Oggi vogliamo parlarvi di quella che, secondo noi, è un’altra potenziale piccola perla del sottobosco indie italiano, che si sta davvero rivelando una realtà molto vivace: si tratta di The Steampunk League, degli abruzzesi Dixidiasoft.
Attratti dalla grafica colorata, da uno stile di gioco che ricorda molto da vicino i più famosi hack ‘n slash, io e Falloppa ci siamo lasciati trasportare in un XIX secolo leggermente diverso da come lo ricordavamo.
Ecco come è andata.
jedi.lord
L’idea della trama è semplice, ma a mio avviso è veramente azzeccata. Prendete Edgar Allan Poe, Howard Phillip Lovecraft, Ada Lovelace, metteteli in team con quel geniaccio di Nikola Tesla, cui Thomas Alva Edison ha rubato i segretissimi piani di una invenzione straordinaria e già avrete ottenuto qualcosa che sulla carta ha un grande potenziale. Il concetto ricorda molto quella della Lega degli Straordinari Gentleman di Moore e O’Neill, ma i nostri quattro hanno carisma da vendere, e sono pronti ad avventurarsi per salvare il mondo.
Lo stile è ironico, cartoonesco e sopra le righe permea tutto il titolo, dai testi ai nomi degli oggetti e delle armi, di cui abbiamo avuto qualche anticipazione direttamente dagli sviluppatori.
Lo stile di gioco, come dicevamo prima, ricorda l’hack and slash, ma i Dixidia lo definiscono un “Platform hack’n slash”. Insomma salti, mazzate ed enigmi con un sistema di abilità dei personaggi, ma soprattutto un sistema di crafting molto interessante per armi ed equipaggiamenti, preparatevi a trovare oggetti e pezzi di qualunque tipo, che porteranno allo sviluppo di strane armi e marchingegni, in linea con il fatto che ciascuno dei personaggi rappresenterà una classe particolare: se Tesla sarà più forte a distanza (con tante delle sue strane invenzioni nell’arsenale), avremo invece un Lovecraft abile nel menare le mani con… un baffo di Cthulhu!
Il livello provato, seppur in beta, mostrava per bene le belle promesse di un titolo che pare proprio essere di un certo spessore, oltre che parecchio divertente; e questo è molto importante per un panorama italiano molto fertile, ma ancora scarsamente coltivato (passatemi il paragone agreste, suvvia, è tardi e non mi viene di meglio). Il motore grafico è Unity e l’impatto è positivo: molto colorata e pulita la resa, con una prospettiva a volo d’uccello che ci permette di godere degli ambienti in modo molto chiaro, anche grazie alla buona gestione della telecamera, che per quanto visto non permette mai di far perdere di vista ciò che accade sulla scena.
Abbiamo visto anche una nave di cui entreremo in possesso ad un certo punto dell’avventura e che funge da hub centrale per i viaggi dei nostri eroi e permette di eseguire alcune attività che però personalmente non ho avuto modo di approfondire.
L’uscita è prevista durante il primo trimestre dell’anno venturo su Steam, e mentre parte del team di sviluppo era in quel di Lucca a sgolarsi per spiegare a noi curiosi le meraviglie del loro titolo, in tempo reale c’era un programmatore che limava bachi e portava avanti lo sviluppo.
Che dire, la mia impressione è stata entusiasta da subito (complice il setting che mi ha letteralmente rapito), tanto che sono tornato anche una seconda volta per una nuova prova, e l’entusiasmo del team era evidente. Oh, e poi per un ingegnere nerd come me, quanto può essere un fomento salvare il mondo usando Tesla?
Falloppa
Sin dai primi minuti di prova ho avuto sensazioni molto positive ed ottimi riscontri sia dal sistema di comandi, provati con un pad, che dalla gestione della telecamera, aspetto fondamentale in titoli dalla visuale isometrica come quello che abbiamo provato. Il sistema di combattimento è semplice ed immediato da imparare, per una buona riuscita negli scontri, siano essi a distanza con Tesla o in corpo a corpo col tentacolo di Cthulhu utilizzato da Lovecraft, non c’è bisogno di una particolare agilità nel premere combinazioni di pulsanti, piuttosto è vitale una visione più tattica in cui gli elementi fondamentali sono abilità nel muoversi e senso della posizione.
Seppur ricordi molto sia per mood che per stile grafico Torchlight, The Steampunk League presenta un elemento che lo distingue dalla stragrande maggioranza dei pari genere: il salto. Nonostante la visuale isometrica riesca a dare perfettamente l’illusione di tridimensionalità, le interazioni del giocatore con l’ambiente sono sempre bidimensionali; introdurre la possibilità di saltare espande in maniera abnorme sia le possibilità di chi sviluppa, introducendo elementi o enigmi più vicini ai platform, sia l’esperienza di gioco finale in cui, finalmente, ambienti e fondali non sono più unicamente semplici abbellimenti scenici. Abbiamo anche avuto di vedere all’opera, seppur brevemente, il sistema di crafting che permetterà ai protagonisti di evolvere il proprio equipaggiamento e renderlo più letale grazie ai materiali che si possono raccogliere da casse o mostri sconfitti. Oltre ad avere il classico effetto benefico sulla longevità del titolo, a patto sempre che non si cada nella noiosa ripetitività, le diverse opzioni di personalizzazioni di armi e equipaggiamento hanno un forte impatto sull’evoluzione dell’eroe, lasciando al giocatore anche la possibilità di personalizzare i personaggi secondo il proprio gusto.
L’ambientazione, infine, è un altro elemento vincente: i Dixidia hanno preso le rockstar del panorama scientifico, letterario, sociale e politico del XIX secolo e li hanno trasformati in eroi e villain steampunk con un chiaro omaggio alla Lega degli Straordinari Gentleman, evidente già dal nome stesso del gioco. La grafica cartoon riproduce in modo vivace un mondo ancora a metà strada tra la vita rurale, piena di vita e colori, e quella dei vicoli delle prime metropoli industriali, più sporche e cupe, attraverso cui i vari eroi ed i loro aiutanti si muoveranno per recuperare dalle grinfie di un malefico Edison i piani di una geniale, seppur potenzialmente devastante, invenzione di Nikola Tesla.