Finalmente è arrivato uno dei giochi più attesi da chi ha comprato la PlayStation 5, ossia Ratchet & Clank: Rift Apart! Il nono capitolo della saga dell’avventuroso duo si propone come il primo, grande gioco Next-Gen (assieme a Returnal, che però nasce più come underdog che come AAA annunciato) che inizia a mettere pepe nell’hardware Sony. Andiamo quindi a scoprire le caratteristiche del nuovo capitolo targato Insomniac!
Recensione
Ratchet & Clank: Rift Apart inizia dopo gli eventi di Ratchet & Clank: Nexus (titolo del 2013!) e vede i due protagonisti all’apice del loro successo, acclamati da tutti per aver salvato il mondo. Ratchet, però, si sente poco soddisfatto e il suo amico Clank, in occasione di una parata celebrativa che ripercorre la loro storia, vuole fargli una sorpresa. Ha preparato infatti il Dimensionatore, un gadget che permetterà al suo amico di tornare nell’universo dei Lombax, dalla sua famiglia. Ma le cose non vanno proprio così! Il Dottor Nefarious, infatti, ruba il Dimensionatore per andare in una dimensione dove è lui al comando, e riesce nel suo piano; a questo punto, i nostri eroi dovranno risolvere questa situazione viaggiando tra le dimensioni e sconfiggendo gli scagnozzi di Nefarious. Ma non saranno soli: saranno infatti affiancati da Rivet, una Lombax misteriosa, anch’essa in lotta contro il sistema! Riusciranno i nostri eroi a tornare a casa? Lo scopriremo solo giocando!
Gameplay
Ratchet & Clank: Rift Apart è un third person shooter con elementi platform, in linea con quanto visto nel remake del 2016. Avremo quindi importanti momenti dove, grazie alle nostre armi, dovremo tenere a bada orde di nemici, e sezioni nelle quali ci dovremo districare tra salti più o meno millimetrici, il tutto in delle mappe che non posso definire “open world” ma che cercano comunque di regalare un’esperienza di gioco ampia e differenziata. Il gameplay è ben consolidato e scorre bene, e l’esperienza è resa variegata non solo grazie all’alternanza tra le sezioni, ma anche alla grande disponibilità di armi e alla possibilità di potenziarle nel corso del gioco. Il DualSense è sfruttato, sì, anche se non ho sperimentato lo stesso effetto WOW che ho provato giocando a Returnal, tuttavia bene così, è questa la strada da seguire per entrare davvero nella next-gen.
Una grande novità è data dal viaggio interdimensionale, che può comprendere sia lo spostamento tra aree adiacenti nello stesso universo che il viaggio vero e proprio da un universo ad un altro, senza caricamenti o interruzioni all’esperienza di gioco. Ad esempio, troveremo queste “spaccature dimensionali” sparse nei livelli, e con la pressione del tasto L1 potremo agganciarci e sostanzialmente teletrasportarci in tempo reale attraverso il portale. L’effetto è – perdonate il termine poco tecnico – veramente figo, perché la sensazione di continuità è veramente ben resa e lo spostamento ha un effetto “realistico”, per quanto una cosa del genere non esista davvero.
Ma non finisce qui! Sebbene le sessioni dove ci alterneremo tra Ratchet e Rivet siano sostanzialmente identiche in termini di gameplay, avremo dei momenti in cui ci sarà da mettere in moto le meningi e gestire dei sotto-livelli dove sarà Clank il protagonista! In un mondo virtuale, ma che è influenzato dalle leggi fisiche, avremo delle sessioni simili per concetto a Lemmings, dove dovremo indirizzare una fila di nostri cloni e farli arrivare alla fine del livello, sfruttando diverse proprietà di alcune sfere che ci permetteranno, per esempio, di far saltare la fila di cloni o di rallentare la loro velocità. Si tratta di sessioni puramente platform che costituiranno di sicuro un piacevole intermezzo.
