un film.