25 anni. Sono passati quasi 25 anni da quando ho messo per la prima volta un disco serigrafato “Gran Turismo” nella mia PlayStation 1 (non One, ma 1, grigia e “fat”) e sono rimasto stregato da quel gioco di guida che mi permetteva di comprare delle auto usate (!), modificarle, gareggiare per vincere auto sempre migliori, prendere quelle dannate patenti e dominare i circuiti a bordo della mia GTO Twin Turbo.
Circa 25 anni dopo, accendo la mia PlayStation 5 e inizio a giocare a Gran Turismo 7, ultima opera di Poliphony Digital (nome azzeccato, ma ne riparliamo nella parte sull’Audio), ottavo capitolo ufficiale della saga dopo il buon Gran Turismo Sport (indovinate chi l’ha recensito?) e momento sancente i 25 anni della saga uscita nel 1997 in Giappone e solo nel 1998 in Europa. Come se la sarà cavata l’ultima creazione di Kazunori Yamauchi, alla prima uscita next-gen – ma disponibile anche per PS4?
Non ci resta altro che salire in macchina, far rombare il motore e poi partire.
Recensione
Nel lontano (sic) 2017 scrivevo: “[…]do appuntamento a Polyphony per il prossimo capitolo, sperando nella reintegrazione di quella parte di Gran Turismo che mi aveva sempre gasato tantissimo“. Sono stato accontentato? Sì.
Gran Turismo 7 ci riporta esattamente dove i primi Gran Turismo ci avevano lasciato, ossia in un mondo pieno di possibilità dove a farla da padrone saranno le automobili e la loro elaborazione. Ma c’è un grande ritorno di cui parlare ancor prima di ciò, ossia una modalità campagna degna di tale nome.
Dopo l’elegante filmato iniziale che vi dimostra come il mondo si è evoluto assieme alle quattro ruote, giungeremo nel GT Café, un elegante ritrovo dove il padrone di casa Luca ci darà dei “menu” da completare, ossia delle missioni da svolgere, principalmente legate alla partecipazione a specifiche gare e alla conquista di determinate macchine premio. I menu sono spesso tematici, e quindi Luca ci chiederà delle auto da rally, o delle compatte giapponesi, o delle muscle car americane. Man mano che conquisteremo le macchine e completeremo le missioni, ciò sbloccherà anche il resto dei circuiti e soprattutto il resto delle opzioni sulla mappa di gioco.
Possiamo considerare quindi il GT Café e i suoi menu come una specie di “percorso” che ci porterà a sbloccare tutto ciò che il gioco ha da offrire e allo stesso tempo accumulare un discreto parco auto, a patto di arrivare sul podio, ovviamente! Trovo questa modalità al passo coi tempi ma allo stesso modo anche molto utile per indirizzare le prime ore di gioco. Attenzione, non è un semplice tutorial: per completare la campagna ci vorranno una ventina d’ore! Eh sì, perché il buon Luca ci chiederà di vincere alcune gare alle quali potremo accedere ad esempio solo conquistando le patenti: nulla è scontato e dovremo sudare le agognate ricompense. Inoltre i menu di gioco indicano, con una piccola icona gialla a forma di “bussola“, qual è il nostro obiettivo, e non staremo mai a girare a vuoto senza sapere cosa fare per andare avanti.
Durante la campagna, come dicevo, sbloccherete gli altri luoghi della mappa del mondo (davvero carina, guardate la foto nell’articolo) che rappresentano i negozi delle auto, il negozio per l’elaborazione, le missioni, la modalità foto, il multiplayer, il mitico lavaggio auto e così via. Riuscirete a sbloccare tutto in 4-5 ore di gioco, ma ripeto che la campagna non finisce con lo sblocco dell’intera mappa, perché a seconda dei vostri risultati e del vostro Livello Collezionista (che aumenta ogni volta che comprate o vincete una nuova auto) potrete sbloccare ulteriori sotto-livelli nei vari posti che potrete visitare. Anche qui, Gran Turismo 7 non vi fa perdere di vista nulla e la vostra attenzione sarà richiamata da delle icone a forma di fumettino. Perché fumettino? Perché ogni volta che entrerete in uno dei luoghi ci sarà la persona che lo “gestisce” che interagirà con voi!
Andiamo a snocciolare qualche numero: Gran Turismo 7, al day one, ha a disposizione 424 automobili e 34 circuiti, che aumenteranno durante il ciclo di vita del prodotto tramite DLC e così via. Non male, direi, specie se penso che in GT Sport avevamo 177 auto e 19 tracciati al lancio. Ovviamente la “ciccia” costa non poco, e dovremo gareggiare parecchio per tirar su le cifre richieste da automobili che faranno venire un gran mal di testa ai vostri avversari. Ripeto però che la campagna, con i suoi 39 menu, regala un gran numero di automobili con cui avere un primo parco auto non male.
