Giochi da tavolo

Fishing – Quando la pesca diventa strategica

Fishing

Quando ho visto la nuova creazione di Friedemann Friese in anteprima, ho subito pensato che avremmo avuto a che fare con qualcosa di speciale. E non mi sbagliavo! Fishing è finalmente arrivato sulle nostre tavole italiane, giusto in tempo per il Play 2025, e posso dirvi che questo piccolo scrigno di carte nasconde un mare di divertimento. Questo gioco di trick building, edito da Giochi Uniti, riesce a combinare meccaniche classiche con un’innovativa gestione delle risorse che vi terrà incollati al tavolo per più di una partita. Andiamo a scoprire fin dove ci spingeremo per pescare!

Recensione

Il tema della pesca è più che un semplice contorno estetico in questo gioco. Friese è riuscito a creare un sistema in cui realmente “peschi” le tue possibilità future, costruendo la tua strategia sulla base di ciò che riesci a catturare durante le mani precedenti. E quando non catturi abbastanza… beh, dovrai pescare dal misterioso “Oceano”.

Devo ammettere che la vera forza di Fishing sta nella sua meccanica principale, semplice ma geniale: fai punti con le carte che vinci, ma saranno proprio quelle carte a costituire la tua mano nel round successivo. Questo crea un intrigante dilemma strategico che mi ha conquistato fin dalla prima partita.

Meccaniche

Fishing si gioca in 8 round ed è giocabile da 3 a 5 giocatori, con una durata media di 30-60 minuti. Ogni round inizia con 8-13 carte in mano (il numero varia in base ai giocatori e al turno) e l’obiettivo è quello di vincere le prese seguendo regole abbastanza classiche dei giochi di carte, sostanzialmente del tressette, per chi frequenta i peggiori bar di Caracas.

Nel primo round, le carte vanno da 1 a 10 in quattro colori diversi, creando una base di partenza equilibrata per tutti i giocatori. Ma è dal secondo round che le cose si fanno interessanti: le carte che avete vinto nel round precedente saranno quelle che userete per giocare! Si vince impostando un colore e poi verificando chi ha messo il numero più alto; siete obbligati a rispondere al colore ma, nel caso foste a secco, potrete usare altre carte, perdendole a meno che non prendiate la “briscola”, ossia le carte verdi.

Se non avete vinto abbastanza carte per riempire la vostra mano al round successivo, dovrete pescare dal mazzo Oceano, introducendo nuove carte con effetti e valori sempre più alti. Questo meccanismo crea una tensione costante: volete vincere più carte possibili per fare punti, ma dovete anche pensare a quali carte vi serviranno per i round successivi, e soprattutto non precludervi le carte più forti che sono nell’Oceano.

Ciò che mi ha colpito è come un gioco apparentemente semplice nasconda così tanta profondità strategica. Dovete costantemente bilanciare il desiderio di accumulare punti con la necessità di assicurarvi carte utili per il futuro. Ogni carta vinta vale 1 punto, quindi l’obiettivo è chiaro, ma il percorso per raggiungerlo è pieno di scelte interessanti. Le meccaniche di “deck building” e “innesco di presa” si intrecciano in modo magistrale, creando un’esperienza di gioco che resta fresca anche dopo diverse partite.

Come in molti giochi di carte, c’è sicuramente un elemento di fortuna in Fishing, ma Friese è riuscito a bilanciarlo con decisioni strategiche significative. Ogni carta che giocate ha un impatto sia immediato che futuro, costringendovi a pensare sempre un passo avanti. Il sistema di round progressivi fa sì che la partita si evolva in modo interessante, con strategie che cambiano e si adattano man mano che le carte disponibili mutano. Questo mantiene alto l’interesse fino all’ultimo turno.

Materiali

Appena aperta la scatola di Fishing, non potete non notare la semplicità dei suoi componenti. Ma non fatevi ingannare! Come spesso accade con i giochi di Friese, la vera complessità si nasconde nel gameplay.

La confezione contiene 114 carte, 5 schede riassuntive e un regolamento chiaro e conciso. Le illustrazioni di Maren Rache sono gradevoli e funzionali al gioco, con un’estetica marina che richiama perfettamente il tema. Le carte sono di buona fattura, resistenti alle numerose mescolate che subiranno durante le vostre sessioni di gioco.

Le dimensioni compatte della scatola lo rendono anche facilmente trasportabile, perfetto per una serata di gioco fuori casa a suon di bonarie litigate al tavolo – impossibile non farlo!

Concludendo

Dopo diverse partite, posso affermare con sicurezza che Fishing è uno di quei giochi che meritano un posticino nella vostra collezione. La sua combinazione di meccaniche familiari e innovative, unita alla relativa semplicità delle regole e alla profondità strategica, lo rende un titolo versatile e longevo. Con un prezzo contenuto e una rigiocabilità elevata, Fishing offre un ottimo rapporto qualità-prezzo.

La sensazione di costruire la propria strategia partendo dalle “pescate” precedenti crea un senso di progressione che mantiene alto l’interesse partita dopo partita. Se avete apprezzato altri titoli di Friese come Friday o Power Grid, ritroverete qui la sua caratteristica impronta di game design: regole semplici che generano complessità emergente. Rispetto ad altri giochi di presa tradizionali, Fishing aggiunge quel layer di deck building che lo rende unico e più strategico.

Se state cercando un gioco di carte che possa piacere sia ai casual che agli strateghi più incalliti del vostro gruppo, non posso che consigliarvi di lanciarvi in questa avventura marina creata dal genio di Friedemann Friese.

E voi, quante carte dovrete pescare dal mazzo Oceano per farcela?

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Nerdando in breve

Fishing: un mix perfetto di tensione strategica e piacevole imprevedibilità, a cavallo (o meglio a pesce) tra prese e deckbuilding.

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