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Wild Hearts S – Inizia la caccia anche su Switch 2

Wild Hearts S cover art

Recensione

Nintendo Switch 2 è uscita ormai da qualche mese e numerose software house stanno riproponendo alcuni dei loro più celebri giochi anche in una nuova versione adatta per la nuova console ibrida di Nintendo. In questa recensione ho avuto l’occasione di provare la riedizione di Wild Hearts, titolo appartenente al genere dei giochi di caccia ai mostri che, in questa versione, riceve il suffisso S, a indicare che si tratta di una nuova versione pensata per Switch 2. Essendo il gioco originale già uscito a febbraio 2023, qui trovate la recensione di Djando, ora mi soffermo soprattutto nel capire quanto questa riedizione sia adatta alla natura ibrida di Nintendo Switch 2.

Ho avuto modo di giocare la versione Nintendo Switch 2 di Wild Hearts S, grazie al codice arrivato in redazione dal publisher KOEI TECMO, che ringrazio.

Wild Hearts S è disponibile dal 25 luglio 2025 su Nintendo Switch 2.

Wild Hearts S - una scena di un filmato di intermezzo

Storia

Wild Hearts S ci vede nei panni di un cacciatore che arriva nelle terre di Azuma per aiutare gli abitanti a contrastare la sempre più pressante minaccia dei Kemono. Questi sono delle bestie gigantesche che incarnano l’essenza stessa della natura, che stanno flagellando le terre di Azuma, diventando sempre più distruttive e pericolose con il passare del tempo.

Per tentare di porre un freno a questo problema, arriva il protagonista, completamente modificabile con un editor del personaggio, che permette un buon livello di personalizzazione, che non è un semplice cacciatore, ma una delle poche persone in grado di utilizzare il potere del Karakuri, uno speciale filo, che può essere estratto da alcuni elementi naturali e trasformato velocemente in vari oggetti offensivi o di supporto, sia nelle fasi esplorative che durante i combattimenti.

Wild Hearts S - ambientazione ispirata al Giappone fantasy

Gameplay

Il gameplay si presenta come il classico “caccia al mostro”. Il gioco è suddiviso in missioni, ognuna caratterizzata da un Kemono che sta infestando una specifica zona. Lo scopo del giocatore (o dei giocatori, qualora si decidesse di partecipare alle cacce in co-op fino a 4 giocatori) è quello di individuare la bestia all’interno di mappe aperte abbastanza estese, esplorando e raccogliendo gli indizi necessari.

Una volta individuata la propria preda parte il combattimento vero e proprio, che vede il cacciatore (o i cacciatori) affrontare i vari Kemono, con un arsenale di armi abbastanza variegato. Si passa infatti dalle armi a lungo raggio a quelle a corto raggio, che si differenziano l’un l’altra nello stile di combattimento: ad esempio lo spadone a due mani risulta essere più lento, ma fornisce una capacità di danno maggiore, mentre la katana risulta essere più bilanciata tra velocità di movimento e capacità di danno.

Wild Hearts S - il protagonista mentre brandisce una katana.

Pad alla mano

I combattimenti risultano però non sempre così precisi, complice anche una telecamera che spesso si pone in modo da non permettere il giusto allineamento tra personaggio e mostro. Quindi mi sono più volte ritrovato a menare fendenti a vuoto, perché, nonostante avessi bloccato la mira sul nemico, il personaggio ha iniziato intere combo prendendo una direzione diversa da quella che avevo impostato io.
Con il tempo questo problema si assottiglia, anche perché si inizia a capire meglio il funzionamento delle diverse meccaniche di gioco, ma mi preme comunque evidenziare questo problema, perché può essere causa di una iniziale frustrazione.

Come accennato prima, oltre all’uso delle armi, il gameplay si basa anche sull’utilizzo del Karakuri: tramite questo potere, il protagonista può creare velocemente vari oggetti, come casse, accampamenti, teleferiche, ma anche trappole ed altro, che diventano via via sempre più importanti sia nelle fasi esplorative, per raggiungere zone altrimenti inaccessibili, o sbloccare alcune scorciatoie che possano rendere più agevole muoversi nella mappa, sia in quelle di combattimento, per fare da scudo al protagonista contro gli attacchi in arrivo, o per ostacolare i nemici e fornire ai giocatori occasioni per costruire strategie utili a completare la caccia.

Buona la longevità, che dipende, come in ogni gioco di caccia ai mostri, anche dalla voglia di ripetere le missioni già completate per raggiungere tempi e punteggi migliori. Per quanto riguarda la fruizione su Switch 2, la struttura a missioni del gioco rende questo Wild Hearts S perfetto sia per sessioni prolungate su TV, sia per la classica partita “mordi e fuggi” in modalità portatile. In questo secondo caso, unico appunto sono dei caricamenti alle volte un po’ più lunghi di quanto mi sarei aspettato.

Wild Hearts S - il protagonista mentre riposa al falò.

Grafica e sonoro

Da un punto di vista grafico, il gioco si presenta ad un primo impatto positivo: lo stile grafico scelto fa un sapiente uso dei colori, ricreando ambientazioni dal tipico stile giapponese fantasy, che risultano suggestive. Anche i personaggi umani e i Kemono risultano essere ben caratterizzati, con una grande varietà di mostri da sconfiggere. Peccato solamente per alcune imperfezioni a livello grafico che appaiono durante il gioco, soprattutto in alcune cutscene, e che si fanno notare, rendendo il quadro generale meno pulito.
Da premiare la presenza della lingua italiana sia per i testi scritti, che per il doppiaggio, che risulta essere di buon livello. Anche le musiche rievocano le atmosfere tipiche del Giappone fantasy, accompagnando i vari momenti di gioco, ed immergendo il giocatore nelle sue atmosfere.

Da un punto di vista tecnico, il gioco riesce a girare in modo fluido sia in modalità TV nella base, sia in modalità portatile, grazie anche alla risoluzione dinamica che cambia a seconda della complessità della scena rappresentata. Ho solo potuto riscontrare qualche rallentamento in alcune delle fasi più concitate del combattimento, considerando che alcuni degli elementi presenti nella mappa di gioco possono essere distrutti in modo dinamico dai Kemono.

Wild Hearts S - due personaggi discutono sulle strategie da intraprendere.

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Nerdando in breve

Wild Hearts S risulta essere una buona conversione dell’omonimo titolo uscito nel 2023 sia su PC, che su PS5 e Xbox Series, che risulta girare in modo fluido anche sulla nuova console ibrida di Nintendo, senza cambiare in alcunché la formula proposta dal gioco originale.

A livello di gameplay, prova a innovare le meccaniche classiche di Monster Hunter tramite l’introduzione del potere dei Karakuri. Operazione che riesce in parte, considerando che il sistema di combattimento risulta alle volte un po’ impreciso.

Ottima l’atmosfera di gioco, così come la presenza della traduzione in italiano, sia per quanto riguarda i testi, che per quanto riguarda il doppiaggio. Solo buona la co-op sia in locale, sia online, che aggiunge ulteriore divertimento nella caccia ai Kemono, ma purtroppo non supporta il crossplay con le altre piattaforme.

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