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True Detective: Night Country – Attraverso ghiacci oscuri

True Detective Night Country

Recensione

Diciamolo, la aspettavamo al varco questa True Detective: Night Country. Già a partire dalle prime foto, dalle prime indiscrezioni, l’aspettativa era a mille. Sensazione, almeno per quanto riguarda me, acuita dai trailer.
La nuova stagione del fortunato franchise televisivo creato da Nic Pizzolatto, che con la sua indimenticata prima stagione ha segnato per sempre l’immaginario televisivo, prometteva di recuperare atmosfere vicine al prototipo e riprendere le fila di una narrazione caratterizzata finora da alti e bassi.
Ma com’è andata?

Trama

Ci troviamo a Ennis, cittadina mineraria dell’Alaska, alla vigilia della stagione che terrà la zona per un mese intero in una notte perenne. Otto ricercatori scompaiono misteriosamente e senza lasciare traccia dalla stazione di ricerche scientifiche che, insieme alla miniera, costituisce il principale motore economico della cittadina. La strana scomparsa dovrà essere gestita dal capo della polizia locale Liz Danvers, che tempo prima si era occupata insieme all’allora collega Angelina Navarro di un brutale omicidio mai davvero risolto.
Danvers e Navarro notano subito che i due casi sembrano sinistramente collegati e si addentrano in un’indagine pericolosa sul filo di interessi economici e oscure leggende locali mai del tutto sepolte dai ghiacci.

Stile

Che bellezza, questa True Detective: Night Country! Un battito d’ali di appena 6 episodi che delineano una storia ispirata, atmosfere gelide non solo in senso meteorologico, una fotografia tagliente e interpretazioni di grande carattere.
C’è chi ci ha visto di tutto: riferimenti a La Cosa e all’immaginario di Lovecraft, chi ci ha visto un che di Twin Peaks ma alla fine questa Night Country è solo se stessa e va benissimo così.
Un prodotto autonomo, che si lega all’indimenticata prima stagione attraverso tanti rimandi dichiarati e messi lì in bella vista ma, alla fine, prende la sua strada autonoma. E, d’altra parte, quell’aggiunta al titolo –Night Country– ci diceva già dall’inizio che ci saremmo trovati a guardare qualcosa di nuovo, seppur legato all’originale.

Una serie viscerale e profonda, questa True Detective: Night Country, che fonde l’indagine reale a quella psicologica e che, tra antiche leggende, ambientalismo, interessi economici e giochi di potere, scende in profondità nel ghiaccio, nella Storia e nell’introspezione. E, si sa, più in fondo scendiamo e più le sfumature si fanno oscure, nere come la notte perenne che circonda l’avventura delle protagoniste. C’è molto più di un’indagine in questa serie, come era stato per la prima stagione: se allora le atmosfere erano accecanti, dominate dai toni del giallo e da una luminosità abbagliante, qui siamo nell’oscurità più nera, dominata dai toni glaciali della neve e della notte, da una freddezza che non è solo esteriore.

Non voglio scendere troppo nei dettagli perché questa è una serie da scoprire poco alla volta durante la visione. Vi dico solamente che mi è piaciuta molto: certo, la prima stagione di True Detective resta -al momento- insuperabile. Dopo una seconda stagione sottotono e una terza stagione a mio parere troppo sottovalutata, Night Country riesce nell’operazione di distaccarsi e legarsi allo stesso tempo all’originale, realizzando qualcosa di nuovo e coinvolgente.

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Nerdando in breve

True Detective: Night Country è un’indagine oscura alla scoperta di misteri sepolti dai ghiacci, ricca di rimandi alla prima stagione.

Trailer

Contenuti

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