JayJay: La stagione delle fiere: dopo il Cartoomics di Milano ed il Modena Play, eccoci presenti anche al Torino Comics. Come per le altre, anche qui a Torino c’è stata una grandissima affluenza: a dimostrazione che l’interesse riguardo al “nerding” è sempre crescente.
Prepotente la presenza dei japan fan e dei cosplayer. Mi ero abituato troppo bene al pubblico ordinato e senza brufoli di Modena… Comunque a parte i preadolescenti con i baffi, il Torino Comics è stata una fiera estremamente piacevole: ospiti di livello assoluto (su tutti Ortolani e Serpieri) ed una giusta politica della gestione degli autografi, prendere il numerino come al banco dell’affettato sembra una scemata ma funziona.
Di contro però, hanno peccato un po’ nell’organizzazione degli spazi secondo me: in alcuni punti, i passaggi erano davvero angusti e soprattutto la mappa degli stand era sbagliata. Però poco male, il padiglione non era immenso e ci si riusciva a raccapezzare subito.
Venendo al motivo principale che mi ha portato in trasferta, il Torino Games: tanti tavoli in proporzione alla superficie “calpestabile” della fiera mi hanno lasciato ben sperare fin da subito. La maggior parte di questi erano occupati da un torneo di Magic valido per le fasi preliminari del PTQ. Aspetto non trascurabile perché significava una massiccia presenza di rivenditori intorno all’area gioco, per la gioia mia e del mio mazzo Tron.
Coperti anche gli altri aspetti dell’intrattenimento da tavolo: da tornei validi per i campionati nazionali di Dominion e Bang, al Gioco dell’Anno on Tour, fino ai numerosi giochi di ruolo disponibili per una dimostrazione.
Insomma nel complesso una fiera piacevole, praticamente nessuna anteprima di spicco quest’anno, ma tanti contenuti e ospiti importanti. A posteriori, son quasi contento di essermi svegliato alle sei di mattina per andarci.
Zeno2k: Premettiamo subito che Lingotto Fiere è un polo fieristico assolutamente eccezionale, secondo forse solo a quello di Rho, e che, come al solito, alle comicon ne è stata dedicata una piccola porzione… un padiglione, per la precisione, ed un secondo dedicato unicamente al palco per le gare di cosplay.
Parliamo quindi di un’area espositiva nettamente inferiore rispetto a quella di Milano, circa il 50%, ed a farne le spese è soprattutto l’area fantasy con Il Trono di Spade nettamente ridimensionato (a Milano avevamo un’area dedicata ai balli medievali e cornamuse che intonavano le sigle fantasy più famose) ed Il Signore degli Anelli totalmente assente.
Presente invece un bello stand di Harry Potter con iniziative interessanti, dal diploma di volo su scopa allo smistamento del cappello parlante, ed uno di Battlestar Galactica, freschi di convention, con foto autografate e la ricostruzione della plancia del Galactica.
La parte del leone è toccata a Magic, anche a causa del torneo organizzato, e l’onnipresente combo anime+manga (sebbene mancasse il Gundam alto 5 metri visto a Rho).
Impeccabile invece l’organizzazione, soprattutto per quanto riguarda l’incontro con gli autori.
Grande ospite: Leo Ortolani, che ha dedicato una personale versione di Pietro Miccia autografata a 125 fan, firmato migliaia di albi e disegnato decine di sketch. Ma tra gli altri spicca il grandissimo Paolo Eleuteri Serpieri, uno dei pochi che non è esagerato chiamare “maestro”. Celebre per il personaggio erotico di Druuna e per aver disegnato alcune delle tavole più belle di Tex.
L’autore ha incontrato i fan in due occasioni, autografando e regalando piccoli sketch col suo inconfondibile tratto.
Abbiamo avuto l’occasione di provare un gioco di ruolo di ambientazione western-fantasy: il nostro master, affetto da una disabilità evidente, ci ha portati a vivere un’avventura breve ma intensa, mostrandoci come l’immersività del gioco di ruolo vince qualsiasi barriera, fisica e morale: dopo mezz’ora nessuno badava più alle inabilità del master o al fatto che passassero 20 anni tra il membro più giovane e quello più vecchio del gruppo.
In conclusione, un’esperienza positiva ed emozionante, e se le dimensioni e l’offerta hanno forse lasciato a desiderare, l’organizzazione e gli autori presenti hanno compensato ampiamente.