Film & Serie TV

I Fantastici 4 – Gli inizi: finalmente la rinascita

Recensione

I Fantastici Quattro – Gli inizi (o meglio First steps, che come capirete ha tutto un altro senso) uscirà al cinema il 23 luglio, ma noi di Nerdando abbiamo avuto il piacere di vederlo in anteprima, e lasciatemelo dire subito: questa volta ci siamo. Dopo anni di attese, reboot falliti e tante speculazioni, la “prima famiglia” Marvel è finalmente entrata nel Marvel Cinematic Universe, e lo ha fatto col piede giusto, con un film che riesce a essere insieme epico e intimo.

Il film è diretto da Matt Shakman e prodotto da Marvel Studios, con Kevin Feige come produttore esecutivo, e la distribuzione è affidata a Walt Disney Studios Motion Pictures.

Chi sono i Fantastici 4?

I Fantastici 4 sono uno dei gruppi più iconici dell’universo Marvel, e anche uno dei più antichi: nascono nel 1961 dalle menti di Stan Lee e Jack Kirby, con la pubblicazione di Fantastic Four #1 per la neonata Marvel Comics. Questo albo ha segnato l’inizio ufficiale della Silver Age, l’era moderna dei supereroi Marvel, ed è stato il punto di svolta che ha definito lo stile della Casa delle Idee: personaggi imperfetti, con dinamiche umane, che litigano, si amano e crescono insieme.

Il gruppo è composto da Reed Richards, Mr. Fantastic, brillante scienziato capace di allungare il proprio corpo come un elastico, Sue Storm, la Donna Invisibile, compagna di Reed e cuore del gruppo, capace di rendersi invisibile e di generare potenti campi di forza, Johnny Storm, la Torcia Umana, il focoso fratello minore di Sue, che può volare e infiammarsi diventando più caldo di una supernova, e infine Ben Grimm, la Cosa, migliore amico di Reed, trasformato in una creatura dalla pelle di roccia, il classico gigante gentile.

I loro poteri sono nati dall’accidentale esposizione a raggi cosmici durante una missione spaziale, che li ha trasformati per sempre. Invece di nascondersi, come molti altri supereroi, i 4 hanno deciso di affrontare la loro condizione a viso aperto, rivelando al mondo i loro poteri e diventando i Fantastici 4: una squadra, una famiglia e i primi a rispondere quando il mondo è in pericolo.

Nel corso degli anni, i Fantastici 4 hanno affrontato minacce cosmiche, viaggiato tra dimensioni e combattuto nemici storici come il Dottor Destino, Galactus e gli Skrull. Più che supereroi, sono esploratori dell’impossibile, e hanno sempre incarnato la meraviglia della fantascienza più pura dentro il Marvel Universe.

I precedenti cinematografici

Prima del nuovo film Marvel Studios, prima del Marvel Cinematic Universe, i Fantastici Quattro hanno avuto una carriera cinematografica un po’ travagliata. I due film diretti da Tim Story, usciti nel 2005 (Fantastic Four) e 2007 (Fantastic Four: Rise of the Silver Surfer), non saranno certo capolavori, ma devo ammettere, un po’ li amo lo stesso.

Li ho visti da ragazza, in un periodo in cui i cinecomic erano ancora pochi, lontani anni luce dal dominio (e dalla potenza economica) del MCU, e ci si accontentava di quello che c’era (in particolare dei film sugli X-Men di Bryan Singer che amerò forever). Il tono era scanzonato, il cast funzionava (anche se non capirò mai il perché delle lenti a contatto azzurre di Jessica Alba), il recentemente scomparso Julian McMahon non era male come Doctor Doom, e anche se gli effetti speciali oggi fanno un po’ sorridere, alla fine i film erano divertenti. E a volte basta questo, stiamo sempre parlando di film sui supereroi il cui scopo deve essere semplicemente intrattenere e divertire! (Chloè Zhao, sto parlando con te.)

Poi è arrivato il reboot del 2015 diretto da Josh Trank, che invece è stato un bel flop: il tono voleva essere più serio e “realista”, ma il risultato è stato un film che non sapeva bene cosa voleva essere. Nemmeno il cast, che includeva nomi importanti come Miles Teller e Michael B. Jordan, è riuscito a far brillare davvero i personaggi, e secondo me non era molto azzeccato. Insomma, una delusione totale.