Per fare qualche nome, avremo i migliori produttori di auto di tutto il mondo, divisi in tre macroregioni: America, Europa e Asia. Ford, Nissan, Ferrari, Tesla, Renault, Honda, Toyota, Porsche e tantissimi altri brand vi aspettano, pronti ad offrirvi numerose scelte nel concessionario. Diversamente da alcuni precedenti capitoli, non abbiamo tantissime compatte; piuttosto interessante è invece il negozio di auto leggendarie, dove però dovrete essere decisamente ricchi per comprare le auto più rare. Infine, non disperate: c’è il negozio di auto usate, che sembra veramente una pagina di AutoScout24 o Subito.it! Tanti, tantissimi tocchi di classe in Gran Turismo 7, che spero scopriate nel corso dell’avventura.
Gameplay
Mettendosi al volante di Gran Turismo 7 ritorna quella sensazione che negli ultimi capitoli era mancata, ossia quel misto di velocità e simulazione che nei primi capitoli dava un’esperienza molto gratificante. Le auto non sono dei bolidi che arrivano in 3 secondi a 250 km/h e che poi frenano in 10 metri, ma sono delle belve (o dei cuccioloni, nel caso di alcune auto d’epoca come la Fiat 500!) che devono essere domate e sfruttate nel modo giusto. Scordatevi di andare con l’acceleratore a tavoletta, qui bisogna usare la testa in gara.
La guida non è frustrante pur cercando di tendere alla simulazione, o meglio segue molto alla lettera i vostri input. Uscire pertanto da una curva schiacciando a manetta l’acceleratore con una macchina da 800 CV potrebbe non essere sempre una buona idea! Vi aiuterà però la tecnologia in due modalità, una nelle vostre mani e una in game. Il DualSense infatti vi aiuterà a regolare per bene freno, acceleratore e volante, regalandovi un ottimo controllo e facendovi sentire come i pedali rispondono diversamente sotto le vostre dita – soprattutto il freno, che ha un primo “scalino” del grilletto sinistro che è molto utile per una frenata iniziale prima di schiacciare direttamente tutto il tasto e rallentare notevolmente. Ah, visto che parliamo del DualSense, non sto nemmeno a raccontarvi l’ottimo lavoro fatto con il feedback aptico: vi dico solo che sul circuito cittadino di Tokyo sentirete sotto le dita il tu-tum tu-tum tipico di quando le ruote passano sopra un giunto stradale. Vi giuro che la prima volta che l’ho sentito mi sono chiesto che cavolo stesse succedendo!
In game, invece, avrete a disposizione una serie di aiuti che vi daranno una mano per migliorare la vostra esperienza di guida e di gioco. Traiettoria, punti di inizio-centro-fine curva, indicatori di frenata e persino parti di pilota automatico sono al vostro servizio nel caso in cui non siate ancora pronti a guidare “con le vostre gambe”. Sappiate però che nelle patenti e in altri tipi di prove alcuni di questi aiuti saranno disattivati, quindi vi consiglio di non farci troppo affidamento! E, udite udite, guidando con gli aiuti non farete mai dei tempi da record, anzi, potrebbero persino rallentarvi. Mi sono spiegato? 😉
La risposta delle auto alla guida, al vostro stile ma anche alle modifiche installate è spettacolare. Sbagliate a settare qualcosa e vi ritroverete un’incontrollabile pallina da flipper tra le mani. Adottate un approccio equilibrato e avrete tante soddisfazioni. Inoltre ogni auto si comporta in un modo diverso, e sentirete molto l’influenza delle diverse trazioni e di tante altre caratteristiche tecniche che non sapevate neanche esistessero. Impostare le traiettorie con intelligenza, come dicevo poc’anzi, sarà mandatorio, così come la consapevolezza di non avere tra le mani un “arcade puro”, bensì un qualcosa che si rivolge verso il simulativo ma senza esagerare. Vi consiglio di guidare tante macchine diverse per scoprire le differenze e aumentare il divertimento!
L’IA di gioco è un po’ altalenante, a volte c’è un effetto trenino nelle gare standard che non sarà il massimo da vedere. Gran Turismo 7 offre tre livelli di difficoltà di base e poi offre delle gare più o meno “piccanti” – non è un termine a caso, c’è proprio una scala a base di peperoncini che vi indicherà la difficoltà! – dove gli avversari saranno sempre più aggressivi e competenti. Sono molto contento di come questo titolo offra ai neofiti la possibilità di crescere gradualmente e agli esperti di potersi cimentare con qualcosa di più piccante, appunto. Non dimentichiamoci che l’IA sarà migliorata nel corso della vita del gioco, tramite patches, DLC e nuove modalità!
Vi accenno qualcosa sul multiplayer: abbiamo due modalità principali, quella “classica” e la Sport. Quest’ultima è molto interessante perché vi permetterà di gareggiare in degli eventi particolari che si susseguono abbastanza regolarmente nel corso della giornata. Anche qui, come nel precedente capitolo, sarà la vostra sportività – o condotta – a precedervi e dovrete evitare di prendere a sportellate i vostri avversari o mascherarvi da tagliaerba e tagliare le curve.
