Recensione
Il 16 ottobre 2025 è uscito Leggende Pokémon: Z-A, il nuovo titolo dedicato ai più famosi mostriciattoli digitali del mondo, gli amatissimi (almeno da me!) Pokémon!
Gioco con i Pokémon praticamente da quando è uscito il primo titolo per Game Boy in Italia, nel 1999, e non me ne sono fatta scappare uno. Ho la casa invasa da plushie e gadget originali (molti dei quali comprati direttamente nei Pokémon Center in Giappone), quindi non potevo esimermi dal provare anche questa nuova uscita.
Leggende Pokémon: Z-A promette novità, ma sarà stato all’altezza delle mie aspettative? Continua a leggere per scoprirlo!
Questa volta non si tratta solo di catturare Pokémon, ma di capire se siamo disposti a cambiare il modo in cui abbiamo sempre giocato: Z-A infatti si presenta come “il primo Pokémon con lotte in tempo reale”. Quando l’ho scoperto ho avvertito un misto di eccitazione e dubbio: dopo quasi 30 anni di modalità di lotta a turni, siamo pronti a rivoluzionare il modo in cui affrontiamo la parte fondamentale del gioco, cioè i combattimenti? Che questo sia il futuro dei Pokémon o solo un esperimento, lo dirà il tempo.
Il gioco é prodotto come sempre da Game Freak ed é disponibile per Nintendo Switch e Switch 2. Ringrazio Nintendo per avermi inviato una copia!
Trama
In Leggende Pokémon: Z-A ci ritroviamo a Luminopoli, cuore pulsante della regione di Kalos. La città che avevamo conosciuto in Pokémon X e Y viene qui mostrata in una veste completamente diversa: più viva, più ampia, ma anche più complessa, e palesemente ispirata a Parigi, con tanto di torre al centro. Non c’è la classica struttura “palestra dopo palestra fino alla Lega”: la storia ci mette al centro di un progetto ambizioso, quello della ricostruzione e della gestione della città stessa, che diventa il vero fulcro dell’avventura. Invece di conquistare medaglie e affrontare alla fine la Lega Pokémon, il nostro scopo é di scalare la classifica degli allenatori dal rango di partenza Z fino al rango A, il quale ci permetterà alla fine di diventare campioni e di esprimere un desiderio. Il nostro personaggio si trova così a muoversi tra quartieri in evoluzione, scelte narrative e tantissime missioni (sia principali che secondarie) che influenzano direttamente lo sviluppo di Luminopoli, il tutto con sullo sfondo il “mistero” legato alle mega evoluzioni (che, ahimè, non sono affatto una novità).
Senza fare troppi spoiler, la trama alterna momenti più leggeri in pieno stile Pokémon a passaggi che tentano di toccare corde più mature, soprattutto legate al rapporto tra umani, Pokémon e la città in trasformazione.
In generale devo dire che come struttura Pokémon Z-A mi ha ricordato molto Leggende Pokémon: Arceus (ovviamente essendo entrambi della serie Legends), e un po’ Pokémon Spada/Scudo, per l’open world e l’ambientazione.
Grafica e ambientazione
Partiamo da un punto dolente: la grafica. Leggende Pokémon: Z-A mantiene lo stile allegro e coloratissimo che da sempre caratterizza la saga, ma purtroppo anche questa volta non raggiunge il livello che ci si aspetterebbe da un titolo del 2025. Le texture restano spesso basilari, i modelli poco rifiniti e in certi momenti sembra di vedere ancora i pixel, cosa che stona parecchio se proiettata su una TV grande. Personalmente ho finito per giocare quasi esclusivamente in modalità portatile su Switch, perché sullo schermo di casa la resa visiva mi dava più fastidio che piacere.
Fortunatamente l’ambientazione compensa in parte queste mancanze: Luminopoli è bellissima, esplorabile in ogni angolo e tetto (mi raccomando salite sui tetti!) e si evolve progressivamente, con quartieri da scoprire un po’ alla volta e zone selvagge che compaiono una dopo l’altra, ognuna con il proprio grado di difficoltà, il che rende l’esplorazione sempre stimolante, con un senso di progressione tangibile.
Un dettaglio che ho apprezzato molto è il ciclo giorno-notte: di giorno si può andare liberamente in giro per la città, svolgere le missioni e catturare Pokémon nelle zone selvagge, di notte invece si attiva la Zona Lotta dove si può (se si vuole) entrare e combattere con tanti allenatori di seguito per conquistare i biglietti che servono per poter affrontare la lotta con un avversario designato al fine di salire di rango. Quindi, a differenza di ciò che accadeva nei giochi precedenti non si lotta con allenatori incontrati in giro sulla mappa ma in queste zone specifiche (anche se si possono fare lotte anche come missioni secondarie e nei ristoranti).
