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The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles – Dungeon Crawler all’italiana

The Crazy Hyper Dungeon Chronicles

Recensione

È sempre bello occuparsi di titoli “piccoli”, perché solitamente ci trovi tanto cuore e tanta anima, e nelle opere d’ingegno penso che non ci sia nulla di più piacevole.

The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles è l’opera prima degli italiani Fix-a-Bug, e di cuore e anima dietro ce n’è parecchio, questo te lo assicuro. E lo dico anche a me stesso, perché alle prime schermate, dietro un’ironia di fondo che appare lampante fin dal titolo, temevo si nascondesse un giochino quasi “mobile”.

Ma non sempre le prime impressioni sono veritiere, per fortuna.

Gameplay

The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles, come avrai intuito, è un GDR dungeon crawler, ovvero uno di quei titoli in cui entri in un dungeon, ammazzi i mostri e saccheggi il tesoro. Certo, non è solo questo, ma ci arriviamo.

La trama del gioco è un pretesto per metterti nei panni di un avventuriero, del quale puoi scegliere il sesso (Eroe o Eroina, e sono cugini!) e il profilo di gioco (Distruttore, Esploratore o Risolutore), in base al tipo di esperienza di gioco e di difficoltà che vuoi. Scegli l’arma, perché sei per forza un guerriero e scendi nel primo dei 50 livelli del dungeon, alla ricerca del Santo Groowl.

Insomma, avrai capito che il tono della faccenda non è quello dei giochi che si prendono troppo sul serio, ma non farti ingannare, perché dietro questa facciata da battutine, citazioni di cultura pop, ironia e facezie, The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles nasconde una profondità inattesa.

Innanzitutto, le partite saranno tutte diverse, grazie alla generazione dinamica dei livelli, che cambia la disposizione di ciò che si trova all’interno di ciascuno. Inoltre i livelli sono creati a mano in quanto a biomi, enigmi, personaggi, che potranno essere diversi ad ogni run.

The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles

Non appena si comincia con l’affrontare uno dei tanti tutorial che il gioco propone, poi, si intuisce che la faccenda non sarà semplice come sembrava all’inizio. Affronti il tuo primo scheletro, prendi gli schiaffi – si, sono morto al tutorial e ho anche sbloccato un apposito achievement – e capisci che dovrai mettertici d’impegno per non morire e per portare a termine l’avventura.

Il combattimento è particolare, perché è quasi in tempo reale, con i turni gestiti con una barra che si riempie (tipo Final Fantasy VII, per capirci) e bisogna cliccare sia in caso di attacco, che di difesa. Nulla di esageratamente complicato, ma il targeting dei nemici, soprattutto quando si è circondati, richiede un po’ di pratica e di tempismo.

Ti riprendi dallo shock del combattimento in tempo reale e ti può capitare di trovare un mago che ti propone degli enigmi, o un cuoco che ti chiede aiuto per cucinare leccornie per un pubblico di orchi e goblin esigenti, e così via, fino a colpi di scena completamente inattesi. The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles merita di essere approfondito, perché non è né banale, né semplice: crafting, combattimento, enigmi, dialoghi, gestione dell’inventario, ovvero tutto ciò che non può mancare in un gioco di ruolo che si rispetti.

Grande protagonista del gioco è il senso dell’ironia demenziale che lo pervade completamente: se sei appassionato di citazioni, riferimenti e ammiccamenti, in The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles ti sentirai a casa. E qui sotto ti metto uno screenshot che secondo me ti convincerà in meno di due secondi. Altrimenti, ti dico che, se hai mai sognato di incontrare Loris Battacchi o Giovannona Coscia Lunga in un videogioco, è arrivato il momento di coronare questo desiderio. Moltissimi anni ’80, da queste parti.

The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles

Comparto tecnico

La grafica è davvero carinissima, e se sei particolarmente amante della pixel art, beh, questo titolo potrà farti felice. The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles è bello da vedere nella semplicità della sua vivace mappa top-down, e l’interfaccia, seppur contenuta tutta nella schermata principale, dopo un po’ diviene molto semplice e intuitiva da utilizzare.

La musica è scanzonata ma evocativa, e ricorda molto le colonne sonore dei giochi anni ’80. Un bell’accompagnamento durante le partite.

Sì e No

  • Sì: è molto divertente
  • Sì: non è banale come sembra
  • Sì: grafica in pixel art e colonna sonora sono un bell’omaggio ai tempi andati
  • No: troppi tutorial
  • No: se non amate ironia demenziale e citazioni, non passate di qui, sareste sommersi
  • No: per via del tono troppo scanzonato, lo si potrebbe derubricare a “giochino”

Conclusioni

The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles è un gioco semplice da sottovalutare al primo sguardo ma nasconde, dietro un aspetto nostalgico dei dungeon crawler di una volta, un grande cuore. Non solo per l’impegno profuso nella sua creazione, che è evidente, ma anche per tutte le meccaniche, le sfide e le sorprese che ti attendono nei suoi cinquanta folli livelli.

Tra una citazione, una risata e una battaglia contro un mostro, The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles sa farsi volere bene ed è un posto dove torni volentieri, se non altro per andare ad accendere quella torcia in più e a vedere cosa ti aspetta dietro l’angolo.

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Nerdando in breve

The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles è un omaggio ai vecchi dungeon crawler, ma con un animo moderno e tanta, tanta ironia. Astenersi seriosi.

Trailer

Contenuti

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