Recensione
I city builder sono una mia grande passione da quando ho cominciato a videogiocare: da Caesar e SimCity a Cities: Skylines, mi ha sempre dato un’enorme soddisfazione veder crescere le mie città virtuali di tutte le epoche, però mi sono sempre chiesto perché nessuno avesse mai pensato di svilupparne uno che abbracciasse più epoche, una sorta di Civilization con una città sola.
Mi ero anche ripromesso che quello sarebbe stato il mio primo gioco se avessi abbracciato la carriera da sviluppatore; ciò non è avvenuto, ma è evidente che i tipi di 5PM Studio devono avermi letto nel pensiero, perché Memoriapolis è proprio basato su questo principio!
Quando ho visto l’annuncio, più di un anno fa, ho esclamato “Finalmente!” e ho iniziato ad attenderlo con un bel po’ di hype e ora, dopo meno di un anno e in versione early access, Memoriapolis è pronto per farci creare la nostra città eterna, che dovrà sfidare la prova del tempo.
Gameplay
Memoriapolis appartiene chiaramente al genere dei city builder, ma si distingue dagli stilemi classici del genere almeno in tre aspetti, secondo gli sviluppatori: l’evoluzione temporale lungo cinque epoche, la generazione “automatica” delle abitazioni e il fatto di non essere un sandbox. Cosa significhi tutto ciò andiamo subito a spiegarlo.
Fonderemo la nostra città in epoca antica, attorno ad un nucleo che è la tenuta della nostra famiglia, che garantisce la possibilità di costruire edifici entro un certo raggio dipendente da quanto evolveremo questo nucleo. Il posizionamento di questo primo edificio sulla mappa è fondamentale, perché per continuare a crescere e a prosperare avremo bisogno di molte risorse: all’inizio solo legno e pietra, poi argilla e sabbia, poi anche oro. E capite bene che posizionarci in un posto lontano dalle risorse ci porterà in men che non si dica ad un prematuro fallimento. Sì, un fallimento, perché come dicevamo prima, Memoriapolis non è un sandbox nel quale espandersi all’infinito e per sempre ma, al contrario, il tempo che scorre sarà il nostro più grande nemico e la partita potrà risultare in una sonora sconfitta.
L’avanzare del tempo è scandito in cicli, con ogni epoca che dura un certo numero crescente di cicli: per esempio, la prima epoca, l’antichità, dura 1200 cicli, terminati i quali ci confronteremo con il primo cambio di epoca; l’epoca successiva, il Medioevo, dura 1800 cicli, e così via. Ma ciò in cosa si traduce, a livello di gameplay?
È qui che sta una delle grosse novità di Memoriapolis: non potremo fare tutto, perché tutto ciò che può esser costruito ha un suo costo in cicli di tempo, e nel frattempo, durante l’epoca, saremo sottoposti a un giudizio su quattro parametri diversi: felicità dei cittadini, edifici, risorse e potere delle fazioni. In caso non riuscissimo a rispettare i parametri attesi, avremo delle brutte conseguenze che potrebbero portare alla sconfitta anche prima della fine della prima epoca (spoiler: indovinate a chi è successo durante la prima partita?).
Capite bene quindi che siamo distanti dal classico sandbox di costruzione della città, ma piuttosto saremo invischiati in un delicato gioco di mantenimento degli equilibri precari che possono facilmente destabilizzare una creatura vivente come una città. Città della quale, come dicevamo in precedenza, non avremo un controllo assoluto, ma potremo solo influenzarne l’andamento generale decidendo di costruire gli edifici chiave, ma mai le abitazioni, e qui arriviamo ad un’altra novità di Memoriapolis, ovvero la crescita “organica” della città.

Una vista dell’epoca dell’antichità, della prima città in cui sono riuscito a non fallire miseramente subito.
Funziona così, tramite un’apposita schermata potremo sbloccare, soddisfacendo alcuni requisiti, i progetti per alcuni edifici di differente estrazione: legati all’artigianato, all’ambito militare, a quello religioso, politico, commerciale e culturale. La costruzione di tali edifici comporta un certo grado di attrattività, quindi vedremo che intorno ad essi sorgeranno quartieri di abitazioni, che pian piano potranno essere occupati da fazioni (anch’esse legate ai diversi ambiti) che cominceranno a pagare le tasse, ma che avanzeranno anche diversi tipi di richieste. Più li soddisferemo, più il loro potere crescerà, più edifici e benefici specifici sbloccheremo, fino ad arrivare a sbloccare edifici potenti che danno vita a nuove meccaniche (come il Senato) e alle Meraviglie, edifici giganti e che richiedono enorme sforzo economico e di risorse, ma che portano immensi benefici alla popolazione. Non avremo controllo su dove sorgeranno queste abitazioni e nemmeno sulle strade, la città crescerà quindi in modo molto più realistico e naturale rispetto ai soliti city builder con griglie quadrate, e dovremo essere noi ad adattarci a come la città cresce.
In questo gioco di incastri, dovete anche considerare che la popolazione tutta va soddisfatta secondo cinque parametri, altrimenti comincerà a rivoltarsi e a disattivare quartieri, portandoci alla sconfitta. Questi parametri, va detto, sono pian piano soddisfatti dai vari edifici che costruiremo, quindi bisognerà trovare anche un equilibrio nel piazzare edifici in grado di soddisfarli tutti, senza tralasciarne alcuno.