Forse non tutti sanno che esiste anche un altro film dei Fantastici 4, girato nel 1994 ma mai distribuito ufficialmente.

Prodotto con un budget ridicolmente basso, è stato realizzato solo per mantenere i diritti cinematografici, e non è mai stato destinato al pubblico. Ovviamente però una copia bootleg ha iniziato a circolare tra i fan, e oggi è quasi una leggenda underground del mondo nerd. Ammetto di non averlo visto e di averne scoperto l’esistenza facendo ricerche per questo articolo, ma mi riprometto di cercarlo e guardarlo quanto prima…

La trama (senza spoiler)

Dimenticate le origin story (e meno male): I Fantastici 4 – Gli inizi ci catapulta direttamente quattro anni dopo il momento in cui Reed, Sue, Johnny e Ben hanno acquisito i loro poteri. Il mondo li conosce già, li adora e li considera veri e propri eroi planetari: bellissimi, geniali, affiatati. La loro apparentemente perfetta routine viene sconvolta dall’arrivo di una misteriosa aliena argentata, che porta con sé un messaggio tanto semplice quanto devastante: il vostro pianeta sta per essere distrutto da una forza cosmica antica e inarrestabile, Galactus. Da qui inizia una corsa contro il tempo tra spazio, scienza e drammi familiari, mentre i Fantastici 4 affrontano non solo l’imminente minaccia universale, ma anche un evento molto più intimo e personale: Sue è incinta, e il futuro della loro famiglia è in gioco, in più di un senso.

Il cast

I Fantarici 4 – Gli inizi è stato diretto da Matt Shakman (già dietro l’apprezzatissimo WandaVision) e segna l’arrivo dei Fantastici Quattro nel Marvel Cinematic Universe, e lo fa con un cast di stelle di prima grandezza, a cominciare da Pedro Pascal nei panni di Reed Richards / Mister Fantastic: Pascal non ha bisogno di presentazioni, amatissimo per i suoi personaggi in The Last of Us e The Mandalorian, ci regala il Reed più maturo e riflessivo di sempre. Vanessa Kirby è Sue Storm / Donna Invisibile: è riuscita a dare una “rappresentazione trasformativa” (parole sue) del personaggio, soprattutto come madre e leader, a differenza di come l’avevamo visto in precedenza al cinema. Joseph Quinn, l’indimenticabile Eddie Munson in Stranger Things, interpreta Johnny Storm / Torcia Umana, il fratello più giovane e infuocato di Sue, dandone una versione più consapevole e sensibile. Ebon Moss‑Bachrach, già vincitore di un Emmy per The Bear, è Ben Grimm / la Cosa: molto espressivo nonostante sia fatto di roccia (e qui non so se ringraziare l’attore o i tecnici della CGI, ma probabilmente più l’attore). Il divoratore di mondi Galactus è interpretato da Ralph Ineson ed è accompagnato da Julia Garner nei panni Silver Surfer / Shalla-Bal [ndr. Sí, cari amici nerd, lo so cosa state pensando: Shalla-Bal nei fumetti in realtà non è Silver Surfer, che è Norrin Radd, ma è la sua amante, non so perché è stato scelto di fare questo swap]. Nel cast troviamo anche Paul Walter Hauser (che adoro), Natasha Lyonne (sprecata), Mark Gatiss e Sarah Niles. E John Malkovic? Lo abbiamo visto nel trailer settimane fa, ma alla fine è stato tagliato via (un taglio che il regista Shakman ha definito “straziante”), pare che il personaggio non funzionasse (e posso capirlo dato che interpretava Red Ghost).

La colonna sonora

La musica de Fantastici 4: Gli inizi è firmata dall’immenso Michael Giacchino (Oscar, Emmy e Grammy): un nome, una garanzia. Epica e con un tocco retrò anni ‘60 perfetto per l’ambientazione del film, ha un tema principale piuttosto riconoscibile, anche se non indimenticabile quello dei film sugli Avengers. Se ascoltandolo vi verrà in mente la colonna sonora di Gli Incredibili, sempre di Giacchino, sappiate che non siete i soli ad aver fatto il collegamento, e in realtà pare che il richiamo fosse voluto.