Uno degli elementi centrali di Rift Apart è dato sicuramente dall’enorme quantitativo di armi che avremo a disposizione. La maggior parte sono molto interessanti, mentre alcune serviranno più che altro per sbloccare qualche trofeo, ma nulla di più. Ho apprezzato veramente tanto tutta la parte “RPG-like” (con un milione di virgolette, eh!) nelle quali potremo sbloccare gli alveari delle abilità delle armi; usando le armi le faremo salire di livello e, così facendo, nell’alveare si sbloccheranno delle abilità aggiuntive che miglioreranno sensibilmente le performances delle nostre bocche di fuoco. La varietà è tanta e, se ve lo steste chiedendo, come per magia ciò che sbloccherete con Ratchet sarà utilizzabile anche da Rivet. Vabbè, universi paralleli, cose che capitano, sono ragazzi.
Grafica e Audio
Credo sia qui che Ratchet & Clank: Rift Apart faccia veramente la differenza. La PlayStation 5 viene fatta lavorare a buoni regimi, e avremo ben tre modalità grafiche: quella 4k a 30fps, quella a 60fps col Ray Tracing e infine quella a 60fps per le migliori performances. Devo essere sincero, la qualità è talmente alta che non ho riscontrato problemi anche usando la modalità “Grafica pura”, sebbene il gioco a 60fps abbia una fluidità davvero pazzesca. Tuttavia, è proprio la grafica del gioco a essere fantastica. La morbida pelliccia di Ratchet e Rivet fa il paio con i freddi riflessi del metallo dei robot; le pozzanghere vi sembreranno vibranti come non mai e gli effetti particellari sono veramente spaziali. Possiamo affermare che questo è un titolo next-gen? Io dico di sì, e dico che la differenza inizia a sentirsi. Vi racconto un aneddoto: ho mandato a un caro amico (ciao Mazzi!) una foto fatta col telefono alla tv mentre giocavo, e lui mi ha detto che sembrava quasi un fotomontaggio. Questo può farvi capire che le potenzialità della PS5 si faranno sentire eccome. Sembra quasi di essere dentro un filmato in CG!
Il comparto audio ci regala un ottimo doppiaggio in italiano, sebbene a volte le voci siano un po’ troppo “macchiette”; forse avrei apprezzato di più un po’ di spontaneità e non le classiche voci cartoonesche, anche perché il gioco secondo me non ha un target d’età troppo basso. I mondi visitati dai nostri eroi saranno comunque vivi e vibranti, e alcuni commenti dei personaggi durante l’avventura – e intendo proprio mentre camminate, non in momenti scriptati – vi strapperanno qualche risata. Ho la fortuna di avere un impianto audio surround, e vi assicuro che giocare ad un gioco simile con il 5.1 ti mette veramente al centro dell’azione, e ovviamente anche le cuffie Pulse 3D fanno il loro fantastico dovere.
Concludendo
Ratchet & Clank: Rift Apart potrebbe essere uno di quei giochi da comprare quasi a priori, se non altro per iniziare a spremere un po’ l’hardware della PS5. Personalmente già Returnal mi era piaciuto tantissimo da questo punto di vista, ma Rift Apart ci mette in un mondo ben più vivo e popolato rispetto al titolo Housemarque, e credo che qui ci sia “una marcia in più”. Certo, se siete amanti degli strategici in tempo reale o per voi la vita è un’alternanza tra FIFA e COD, potrebbe non piacervi, tuttavia ribadisco il mio suggerimento di dare una chance a questo gioco perché la merita e perché, diciamocelo, è divertente!
Nerdando in breve
Con Ratchet & Clank: Rift Apart iniziamo a scaldare la PlayStation 5 mentre attraversiamo spaccature dimensionali: sarete pronti a sconfiggere il dottor Nefarious?
Nerdandometro: [usr 4.7]
Trailer
Ringraziamo Sony Italia per averci fornito la copia del gioco per questa recensione.
Contenuti