Recensione
Non è la prima volta su questo sito che parliamo di Darkest Dungeon II, all’uscita ne perlò Zeno2K, nell’articolo che potete trovare qui.
Vista però la recente uscita dei due contenuti aggiuntivi disponibili e il fatto che ci è stato fornito un codice da Red Hook Games, non ho potuto far altro che tornare a giocarci.
Diverso dal predecessore
Carissimi, se pensavate di trovarvi davanti a qualcosa di simile al Darkest Dungeon originale, siete fuori strada.
Il cuore del design e del gameplay sono rimasti gli stessi, ma il feeling è completamente diverso.
Giocando al gioco ci si trova davanti a delle meccaniche roguelike più “classiche”, è stata ridimensionata buona parte del Management (del villaggio e degli eroi) presente nel primo titolo, secondo me per concentrarsi di più altri aspetti.
La speranza è l’ultima a morire
Fin dalla prima occhiata, Darkest Dungeon II cattura lo sguardo con la solita grafica cruda e agghiacciante, fatta di toni cupi e dettagli inquietanti, che sembrano raccontare storie di un mondo che è caduto completamente nella rovina. L’atmosfera non è solo un effetto visivo, ma una parte integrante dell’esperienza: ogni ombra sembra celare un segreto, e ogni crepa nel paesaggio trasuda la sofferenza di chi vi ha messo piede. L’approccio narrativo del gioco, fatto di brevi frammenti di narrativa sommessa ma evocativa, trasforma ogni sessione di gioco in un piccolo rito, quasi una confessione (che, poi, è il nome che il gioco dà ai capitoli).
Le meccaniche di gioco, che si presenta come un lungo viaggio in carrozza in più biomi oscuri e pieni di pericoli, richiedono al giocatore una pianificazione attenta: ogni decisione diventa un bivio in un percorso tortuoso, in cui il rischio e la ricompensa si intrecciano con una profondità che non si trovava nemmeno nel primo capitolo. Ogni punto di interesse può essere una grande opportunità o una rovinosa sconfitta, lasciando però sempre un barlume di speranza.
Ed è attorno a questo concetto che si basa tutto il gioco, si va incontro all’oscurità di un mondo in rovina imparando ad affrontare il passato di personaggi (che per sbloccare nuove abilità devono raccontare la loro storia), tessendo relazioni positive e negative tra questi (che offrono malus e bonus) e, ovviamente, sfruttando i loro ruoli specifici nel combattimento.
The Binding Blade
Il primo DLC di Darkest Dungeon II è uscito l’11 dicembre 2023 e presenta tre corpose novità.
Innanzitutto, aggiorna il parco eroi con due new entry: la Duellante e il Crociato. La prima è abbastanza bilanciata, utilizzabile sia in attacco che in difesa, è capace di ignorare le difese dei nemici e di contrattaccare con risposta ed è schierabile in qualsiasi punto della formazione; il secondo già visto nel primo capitolo di Darkest Dungeon è un tank da posizionare in prima linea capace anche di compiere poderosi attacchi.
Oltre a loro, c’è anche un nuovo miniboss: il Signore della Guerra.
Inhuman Bondage
Il secondo DLC è di qualche mese fa, essendo stato pubblicato il 27 gennaio 2025.
Introduce una nuova mini-regione, quella delle Catacombe, molto pericolosa da visitare sia nella modalità “Confessioni” che in quella “Regni”, che però premia con importanti ricompense e presenta una nuova fazione di nemici.
Anche in questa espansione c’è un nuovo eroe giocabile, l’Abominio (che abbiamo incontrato già in Darkest Dungeon), capace di trasformarsi in una mostruosità al costo di raggiungere elevati picchi di Stress.
Conclusione
Dopo averlo rigiocato, dopo un bel po’ di tempo che non lo toccavo, ho notato che Darkest Dungeon II, per me non è solo un videogioco ma un’esperienza, un insieme di arte, narrazione e gameplay che prova a darci degli spunti per guardare dentro noi stessi.
La dedizione con cui il gioco mostra la storia dei personaggi al giocatore o alla giocatrice, mi ha portato, penso in una delle prime volte nella mia vita, a pensare genuinamente: “ma questo/a sembra una persona vera, e io, a volte, sono molto diverso da questo?”
È un viaggio doloroso, che mi ha spinto a trovare la forza nelle debolezze dei personaggi e la luce nelle ombre più profonde. Per chi non sa se è pronto a intraprendere questa avventura, il consiglio è di armarsi di coraggio e della pazienza di scoprire che, anche se il cammino è lungo e insidioso, ogni passo compiuto è un trionfo personale.
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Nerdando in breve
Darkest Dungeon II, sviluppato da Red Hook Studios ed edito in collaborazione con Skybound Games, è un dungeon crawler e roguelike estremamente innovativo, che ha come punti di forza l’oscurità della trama, le storie dei personaggi in gioco e le relazioni che si costituiscono tra di loro, è una perfetta evoluzione del primo titolo della serie, da cui riprende solo il sistema di combattimento e lo stile artistico.
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