Introduzione
Gli italiani sono famosi per la loro abilità in cucina, ma sono altrettanto bravi nel realizzare videogiochi?
Il team di Studio Pizza si è messo d’impegno per dimostrare che la cultura del buon cibo e la passione per i videogames possono coesistere, attraverso la realizzazione del loro primo videogioco: Monster Chef.
Monster Chef è un action RPG disegnato a mano in cui componenti roguelite si fondono con quelle tipiche dei gestionali. Infatti, nel gioco impersoniamo un piccolo chef di nome Pranzo, il quale di giorno dovrà cacciare e cucinare i mostri della foresta e di notte servire i clienti della sua locanda. Grazie a Studio Pizza ho avuto modo di provare la demo e avere così un assaggio di quello che sarà il gioco una volta pronto.
Recensione
Sebbene il team di Studio Pizza sia piuttosto piccolo (ci lavorano in totale otto persone), da questa demo si percepisce l’alta qualità del lavoro svolto tra grafiche, gameplay e musiche. Ma andiamo a vedere nel dettaglio questi aspetti del gioco.
Gameplay
Come accennato, la nostra giornata sarà scandita in due momenti: il giorno e la notte. Durante il giorno Pranzo dovrà andare a caccia di mostri nelle Terre Selvagge di Delizia per preparare quello che sarà il menù del giorno da servire per cena ai clienti della sua locanda.
Per combattere possiamo usare un coltello da cucina oppure una saliera e in base al modo in cui indeboliamo i mostri, potremo realizzare diversi piatti gustosi tra cui paste, panini e insalate. Come avviene però la cottura del mostro? Semplicemente scagliandogli contro una pentola che imprigionerà la creatura. Questa meccanica ricorda un po’ la cattura dei Pokémon con le Poké Ball, in questo caso, però, i mostri non entreranno a far parte di una squadra, bensì di un menù appetitoso.

Dopo aver indebolito il mostro, appare una scritta che ci indica quale piatto cucineremo e siamo pronti a lanciargli contro una delle nostre pentole: Gotta Cook’em all !
Muoversi all’interno della foresta risulta a volte un po’ dispersivo in quanto la mappa cambia ogni volta che entriamo e le aree si assomigliano molto tra di loro, tuttavia ho apprezzato tantissimo la funzione del Senso da Chef, la quale quando viene attivata in prossimità di un mostro del menù, rilascia delle scie colorate che permettono di orientarsi e individuare i mostri e il portale per ritornare alla locanda.
La sera prima di addentrarci nelle terre selvagge dovremo scegliere quale menù preparare e potremo scegliere in base alla difficoltà o in base alle richieste che ci verranno fatte da alcuni personaggi che incontreremo. Per ottenere tutti gli ingredienti abbiamo però un limite di tempo e quando inizia a tramontare il sole è meglio far ritorno alla locanda il prima possibile, perché con il calar delle tenebre la foresta diventa pericolosa e potremmo perdere i sensi e quindi fallire la missione.
Nel caso in cui questo accadesse perché abbiamo perso tutti i cuori o il buio ci sorprende, non dobbiamo disperarci. Infatti, non perdiamo tutti i piatti preparati, ma ce ne rimarranno alcuni da poter comunque servire ai clienti e guadagnare così monete utili a ottenere potenziamenti.
Il rientro alla locanda segna il momento gestionale del gioco, qui infatti dovremo pian piano sistemare la locanda e le sue varie stanze (alcune non sbloccabili nella demo, ma sembrano parecchio interessanti) utilizzando i materiali ottenibili durante le escursioni nelle terre selvagge, e servire i piatti preparati nella foresta agli avventori della locanda.

In mancanza di personale il piccolo Pranzo è guerriero, chef e pure cameriere, per chi come me adorava i giochi flash in cui bisognava servire ai tavoli, questa parte sarà sempre divertente da giocare.
Il servizio al tavolo deve essere rapido e impeccabile, altrimenti si rischia di perdere “forchette“, stemmi che indicano la qualità della locanda e il suo prestigio, pertanto dovremo fare molta attenzione ai clienti che entrano e tenere tutto pulito. Scaduto il tempo, la locanda chiuderà al pubblico e dopo aver scelto il menù del giorno inizierà una nuova giornata.
Grafica e Audio
La prima cosa che salta all’occhio osservando Monster Chef è la sua estetica, i disegni fatti a mano riprendono uno stile cartoonesco che a tratti ricorda però anche un libro pop-up ambientato in un mondo fantasy medievale abitato da elfi, umani, orchi e altre creature fantastiche.
Per il momento nella demo incontriamo solo alcuni personaggi, ma il character design è fatto con molta cura e personaggi come il piccolo scudiero Spuntino o l’orchessa Furia mi hanno sicuramente colpito per il loro aspetto.
Il design di Pranzo potrebbe sembrare apparentemente semplice, un personaggio piccolo ma agile nonostante l’armatura da cavaliere e la divisa da chef, il cui volto rimane oscurato. Questo però non impedisce al piccolo Pranzo di essere molto espressivo sia nei dialoghi che durante la partita con le sue facce buffe.

Ecco uno screenshot in cui ammirare la stanza di Pranzo e il simpatico scudiero Spuntino che sarà sempre disponibile a venderci oggetti utili.
Le animazioni sono fluide sia nei combattimenti che nella parte gestionale e alcune le ho trovate semplicemente adorabili, soprattutto quando Pranzo si mette a pulire o roteare tra i tavoli.
Le giornate di Pranzo non passano certamente silenziose, ma sono accompagnate da suoni e musiche che contribuiscono a far immergere maggiormente il giocatore nell’ambientazione. I dialoghi non sono doppiati, ma le personalità dei personaggi si percepiscono anche dai loro versi. Parlando di versi, ovviamente, anche i mostri ci avvertiranno della loro presenza con suoni particolari e imparando a conoscerli potremo anche evitare meglio i loro attacchi.
Un dettaglio per me non trascurabile quando si parla di giochi made in Italy sicuramente è la capacità di non risultare “troppo italiano” (citando Stannis La Rochelle di Boris), infatti, sebbene ci sia qualche riferimento alla cultura italiana come la “mano a cucchiaio” tipica della gestualità nostrana, nella demo il gioco non presenta elementi di una italianità stereotipata o riferimenti comprensibili solo ai connazionali, come l’uso di dialetti o la cultura pop. Pertanto, in quella che è la sua attuale forma, trovo che Monster Chef possa avere buone chance di incuriosire e conquistare il pubblico anche all’estero.
In Conclusione
Dalla demo di Monster Chef possiamo intuire tutto il grande lavoro che c’è dietro e da quello che ho potuto vedere il gioco sembra promettere molto bene. Il ripetersi delle giornate potrebbe a lungo andare risultare un po’ ripetitivo, ma spero che nella versione completa questo rischio diminuisca man mano che si sbloccano nuove aree sia per cacciare che per migliorare la locanda.
L’uscita del gioco è prevista per il 2026 e sarà inizialmente disponibile su PC e Steam Deck e in seguito anche su altre console, personalmente ce lo vedrei bene su una console portatile come Switch. In attesa della sua uscita però consiglio di dargli un assaggio anche voi scaricando la demo disponibile su Steam e supportare Studio Pizza aggiungendolo alla vostra wishlist.
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Nerdando in breve
La demo di Monster Chef ci dà un assaggio alquanto gustoso di quello che sarà il primo gioco realizzato da Studio pizza. Un action colorato e graficamente accattivante in cui cuciniamo mostri per poi servirli ai clienti della nostra locanda.
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