Lucca-Pescara, comunque la si percorre, è una tratta piuttosto lunga e in quanto tale, volente o nolente, mi costringe sempre a riflettere sull’esperienza appena vissuta. Se lo scorso anno questi pensieri erano stati piuttosto tristi per non essere riuscito a fare nulla di ciò che avrei voluto, nonostante il viaggio fosse comunque stato divertente e piacevole, questa volta è filato tutto più che liscio e ci sono stati divertimento, relax e acquisti. Una delle cose che ho notato in questi momenti di meditazione è che l’esperienza del Lucca Comics, che va avanti ormai da dodici anni, non sia mai rimasta come un qualcosa di statico o un semplice viaggio, ma ha caratterizzato ed è stata a sua volta caratterizzata da quelle che sono state le fasi della mia vita. Così come ci sono state le Lucca da adolescente, in cui avevo perennemente gli occhi a cuoricino qualsiasi cosa vedessi, seguite dalle edizioni universitarie con viaggi lunghissimi, case affittate e la voglia di vivere, fino allo sfinimento, qualsiasi cosa la fiera avesse da offrire; dallo scorso anno, in maniera inconscia, e quest’anno in modo più consapevole, ho inaugurato una fase più matura dell’esperienza lucchese.
Finalmente posso dire di aver vissuto il Lucca Comics & Games 2014 come un vero e proprio viaggio di piacere, senza vivere lo stress e l’assillo dell’acquisto, del dover vedere tutto a ogni costo; quest’anno, per la prima volta, non ho girato tutti gli stand e tutti i padiglioni e non me ne sono dispiaciuto per nulla, perché mi sono goduto al massimo tutto il resto. Sicuramente avrà di gran lunga contribuito l’aver raggiunto quasi tutti gli obiettivi fissati di prima mattina: dopo una rapida occhiata a un padiglione Games quasi deserto, mi sono diretto agli editori, dove ho avuto l’onore di conoscere tre degli autori di Hammer con tanto di disegno da parte di Mario Rossi. La seconda tappa è stata alla Nicola Pesce Editore, dove ho potuto fare due chiacchiere col sempre simpatico e disponibilissimo Davide La Rosa ed acquistare sia il nuovo libro del detective Smullo, disegnato dal bravissimo Fabrizio ‘Pluc’ Di Nicola, anch’egli presente in quel momento, sia Paco Lanciano e il Fagiano Crononauta, che inseguivo da tantissimo tempo. L’unico rammarico è stato scoprire come fosse quasi impossibile riuscire ad avere un disegno da Fiona Staples, geniale disegnatrice di Saga, con lo stand Bao praticamente assediato dagli ammiratori del duo Vaughn-Staples. Dopo aver depennato Saga dalla mia wishlist, mi sono incamminato per girare un po’ di stand a zonzo col buon amico Bob, che ha spento ogni mia velleità di acquisto folle a favore delle pause birra, prima di un lungo lunch time passato a L’Enoteca. Altra lunga passeggiata di pomeriggio, prima di scoprire che il padiglione di Assassin’s Creed Unity era praticamente inaccessibile, a meno che non si avesse voglia di fare una lunghissima fila (e noi non ne avevamo proprio voglia), prima di tornare al pullman per andare a fare una lauta cena ed entrare in fase lift-off a letto.
La seconda giornata è iniziata sulla falsa riga della prima, con una visita mattutina al Games quasi deserto fino alla conferenza su Sherlock Holmes, dove ho avuto finalmente il piacere di conoscere Stefano Carnevali, a cui vanno i miei complimenti per il modo egregio in cui ha condotto la conferenza stessa (e che odio per avermi fatto tornare la voglia di rileggere tutto il canone). Dopo aver lasciato il duo Tencar & Clack a seguire il resto del programma delle conferenze del Games, in cui non avevo moltissima voglia di restare intrappolato mentre diventava sovraffollato, sono tornato a godermi la città con Bob alla volta del padiglione dedicato a Star Wars, ma anche questa volta la fila chilometrica ci ha fatto desistere. La visita si è così trasformata in un piacevole aperitivo scandito dalle note della Marcia Imperiale, sparata a tutto volume dallo stand della 501esima Legione, dove abbiamo avuto il piacere di vedere alcuni dei loro fedelissimi costumi. L’ultima passeggiata per la città si è conclusa allo stand della Bonelli, dove ho avuto la fortuna di conoscere Mammucari il quale, dopo avermi invitato quasi in stile Gomorra a vivere senza pensieri e liberarmi dagli spoiler, mi ha autografato le copie della variant di Orfani. Felice per l’inaspettato incontro, siamo tornati a L’Enoteca per pranzare con Clack, Tencar, gli amici di Heroclix Pescara e il buon Fabio Zuccarini, che dovrebbe essere fatto santo solo per la pazienza che ci mette per sopportarci a tutti gli eventi che organizza: pieni, brilli e felici, siamo tornati sul pullman per salutare Lucca e darle, ancora una volta, l’arrivederci al prossimo anno.
Vorrei concludere l’articolo con una menzione speciale ai due geni che mi hanno regalato il siparietto più bello di tutta la fiera. Domenica mattina mi sono affacciato con Bob all’esposizione delle action figures della Bandai e, mentre sbavavo un po’ sulle anteprime del prossimo anno, ho captato il seguente discorso:
A: “Hey, ma sei stato tu?”
B: “Sì sì, l’ho mollata io…andiamo.”
In un attimo i due si sono dileguati con nonchalance, lasciando dietro loro una scia di morte. Vi voglio bene!