Quindi, ricapitolando: abbiamo bisogno di risorse, per costruire edifici, per attirare popolazione, che va resa felice, che si dividerà in fazioni, ciascuna delle quali necessiterà di essere tenuta buona, pena rivolte e il non avere a disposizione edifici importanti per far crescere la città. Il tutto mentre il tempo scorre inesorabile, il giudizio dell’epoca incombe ed alcuni eventi storici ci metteranno alla prova con scelte che impatteranno sul percorso che prenderà la nostra civiltà. Su Steam qualcuno ha scritto che Memoriapolis è un gestionale dal piglio rilassato, ma probabilmente il commento sarà stato relativo a qualcos’altro, perché con Memoriapolis ho trovato una sfida affascinantissima ed interessantissima, ma di certo non rilassante.
Cosa accade al passaggio di epoca? Avremo, in base a come ci siamo comportati, dei punti che ci permetteranno di “salvare” degli edifici e dei distretti dalla rovina, pena il doverli riparare (con spreco di risorse); inoltre, così come all’inizio della partita, potremo scegliere i “destini”, ovvero l’inclinazione della nostra famiglia regnante (sempre negli ambiti religioso, scientifico, militare, commerciale, artigianale e politico) che ci conferirà ulteriori bonus.
Una volta cambiata epoca, si ricomincia con il delicato gioco di equilibri, e con nuove meccaniche o con modifiche alle precedenti: per esempio, il sistema politico cambierà, nel Medioevo avremo la possibilità di accedere alla pianificazione urbana, e così via; molti edifici, inoltre, si potranno combinare con altri di altre epoche per crearne di nuovi, e questo mi è piaciuto molto e dona un ulteriore strato di profondità al gioco.
Approderemo infine alla quinta epoca, quella industriale, durante la quale osserveremo soddisfatti la nostra creatura e potremo asciugarci il sudore della fronte, mentre imbastiremo la nostra personale Esposizione Art Noveau, che dipenderà dalla summa di tutti i nostri successi nel corso delle epoche.
In questa sede ho di certo tralasciato molti altri aspetti che rendono Memoriapolis un gioco estremamente affascinante e di certo nelle mie corde; devo altresì riportarvi alcuni aspetti che mi hanno convinto di meno, e quello che mi preme di più sottolineare è la probabile mancanza di varietà, soprattutto per quanto riguarda la mappa: al momento ce ne sono soltanto due, una standard con mare, fiume e montagne e un’altra “sperimentale” con la neve, che offre una sfida ancor più difficile e rabbrividisco al solo pensiero. Spero che gli sviluppatori, una volta uscito il gioco, pensino a lavorare su questo aspetto.
Grafica e sonoro
Memoriapolis è bellissimo da vedere: non perché la grafica sia strabiliante e avanzata, ma perché l’effetto diorama con il quale viene mostrata la città è a mio avviso azzeccatissimo. Avrei gradito forse uno zoom maggiore per potermi addentrare maggiormente nella vita della città, ma tutto sommato è un vezzo inutile ai fini del gameplay. Il metodo “organico” di crescita della città, inoltre, porta ad un colpo d’occhio che rende tutto ancor più affascinante e realistico.
È prevista anche un filtro che simula l’effetto pittura: io preferisco senza, ma l’effetto è tutt’altro che sgradevole.
Da questo punto di vista il gioco è ampiamente promosso, ma occhio ai requisiti hardware, un po’ alti per gli standard del genere.
Sono un po’ meno entusiasta circa il commento musicale, non mi ha stupito più di tanto, ma va detto che per i giochi con avanzamento di epoca lo standard cui sono abituato sono Civilization e Humankind che hanno colonne sonore incredibili, quindi questo potrebbe essere un semplice problema di asticella troppo alta.
In conclusione
Attendevo Memoriapolis con aspettative alte, e non mi ha deluso: ho trovato il titolo sfidante, pieno di decisioni interessanti da prendere e di buone idee, che donano freschezza al genere: ammetto che il fatto di avere un city builder con le epoche che cambiano era il mio sogno proibito da sempre, e mi ci sto divertendo.
Vediamo come il titolo sarà supportato nel prossimo futuro, ma intanto posso solo dire bravi agli sviluppatori di 5PM Studio (che ringrazio per la key), che hanno creato un piccolo gioiellino con il quale spero di divertirmi per lungo tempo.
Memoriapolis è disponibile su PC a partire dal 30/04/2025, giorno dal quale esce dall’Early Access. Al momento, non è presente la lingua italiana.
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Nerdando in breve
Memoriapolis è uno sguardo nuovo al genere dei city builder: costruiremo una città che dovrà attraversare cinque epoche e vincere la prova del tempo.
Trailer
@nerdandocom Jedi.Lord, amante – come il sottoscritto – dei city builder, si è divertito parecchio con Memoriapolis che porta il genere a un livello successivo. Trovate la sua recensione sul nostro sito. -Tencar- @Tencar #memoriapolis #citybuilder #civilization #videogiochi #nerdando ♬ suono originale – Nerdando
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