La copertina di unCOMMON:stories – Stories with a face mi ha incuriosito non poco e, complice anche il prezzo relativamente basso, non ho potuto non comprarlo (potete vederla, accattivante come non mai, proprio qui sopra).
Parto dagli autori: se di Nico non sapevo nulla (a parte qualche video pubblicato sullo Youtube in compagnia di Sio), di Simone Albrigi ho già visto parecchie creazioni.
Sio è bianco o nero, o lo si ama o lo si odia, è troppo particolare per poter essere solamente “apprezzato”; personalmente lo trovo geniale ma, purtroppo, il suo continuo e costante lavoro non mantiene sempre l’eccellenza (ma, d’altronde, siamo umani): in certi casi, sarebbe meglio concentrarsi maggiormente sulla qualità piuttosto che sulla quantità (fan di Sio, non linciatemi, per favore).
unCOMMON:stories – Stories with a face è un fumetto autoprodotto nel 2012, grazie alla piattaforma di crowdfunding Ulele.
Eh, ma allora come hai fatto a trovarlo in fumetteria?
Se mi lasciassi finire di scrivere, ti risponderei; recentemente è stato ristampato da Shockdom.
Sfogliando le pagine, si può notare che ogni arco narrativo della durata di 18 vignette è introdotto da una foto – scattata magistralmente da Nico nel corso di un viaggio in Giappone – del protagonista, incontrato casualmente dagli autori, a cui viene posta la domanda:
“Qual è la cosa più interessante/strana che ti sia mai capitata?”.
Da questo semplice spunto, sono nate 46 storie, seguite da 80 strisce inserite a fine volume.
Per quanto, come già detto inizialmente, non sia uno dei primi fan di Sio, mi sono reso conto immediatamente che non mi trovo davanti ad uno dei suoi usuali lavori.
Come indicato nella pagina 3 del volume, alla domanda “Perché l’abbiamo fatto?”, gli autori rispondono, tra le altre cose, “Perché riuscire ad unire il nostro interesse per le storie con il nostro modo naturale di esprimerci è la cazzo di cosa migliore che esista al mondo”: sono dunque catapultato, dai soliti disegni di Sio e dalle fotografie di Nico, all’interno del viaggio per le strade del Sol Levante e sembra di essere lì, seduto al loro fianco, mentre intervistano i passanti ed iniziano a pensare a come poter trasportare sulla carta le varie storia.
Vengo risucchiato in un cammino introspettivo alla ricerca del segreto che ognuno di questi 46 protagonisti nasconde dentro di sé, un’esperienza unica nel suo genere che mi sento di consigliare.
In conclusione, non rinunciate ad una lettura spensierata che riuscirà a strappare qualche risata e, a volte, a far riflettere.