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Cry Baby Lane – La vera storia del film horror “perduto” di Nickelodeon

Cry Baby Lane

Articolo a cura di Antonio Petito che trovate qui
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La notte di Halloween ha sempre avuto un sapore speciale, anche in TV. È una tradizione non scritta: I canali più secondari lanciano la propria “maratona horror”, Italia 1 rispolvera qualche classico come La Sposa Cadavere, e persino i canali per ragazzi si uniscono alla festa. Certo, a modo loro. Nessuno si aspetta che RAI Gulp mandi in onda L’Esorcista, ma nonostante ciò, tutti da piccoli ci siamo goduti almeno una volta uno speciale a tema, magari un po’ più cupo del solito, pensato per regalarci qualche brivido innocente tra un dolcetto e l’altro, in un equilibrio delicato e con un obiettivo preciso: spaventare, ma non troppo. Inquietare, ma senza esagerare.

Ma se una volta, solo per una notte, uno di questi canali avesse “sbagliato le dosi”? Se avesse premuto un po’ troppo forte sul pedale dell’orrore, mandando in onda qualcosa che non doveva essere visto? Qui entra in gioco Nickelodeon.

La rete, oggi tristemente nota per le vicende legate a Dan Schneider – un capitolo oscuro che meriterebbe un’analisi a parte (e indovinate un po’, proprio qualche mese fa l’ho fatta in questo video) – ha sempre avuto un debole per il bizzarro. Ma quella volta, forse, ha superato il limite, trasmettendo un piccolo film TV, per una sola, fatidica notte di Halloween, per poi… Farlo sparire. Cancellato. Nascosto così bene da diventare una leggenda, una pellicola fantasma a cui per circa dieci anni, hanno dato la caccia migliaia di utenti.

Questo è il mistero di Cry Baby Lane.

Cry Baby Lane

Un film nato sotto una cattiva stella

La storia di Cry Baby Lane inizia molto prima di quella notte di Halloween, e nasce, come spesso accade per le cose maledette, da un sogno infranto. Nel 1999, il regista Peter Lauer e lo sceneggiatore Robert Mittenthal avevano in mente un film horror per ragazzi più grandi, un progetto indipendente con un budget di tutto rispetto, circa 10 milioni di dollari. Ma come spesso accade, i soldi finiscono. Il progetto si ridimensiona drasticamente, passando da un’uscita cinematografica a un film TV per Nickelodeon, con un budget che si ridurrà a soli 800.000 dollari.

Il risultato è un ibrido strano; un film con un cast che include il grande Frank Langella (Dracula, Lolita, Frost/Nixon) , girato con ambizioni cinematografiche ma confinato nei paletti di un prodotto televisivo. La trama, che ruota attorno a due fratelli che liberano lo spirito di un gemello siamese malvagio, era già di per sé abbastanza cupa, ma il tono del film – a detta di chi lo vide – era genuinamente inquietante, e presto se ne accorgeranno più o meno tutti, perché il 28 ottobre 2000, Nickelodeon trasmetterà Cry Baby Lane e il risultato sarà inaspettato.

La sparizione

Subito dopo la messa in onda, Cry Baby Lane scomparirà.

Non viene più replicato, non esce in VHS, non finisce negli archivi online e soprattutto, Nickelodeon non rilascia comunicati ufficiali, perché dietro le quinte si scatena il putiferio: una valanga di lettere di protesta da parte di genitori scioccati, che considerano il film troppo “disturbante” per i loro figli.

Di conseguenza la rete, in silenzio, prende la sua decisione: il film viene sepolto.

E così, Cry Baby Lane entra in un limbo spettrale, diventando ufficialmente un lost media, ovvero un qualcosa che non è semplicemente un’opera rara, ma un pezzo di cultura – un film, una canzone, l’episodio di un programma TV – che si ritiene irrimediabilmente perduto e la cui esistenza è tenuta in vita solo dai ricordi di chi lo ha visto.

Per anni, la storia del film sopravvive solo così: come un sussurro che aleggia su spazi online quali Something Awful o 4chan, in thread che parlavano del ricordo sbiadito di un film di Nickelodeon che parlava di un gemello cattivo, venendo però liquidato come un falso ricordo collettivo per la mancanza di prove concrete. Un effetto Mandela ante litteram, dove un’intera generazione condivideva il ricordo di un film che, ufficialmente, non esisteva più.

Nel 2009 però, ci sarà una piccola svolta.

La neonata Lost Media Wiki – una vera e propria enciclopedia online dedicata a queste opere fantasma – lo inserisce formalmente tra i Nickelodeon Lost Films, aprendo ufficialmente la caccia ad uno dei principali tesori perduti del decennio passato.

Il ritrovamento

Nell’agosto del 2011, totalmente a caso – come nelle migliori storie – un utente di Reddit con il nickname “firesaladpeach” pubblica un post contenente un link allegato, che era giusto la chiave per risolvere un mistero durato undici anni.

Cliccandoci ,infatti, si veniva reindirizzati ad una copia completa, sgranata ma intatta, di Cry Baby Lane, registrata quella fatidica notte del 2000. Il post diventa virale in poche ore. La notizia rimbalza su tutti i siti di cultura pop. La leggenda era vera. Il film esisteva davvero. Il potere di una singola persona e di una vecchia videocassetta aveva sconfitto l’oblio imposto da un colosso televisivo.

È una vittoria pazzesca per la community di internet, una dimostrazione di come la memoria collettiva possa preservare opere che le stesse case di produzione cercano di seppellire.

Il ritorno del film maledetto e la sua eredità

Nickelodeon – messa di fronte all’evidenza e alla possibilità di fare soldoni col minimo sforzo – fa la mossa più astuta e ironica possibile, abbracciando del tutto la leggenda.

Il 31 ottobre 2011 infatti, TeenNick ritrasmetterà Cry Baby Lane, promuovendolo proprio come “il film bandito che non avreste mai dovuto vedere” o qualcosa di simile.

Un colpo da maestro; lo stesso film che avevano nascosto per un decennio, ora veniva usato come evento di punta, cavalcando l’hype generato dalla community che aveva setacciato in lungo e in largo internet per poterne anche solo confermare l’esistenza.

Negli anni successivi, il film è diventato un appuntamento fisso per Halloween, consolidando il suo status di cult. Lo stesso regista, Peter Lauer, si disse sorpreso da tutto il clamore, dichiarando di aver sempre pensato che il film non fosse più stato trasmesso semplicemente perché a Nickelodeon non era piaciuto. Non aveva idea di aver creato, quasi per caso, una delle leggende più durature della televisione per ragazzi.

Una storia folle, che ci insegna come su internet nulla scompare mai per davvero. Soprattutto se è abbastanza strano da rimanere impresso nella memoria di un’intera generazione.

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