Introduzione
La mia infanzia così come quella di altri redattori di Nerdando è stata segnata dai cartoni Disney ma anche dai traumi causati dai film realizzati dallo straordinario Don Bluth, che ha dato vita a capolavori come Anastasia e Fievel Sbarca in America ma anche a scene spaventosissime come il T-Rex ne Alla Ricerca della Valle Incantata e le sperimentazioni sui topi nel film Brisby e il segreto di NIMH.
Chris Darril e il team di Little Sewing Machine omaggiano l’animazione tradizionale e i grandi registi del passato, realizzando un piccolo gioiello tutto italiano: Bye Sweet Carole, un mix tra un gioco platform con elementi horror e un vero e proprio film d’animazione.
Recensione
Non appena ho visto il trailer di Bye Sweet Carole sono rimasta colpita dalla qualità dell’animazione e dal suo stile e volevo assolutamente giocarlo sebbene io sia una fifona di prima categoria. Ringrazio Maximum Entertainment che mi ha permesso di soddisfare la mia curiosità e, anche se ho perso qualche anno di vita per gli spaventi, ti spiego perché sono felice di essere uscita dalla mia comfort zone giocandolo.

Da fifona quale sono, qui ammetto di aver perso qualche anno di vita e urlato una serie di parolacce.
Storia
Bye Sweet Carole ci catapulta nell’Inghilterra dei primi del ‘900, un periodo segnato dalla rivoluzione industriale e dai primi movimenti femministi guidati dalle suffragette. In questa atmosfera di cambiamento ti troverai a vestire i panni di Lana Benton, una giovane ragazza ospite dell’orfanotrofio Bunny Hall, che decide di indagare sulla scomparsa della sua migliore amica Carole.
Le indagini di Lana si fanno sempre più interessanti e scopriamo la presenza di un misterioso ragazzo, soprannominato il “francese”, con cui Carole aveva una corrispondenza epistolare. Nel cercare di scoprire la verità, però, Lana si ritrova a dover sopravvivere in bilico tra due mondi, quello reale e quello di Corolla, un regno di cui lei è la principessa, ma che è minacciato dall’inquietante Mr. Kyn, noto anche come la pece che corrompe e distrugge tutto.
Sarà proprio Mr. Kyn la fonte principale dei nostri incubi, insieme al suo gufo e alle altre creature fatte di pece perciò, mentre cercherai di indagare sulla scomparsa di Carole, dovrai cercare di scappare da lui e soprattutto non cedere alla sua richiesta di consegnarli Corolla.
La narrazione è un punto di forza enorme di questo gioco, ti sembrerà, infatti, di guardare un film vero e proprio grazie alle splendide cut scenes. La trama non è affatto scontata e tiene attanagliati al controller, tant’è che sono passata dal giocarlo lentamente perché avevo bisogno di fare qualche pausa per riprendermi dall’adrenalina delle fughe, al non voler chiudere il gioco e divorare i capitoli uno dopo l’altro.
Gameplay
Bye Sweet Carole si presenta come un mix tra un gioco platform e un horror survival, capace di far sobbalzare dalla sedia grazie ad alcuni jump scare, senza però davvero terrorizzare come giochi propriamente horror come Silent Hill o Resident Evil.
Nei panni di Lana dovrai esplorare il Bunny Hall e risolvere enigmi, eventualmente combinando oggetti per riuscire ad andare avanti. La risoluzione degli enigmi risulta piuttosto intuitiva e difficilmente si rischia di rimanere bloccati in qualche area.
Lana acquisterà inoltre la capacità di trasformarsi in coniglio e questa sua dote le permetterà di raggiungere aree interdette e saltare più in alto. Personalmente ho apprezzato tantissimo questa meccanica così come la possibilità di usare Mr. Baesie, il fedele servitore di Corolla che verrà spesso in aiuto di Lana.
Sebbene abbia trovato alcune meccaniche molto interessanti, ho trovato il gioco un po’ ripetitivo, specialmente verso la fine e sono rimasta un po’ delusa dalle sezioni rhythm game e combat, le quali sembrano molto meno curate rispetto al resto e inserite solo ai fini della trama.
Grafica
L’altro grande punto di forza di questo gioco è senza ombra di dubbio la sua estetica e la perizia con cui sono state realizzate le animazioni, fotogramma dopo fotogramma e tutte a mano come in tecnica tradizionale. La cura dei movimenti non la troviamo solo nelle cut scenes ma anche nelle sezioni di gameplay in cui vediamo Lana trasformarsi in coniglio, nascondersi dai nemici e ahimè anche morire se non faremo attenzione.
Per poter apprezzare appieno la cura dei dettagli di questo gioco, ammetto di essermi trasformata in una sadica curiosa e ho fatto morire Lana in modi diversi solo per poter guardare le diverse animazioni della sua morte. Giuro che era solo per scopi di ricerca e nella realtà non torturerei mai una persona, ma devo confessare che quelle animazioni le ho trovate geniali e divertenti, e mi hanno ricordato un po’ le scene di Dragon’s Lair, il celebre videogioco anni ’80 realizzato in collaborazione con Don Bluth.