Come in Arceus, anche qui si devono svolgere incarichi per lo scienziato di turno, in questo caso Martynia, ed é importante svolgerli perché come premio si ricevono le MT (attenzione: le mosse imparate dai Pokémon tramite MT possono diventare mosse + solo facendo una visitina al dojo della città).
Le novità
La vera, grande rivoluzione di Leggende Pokémon: Z-A è il sistema di combattimento. Dopo quasi trent’anni di lotte a turni, qui ci troviamo per la prima volta davanti a scontri in tempo reale. Non esistono più i PP delle mosse: ogni attacco ha invece un tempo di ricarica, e sta a noi gestire il ritmo della battaglia scegliendo con attenzione quando attaccare, quando difendere e quando rischiare. Questa scelta non è da poco, infatti per la prima volta la saga abbandona il suo marchio di fabbrica, i turni, per abbracciare una dinamica più fluida, quasi da action RPG, e la sensazione, giocando, è quella di avere un controllo più diretto e immediato sul proprio allenatore e sulla squadra. Ammetto di averci messo un po’ all’inizio a capire come gestire questa modalità, che rispetto al solito é più frenetica: ero talmente impegnata a evitare di essere colpita e ad attaccare che badavo poco alla salute del Pokémon combattente rischiando di non riuscire a dargli in tempo rimedi e pozioni, in mancanza anche di un tutorial adeguato. Niente paura comunque, gli elementi classici caratteristici dei giochi Pokémon come le mosse, i tipi e le debolezze restano fondamentali: non si tratta di un taglio netto col passato, ma di un’evoluzione che mescola vecchio e nuovo.
Un cambiamento che personalmente non ho apprezzato molto è l’introduzione del coinvolgimento diretto dell’allenatore negli scontri. Durante le lotte, infatti ,se non ci si sposta al momento giusto si possono ricevere danni in prima persona e addirittura “morire”: a me è capitato spesso all’inizio di perdere i combattimenti non perché il mio Pokémon fosse andato K.O., ma perché venivo messa fuori gioco io stessa. É una scelta coraggiosa, certo, ma che può risultare frustrante.
Dall’altro lato, ho trovato invece molto interessante la gestione delle mosse. Ogni Pokémon mantiene le canoniche quattro mosse attive in battaglia, ma tutte quelle che impara nel corso del tempo restano memorizzate e possono essere sostituite e rimesse in qualunque momento, senza più l’ansia di dover cancellare un attacco per sempre. Una soluzione intelligente, che modernizza un aspetto spesso percepito come limitante nella saga classica.
Mi dispiace segnalare un paio di punti che mi hanno lasciata un po’ con l’amaro in bocca. In questo titolo non troviamo una nuova generazione di Pokémon: tra gli starter a disposizione infatti compaiono Totodile e Chikorita dalla seconda generazione, e Tepig, che è della quinta.
Inoltre, manca l’introduzione di nuovi Pokémon leggendari: l’unico grande “ritorno” è Zygarde, che invece appartiene alla sesta generazione e non può essere considerato una novità vera e propria.
Concludendo
Leggende Pokémon: Z-A è senza dubbio un titolo che cerca di sperimentare, rompendo una tradizione trentennale con il passaggio alle lotte in tempo reale e introducendo un sistema di mosse più flessibile. Alcune di queste novità mi hanno convinta, altre decisamente meno: l’idea che l’allenatore possa essere colpito e sconfitto non mi ha fatto impazzire, e la mancanza di una nuova generazione di Pokémon o di leggendari inediti lascia addosso una sensazione di occasione mancata.
La grafica, pur allegra e colorata, continua a rimanere al di sotto delle aspettative per un titolo del 2025, tanto che ho preferito godermelo in portatile. Eppure, tra la ricostruzione di Luminopoli, le zone selvagge che si sbloccano gradualmente e il ciclo giorno-notte che rende il mondo più vivo, il fascino dei giochi Pokémon è rimasto intatto.
In definitiva, Leggende Pokémon: Z-A non è forse la rivoluzione definitiva che speravo, ma resta un titolo che ogni fan della saga vorrà provare, fosse anche solo per vedere con i propri occhi la direzione che Game Freak ha deciso di intraprendere.
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Nerdando in breve
Leggende Pokémon: Z-A non è perfetto, ma osa cambiare e regala emozioni nuove: se amate i Pokémon, troverete comunque qualcosa che vi farà brillare gli occhi.
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