Concludendo

I Fantastici 4 – Gli inizi mi ha sorpresa. Mi aspettavo un film divertente, magari un po’ nostalgico, con il classico mix Marvel di azione ed effetti speciali, ma quello che ho trovato è stato molto di più. Il film è intenso, emozionante, a tratti persino cupo, con momenti di vero peso emotivo. L’umorismo non manca (soprattutto grazie a Johnny e Ben), ma il cuore della storia è più profondo di quanto mi aspettassi, e riesce a raccontare sia il dramma cosmico che quello personale con una maturità inedita per un film Marvel (Eternals ci ha provato ma non ce l’ha fatta). Il villain, Galactus, non era facile da portare sullo schermo data la sua natura cosmica e quasi divina, che facilmente rischiava di scadere nel ridicolo o nel troppo astratto (come è successo nel secondo film di Tim Story), invece è stato reso in modo sia imponente che coerente, e anche inquietante.

Il cast secondo me è azzeccatissimo: non ne ero affatto convinta quando sono uscite le prime comunicazioni sugli attori scelti, ma mi sono dovuta ricredere. Pensavo che Vanessa Kirby fosse troppo fredda, e invece il suo sguardo glaciale si adatta benissimo al modo in cui ha scelto di rappresentare Sue Storm: una madre disposta a tutto pur di proteggere la sua famiglia. Joseph Quinn è perfetto, Ebon Moss-Bachrach è di una dolcezza disarmante, e poi c’è lui, Pedro Pascal: sapevo già fosse un bravissimo attore, ma mi ha molto sorpreso il modo in cui ha dato vita a un Reed Richards ansioso, vulnerabile e molto umano. Insomma, quest’uomo riesce con ogni film a farsi amare di più. Continuerò sempre a chiedermi come sarebbe stato John Krasinski se gli avessero lasciato interpretare davvero Reed Richards in un intero film invece che in una sola scena, ma purtroppo non lo saprò mai.

Toto, ho la sensazione che non siamo più nel Kansas! Mi è piaciuta molto l’ambientazione: come intuibile già dal trailer, non ci troviamo nello stesso universo in cui è stato collocato finora il Marvel Cinematic Universe, non siamo quindi su quella che in teoria dovrebbe essere Earth-616, siamo invece su Earth-828. L’estetica di questo mondo è dichiaratamente retro-futuristica, con un look che richiama i tardi anni ’60, ma mescolato con tecnologie avanzate, veicoli impossibili, tute spaziali brillanti e luci al neon che sembrano uscite da un sogno vintage: mi ha ricordato molto i Jetson, di Hanna-Barbera, che guardavo da piccola, maglioni a collo alto inclusi. Vi consiglio però, come dovrebbe essere d’obbligo sempre in questi casi, di attuare la sospensione dell’incredulità e di non essere esigente come me sui dettagli scientifici, vi godrete sicuramente di più il film, e soprattutto ricordatevi che l’inglese è la lingua ufficiale di tutti gli universi.
Ovviamente come ogni film MCU che si rispetti, ci sono le scene post credit: la prima è molto saporita, la seconda è inutile. Se avete visto Thunderbolts* / *New Avengers, e da bravi siete rimasti in sala fino alla fine, avrete sicuramente visto la scena post credit dedicata ai nostri Fantastici, che… continua a non avere senso: probabilmente ne avrà quando vedremo Avengers: Doomsday.

Vuoi chiacchierare e giocare con noi? Vienici a trovare sul nostro Server Discord e sul nostro Gruppo Telegram.

Nerdando in breve

Non mi aspettavo un film così intenso e cupo, ma ne sono molto soddisfatta: meno esplosioni, meno battaglie, più maturità, e nonostante ciò tanta epicità. Finalmente i Fantastici 4 hanno trovato la loro dimensione nel MCU: dopo tanti fallimenti, ci voleva.

Trailer

Contenuti

To Top