Lana che si destreggia nel pantano mi ha riportato all’ansia provata da bambina quando Biancaneve si ritrovava nella foresta impaurita.
L’estetica di Bye Sweet Carole a tratti ricorda molto quella disneyana delle principesse. La protagonista, infatti, mi ha ricordato un po’ sia Biancaneve che Alice, per via dell’aspetto ma anche del carattere dolce e curioso. Il mondo fiabesco con le sue forme morbide e i colori pastello è temporaneo e viene corrotto dalla pece che ingrigisce tutto e diventa un posto ostile da cui è difficile scappare.
Audio
Il senso di cupo e l’ansia non sono dati solo dai colori scuri, ma anche e soprattutto dalle musiche. Molta della tensione è data proprio dai suoni dell’ambiente apparentemente desolato e dagli improvvisi cambi della musica che riesce ad accrescere la paura e l’adrenalina. Anche qui, ritroviamo, come nei vecchi cartoni, i suoni terrificanti che accompagnavano le scene più spaventose in cui compariva il mostro di turno.
Altro aspetto importante di questo gioco è sicuramente il doppiaggio, che troviamo sia in inglese che in italiano. Nella versione italiana, inoltre, Lana è stata doppiata da Rossa Caputo, doppiatrice e dialoghista famosa per diversi ruoli, ma nell’ultimo periodo soprattutto per essere la voce di Charlie in Hazbin Hotel.

Screenshot di una delle cut scenes, per darvi una maggiore idea della qualità elevata delle animazioni di questo gioco che sembra uscire da una delle nostre videocassette dell’infanzia.
Il doppiaggio nel complesso risulta fatto bene e le voci azzeccate; ho riscontrato, tuttavia, qualche problema verso gli ultimi capitoli dove la registrazione della voce di qualche personaggio secondario risultava meno pulita e con i volumi non sempre coerenti con la scena, ma è risaputo che doppiare i videogiochi senza una scena da guardare o indicazioni precise risulta parecchio difficile e, nel complesso, trattandosi di un gioco indie, è stato fatto un lavoro incredibile.
In Conclusione
Bye Sweet Carole è un gioco che colpisce per la sua storia e per la sua altissima qualità, nonostante presenti qualche difetto e io sia una fifona mi è piaciuto molto giocarlo. Un titolo perfetto se ami l’animazione 2D e ti piace provare un po’ il brivido con giochi horror molto soft come ad esempio Little Nightmares o Limbo, che generano un’ansietta e un senso di inquietudine.
Questo gioco è l’ennesima dimostrazione che in Italia è possibile creare videogiochi di qualità e bisogna continuare a crederci sostenendo realtà come Little Sewing Machine.
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Nerdando in breve
Bye Sweet Carole è una perfetta favola horror che combina la magia delle principesse alla paura dei mostri che popolavano gli incubi dell’infanzia e lo fa con animazioni incredibili e una storia coinvolgente che segna un po’ il passaggio all’età adulta.
Trailer
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