Chiudo con la mia parte preferita, ossia l’elaborazione. Come succedeva nei primissimi capitoli, torna il negozio delle elaborazioni ma soprattutto torna l’approccio graduale all’elaborazione. Avremo quindi componenti prima definite “sportive”, e solo aumentando il nostro livello sbloccheremo le modifiche da gara, per finire a quelle più estreme. Non ci vorrà molto per sbloccare tutto, però a quel punto dovrete fare i conti col vostro portafogli, perché i componenti migliori non saranno certo economici! Torniamo quindi a quel “farming” che si faceva nei primi capitoli, con una piccola mancanza però: non è più possibile vendere le auto in palio, in quanto potremo vincerle solo una volta. Niente più vittoria della Sunday Cup con conseguente rivendita della Mazda Demio, quindi. Peccato.
Audio e video
Partiamo dall’audio – e non perché sia il punto debole, anzi! Gran Turismo 7 ci regala un audio pazzesco, che ovviamente rende al meglio con un impianto surround o con le cuffie Pulse3D. Lavoro certosino è stato svolto con i rumori delle automobili, e non vi nego che qualche volta ho sentito dei rumori veramente particolari. Risulta fantastico sentire le differenze in base alle componenti che monterete sulle auto, quindi ad esempio sentirete la turbina partire e sibilare leggermente, oppure degli scoppi diversi quando scalerete le marce prima di entrare in curva, e così via. Un altro grandissimo aspetto positivo del comparto audio di Gran Turismo 7 sono i pezzi della colonna sonora, che spaziano dal jazz alla musica classica leggermente remixata. Non aspettatevi tunz-tunz, qui la ricercatezza e la “classe” sono all’ordine del giorno.
Ma è il comparto grafico di Gran Turismo 7 a rappresentare un’altra punta di diamante. Siamo veramente ad un livello di fotorealismo per quanto riguarda i modelli delle auto – nella quasi totalità dei casi – ma sono anche luci e riflessi ad essere pazzeschi. Tutti si chiedono del Ray Tracing, e vi dirò che potete attivarlo ma solo per quanto riguarda i menu o i replay. La scelta è semplice: Gran Turismo 7 vuole essere un gioco molto realistico, e cerca di evitare in tutti i modi lag o cali di frame rate. Lasciando il Ray Tracing attivo al di fuori della gara, le performances non saranno intaccate, con i 60fps assicurati.
Vi invito infatti a guidare con la visuale interna, quella dove vedrete l’interno dell’auto. Avete presente quando il sole è alto, e voi vedete sulla parte alta del parabrezza il riflesso del cruscotto? Bene, questo è ciò che avrete in Gran Turismo 7. Ed è solo un dettaglio, ma potrei parlarvi anche della bellezza delle pozzanghere sulle piste bagnate, o dell’alternanza giorno-notte in alcuni tracciati, dove assisterete allo scorrere del tempo in maniera molto naturale, con tramonti o albe che tolgono il fiato.
Capitolo danni: ci sono, ma sono abbastanza lievi, quindi anche in questo capitolo non dovrete aspettarvi specchietti penzolanti o cofani divelti, bensì graffi, fari rovinati, e qualche detrito che si solleverà durante gli urti. Personalmente non mi dispiacerebbero più danni, tuttavia ciò significherebbe gara finita al primo, grosso impatto, per rimanere fedeli allo spirito affine alla simulazione di GT. Non so quindi se è ciò che voglio davvero, perché probabilmente troverei frustrante mandare all’aria una gara per una distrazione all’ultima curva!
Concludendo
Gran Turismo 7 è, secondo me, il migliore della saga alla pari con i primi due capitoli, i miei preferiti. Siamo tornati a quelle sensazioni di tanti anni fa, a quel feeling di approccio all’elaborazione come non succedeva da molto tempo, ad una campagna graduale che ti porta a scoprire tutto il gioco, al gusto di ritrovare un sistema di guida e di comportamento della macchina finalmente soddisfacente. Gli ultimi capitoli mi avevano un po’ deluso, o meglio lasciato tiepido, e spesso mi sembrava quasi che le macchine non riuscissero quasi a curvare; inoltre, la mancanza delle elaborazioni mi faceva mancare il gusto del tuning e della personalizzazione della macchina. Gran Turismo era diventata una saga un po’ plasticosa, un po’ inerte, e Gran Turismo 7 interrompe questo ciclo e fa una specie di reboot, fissando il nuovo standard dei giochi di corse per PlayStation.
Non mi resta che consigliarlo caldamente a tutti coloro che amano la saga e i giochi di guida, ma anche ai neofiti che potranno godere di una fantastica esclusiva che garantirà un’eccellente curva di apprendimento. Sono certo che qualcuno si starà chiedendo “meglio GT o Forza Horizon“: beh, rimanete sintonizzati sulle pagine di Nerdando.com per avere una risposta a questa domanda!
Nerdando in Breve
Gran Turismo 7 segna il grande ritorno della saga PlayStation ai fasti di un tempo. Grafica, sonoro, auto, guida, circuiti, elaborazioni, multiplayer: non manca nulla.
Trailer
Ringraziamo Sony per averci dato una copia di Gran Turismo 7 edizione PlayStation 5 per questa recensione.
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