Altre nerdate

Windows 10 – L’all-in della Microsoft

Il nuovo sfondo del desktop


Negli ultimi mesi, vuoi per i rumors che mi arrivavano da chi stava provando le versioni test col programma Insider, vuoi per le golose anticipazioni che filtravano (l’applicazione per il Live e il nuovo browser Edge mi incuriosivano davvero parecchio), mi era cresciuta una sorta di fissa per il nuovo sistema operativo Microsoft tanto da convincermi a prenderlo già dal day one. Una mossa che avrebbe anche potuto essere un azzardo, visti i problemi che storicamente presentano i sistemi operativi appena rilasciati: eppure le modalità di accesso mi hanno convinto a provarlo sin dall’inizio. La Microsoft ha fatto, con Windows 10, il più classico degli all-in: proporre un upgrade gratuito a tutti i possessori di sistemi Windows si sarebbe rivelato un tragico errore se il sistema non fosse stato, già da subito, in grado di soddisfare il massiccio numero di utenti che avrebbero fatto il passaggio. A circa un mese dalla migrazione, passata la fase di adattamento, mi sembra ora di raccontarvi un pochino come si sta col nuovo OS targato Microsoft.

Vorrei partire da quelle che sono le note dolenti e le critiche maggiori a Windows 10: Cortana e la gestione della privacy. Già a pochi giorni dall’installazione mi sono ritrovato a fare due chiacchiere con Tencar, anche lui curioso, e uno dei miei commenti è stato: “Mi è parso un po’ invadente.”. Seppur invadente, bisogna dire che per ogni tipo di intrusione della nostra privacy, già dalla schermata di installazione, è necessario il nostro assenso. Anche Cortana richiede di memorizzare molte informazioni su quelle che sono le nostre abitudini, ma da un personal assistant mi aspettavo una simile richiesta per poter funzionare correttamente. Inutile dire che, dopo averci smanettato un po’, ho disattivato tutte le funzionalità di Cortana, l’app è però impossibile da disinstallare in modo canonico e, seppur disabilitata, continua a girare in background e non è possibile terminarla dal task manager. Il maggiore disagio l’ho sentito nel momento in cui ho iniziato a provare le app native, la maggior parte delle quali richiede le informazioni per collegarsi a svariati nostri account per servizi web: l’idea di condensare tutti i miei account in un solo sistema non mi fa stare poi così tranquillo. Certo è che tutto deriva dalla piccola rivoluzione Microsoft nel concepire finalmente un sistema operativo integrato con versioni per desktop, mobile, tablet e Xbox One; di conseguenza le applicazioni (siano esse native o third-party) diventano in questo caso universali nello Store e saranno quindi fruibili da qualsiasi dispositivo.

L’applicazione Xbox è stata ampliata e migliorata di molto e non è più una semplice trasposizione di quella per cellulare e Smartglass/tablet, una volta collegato il pc con la vosta console potrete controllarla a vostro piacimento facendo partire applicazioni, accendendola o spegnendola. La grande e più importante novità è la possibilità di trasmettere in streaming ciò che accade sullo schermo della vostra One direttamente sul pc e da lì, tramite centro di controllo Game DVR, registrare sia le immagini e audio originali, sia la vosta voce per eventuale commenti o chat di gruppo. Prima di questa novità l’unico modo per registrare lunghe sessioni (la registrazione tramite Game DVR su console non supera i 5 minuti, su pc si può arrivare alle due ore) era andare in diretta su Twitch o usare una scheda di acquisizione. Personalmente la trovo un’alternativa molto comoda che permette, in maniera veloce e intuitiva, di registrare corpose sessioni di gioco e poter anche effettuare un veloce editing di base, tutto tramite la stessa applicazione.

Un’altra grande novità introdotta in Windows 10 è Microsoft Edge: il nuovo browser, conosciuto anche come Project Spartan, dalle altissime prestazioni misurate sul tempo di apertura delle pagine e caricamento delle parti in Javascript. All’occhio attento però non sfugge ancora l’inquietante presenza di Internet Explorer, infatti, per quanto molto performante, Edge è un browser ancora palesemente incompleto che va in grossa difficoltà quando si esce dall’ambito della semplice navigazione. Nel momento in cui bisogna fruire siti che fanno uso intensivo di plug-in è lo stesso browser che ci consiglia di passare a Explorer per visualizzare senza problemi la pagina in questione: sicuramente non è positivo per un browser che si affaccia in un mercato molto competitivo non essere in grado di gestire servizi molto utilizzati quali Google Hangouts, tanto per fare un esempio. Eppure Edge ha grandi potenzialità, la possibilità di salvare annotazioni fatte su pagine web è molto interessante soprattutto per chi sul web lavora, si percepisce di come abbiamo tra le mani un prodotto ancora acerbo e che necessita di lavoro per risolvere alcuni bug di visualizzazione, diventare compatibile con servizi web come quelli di Google e rendere possibile la creazione e l’utilizzo di estensioni come avviene per gli altri colossi del web. Se si dovesse riuscire a lavorare con successo in questa direzione allora Edge avrebbe le potenzialità per essere allo stesso livello di Chrome e Firefox.

La scommessa di Bill Gates sembra per il momento vinta, il passaggio dal 7 al 10 è stato rapido e indolore, nessun problema di compatibilità, nessun blue screen sui due pc che lo ospitano (almeno finora) e prestazioni convincenti. Tante features nuove, ben pensate e funzionanti come le app per le impostazioni di sistema e il centro notifiche con impostazioni rapide stile cellulare, eppure non mancano i punti oscuri e gli interrogativi. Windows 10 è e sarà l’ultimo sistema operativo come numerazione, piuttosto che rilasciare grosse e corpose release, nel futuro avremo solo miglioramenti e aggiornamenti specifici per singole funzioni del sistema operativo. Tutto sommato, questo mese su 10 è stato positivo e non mi pento affatto del passaggio, pur sentendo che il sistema è giovane con ampi spazi per evolvere e migliorarsi; si tratta comunque di un prodotto solido, facile da utilizzare e ben funzionante. Per cui, se eravate curiosi, ma allo stesso tempo dubbiosi, buttatevi il timore alle spalle e fate pure l’upgrade, al momento su Windows 10 si sta bene!

To Top