Hearthstone

Nella taverna di Hearthstone

Hearthstone

La nuova droga

Oggi parliamo di un gioco che, seppur uscito da poco (la release date ufficiale infatti è stata a Marzo 2014 nelle versioni PC, Mac e iPad), grazie soprattutto ad un hype sapientemente creato tramite una closed beta prima (Agosto 2013) e una open beta poi (Gennaio 2014), si sta già prepotentemente affermando nell’ambito dei giochi Free to Play competitivi online, al pari di MMDoC, LoL, DoTA ed altri, con un campionato mondiale già organizzato, per cui si stanno giocando le qualificazioni in gran parte del globo.

Hearthstone è un gioco di carte collezionabili, targato Blizzard, e facente parte dell’universo di Warcraft: il nome del gioco infatti deriva dalla Pietra del Richiamo, Hearthstone appunto in inglese, un oggetto iconico di World of Warcraft che permetteva di tornare alla locanda a cui si era legati. Il gioco è stato strutturato dalla Blizzard per essere il più possibile frenetico e veloce: il limite imposto di 30 carte per mazzo, con la possibilità di giocare una stessa carta solo in duplice copia, porta il giocatore a scegliere una strategia sempre netta e ben definita, inoltre porta le partite ad una durata massima, solitamente, di 10-15 minuti.

Quei furboni della Blizzard hanno avuto un’idea, a mio modo di vedere, tanto semplice quanto geniale: durante le partite non c’è nessuna possibilità di chattare con il prossimo avversario, se non utilizzando delle emoticon del proprio eroe, eliminando in un sol colpo tutti quegli aspetti di rage, odio ed insulti che rendono questi videogame spesso insopportabili da giocare sul lungo periodo. Questi aspetti portano Hearthstone ad essere adatto sia al giocatore casual, che si spara un paio di partite sull’iPad accasciato sul divano, situazione in cui il gioco si esprime al meglio secondo me, sia a quei giocatori più hardcore che ne apprezzano la profondità strategica e la possibilità di realizzare vari e variegati mazzi competitivi, sono tantissimi ormai i “pro” che si cimentano a questo gioco con streaming live su Twitch.

Le partite di Hearthstone rappresentano delle battaglie tra alcuni eroi conosciutissimi del mondo di Warcraft,  per questo ogni mazzo è rappresentato da una classe particolare, col proprio eroe associato; ogni classe ha una propria abilità peculiare attivabile sempre utilizzando due risorse ed ha accesso ad un pool di carte esclusivo. Hearthstone ha tre modalità di gioco: Gioco, Pratica e Arena. La modalità Pratica, assieme al tutorial iniziale, rappresentano l’entry level del gioco: si possono affrontare tutti gli eroi pilotati dalla CPU in modalità Normale o Esperto, nel secondo caso, si avrà a che fare con dei mazzi leggermente più competitivi. La modalità Gioco è il cuore pulsante di tutto Hearthstone e permette di giocare contro avversari casuali sia in partite amichevoli, sia in partite classificate per scalare la ladder locale, nel nostro caso quella Europea, oltre che per poter sfidare gli amici della propria lista dei contatti in duello. La modalità Arena invece rappresenta, secondo me, al contempo la più difficile e divertente delle modalità di gioco: ci viene data la possibilità di costruire un mazzo secondo una meccanica di draft. Ogni giro si potrà scegliere tra tre elementi casuali, il primo giro è sempre dedicato agli eroi, dopodichè vi sono 30 giri in cui si devono scegliere, sempre tra tre, le carte che andranno a comporre il mazzo. Fatto ciò inizia una serie di partite con il mazzo costruito in questo modo e si continua ad avere la possiblità di giocare fin quando non ci si ritira o non si perdono tre partite: si otterranno dei premi in base al numero di partite vinte, se si riescono a raggiungere le sette vittorie si ha la certezza di aver giocato l’Arena a costo zero, poiché è possibile accedere a questa sezione spendendo o 150 monete di valuta di gioco o 1,79 €.

Costo zero? Sì, avete capito bene, costo zero. Questo ci conduce all’ultimo aspetto del gioco: l’economia.
Come tutti i giochi free to play, all’interno di Hearthstone vi è anche un determinato numero di elementi ottenibili con soldi reali, ovvero i pacchetti di carte e l’accesso alla Arena (dal momento che si ha sempre almeno un pacchetto garantito come premio). Sicuramente, dato il tipo ed il numero limitato di cose che si possono acquistare, Hearthstone è fuori dalla categoria dei Pay2Win e nel momento in cui si gioca non vi è nessuna differenza tra chi paga e chi no, l’unico vero vantaggio è quello di ottenere più velocemente le carte. Per chi invece non ha nessuna intenzione di pagare per giocare, vi è un sistema di moneta in-game, le stesse monete d’oro di WoW, che permette di acquistare pacchetti ed accesso all’arena gratuitamente: l’oro si guadagna ogni tre partite vinte in modalità Gioco oppure completando le missioni casuali che ci vengono assegnate ogni giorno, sempre in stile WoW.

In definitiva, si può dire che Hearthstone è un gioco divertente e veloce, in grado di accontentare con le sue meccaniche sia il giocatore della domenica, sia i più accaniti hardcore gamer e che il primo approccio della Blizzard verso il mondo dei Free to Play è stato senza dubbio un grande successo.

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