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Quattro chiacchiere sul coding e Twitch con Emanuele “Kasuken” Bartolesi

Kasuken

Su Twitch abbiamo sempre visto, nella maggior parte dei casi, videogiochi. Se invece andiamo a grattare oltre la superficie, si scopre un sottobosco di altri generi e, anche a causa (o per merito) dei miei studi, sono stato attratto dal Team Live Coders che si occupa di realizzare streaming inerenti il mondo del coding.

Ho avuto la fortuna di intervistare Emanuele “Kasuken” Bartolesi, unico italiano del team.

Tencar: Ciao, Kasuken. Presentati ai nostri lettori.
Kasuken: Ciao, Tencar! Intanto grazie per l’invito! Online mi conoscono in tanti come Kasuken, ma il mio vero nome è Emanuele. Sono toscano, milanese di adozione e ora abito a Zurigo da più di due anni.
A Milano stavo bene, ma insieme alla mia ragazza abbiamo deciso, da un giorno a un altro, di voltare pagina e trasferirci qua.
Ovviamente a Zurigo faccio quello che facevo prima a Milano, cioè lo sviluppatore web. Mia mamma mi dice sempre: “meno male che sai usare la tastiera, altrimenti non sapresti tenere un cacciavite in mano!”… e ha perfettamente ragione.

T: Come è nata la tua passione per la programmazione?
K: È nata un po’ per caso. I miei genitori comprarono un Amiga 500 per giocarci, ma io invece di videogiocare, ero più affascinato invece da tutto ciò che si potesse creare. Poi la svolta è arrivata quando arrivò il primo 286 e il 386. Un giorno, spulciando fra i vari programmi, ebbi la fortuna di aprire QBasic. Da lì è stato un lento e inesorabile declino! Ho smesso praticamente di giocare e ho iniziato a scrivere codice.
In principio, a dire la verità, non sapevo nemmeno cosa stessi facendo, ma copiavo pezzi da altri programmi e cercavo di capire le conseguenze di quello che stavo scrivendo.
Mi ricordo ancora che una volta feci vedere quello che stavo facendo ai miei genitori e non pensavano che lo avessi scritto io.
Fino alle superiori poi è rimasto praticamente solo un hobby ma poi, durante il quarto anno, ebbi la fortuna di frequentare un corso di programmazione vero e proprio ogni sabato per tutta la durata dell’anno scolastico.
Da lì, non ho più mollato la presa e dopo, infatti, è diventato pure il mio lavoro.
Pensare che io avrei voluto fare l’entomologo. Quando ero piccolo portavo a casa di tutto e osservavo gli insetti per ore, prendevo appunti su dei quaderni e leggevo quanto possibile a riguardo.
Ci fosse stato internet come oggi, forse avrei davvero intrapreso quella strada. Forse a quest’ora avrei avuto più capelli e meno stress!

Kasuken

T: Come mai sei entrato nel Team Live Coders?
K: Cerco di essere più breve possibile.
Dal 2014 sono Microsoft MVP per quanto riguarda le tecnologie di programmazione. Per chi non sapesse cosa sia il programma MVP, consiglio di consultare il sito ufficiale ma, per riassumere, è una sorta di award che viene dato a chi contribuisce attivamente nelle community, nel corso degli eventi, dei blogposts e tanto altro.
Praticamente una sorta di secondo lavoro, ma spinto dalla passione.
Perché ti ho detto questo? Perché appunto per questo motivo ho sempre cercato di sperimentare vie nuove per interagire con le persone e magari aiutare chi si sta avvicinando al mondo della programmazione o chi vuole semplicemente approfondire un argomento.
Un giorno per caso ho visto un Tweet di Jeff Fritz (dipendente Microsoft) in cui diceva “Ehy, sto per andare live su Twitch per un po’ di live coding!”.
Fino a quel giorno conoscevo Twitch solo come nome, ho cliccato su quel tweet e mi si è aperto un mondo.
All’inizio, ho seguito un po’ lui durante le sue live, poi ho iniziato a seguire gamer famosi, meno famosi e altri che facevano live coding.
Poi un giorno mi sono detto “ma se iniziassi pure io?”.
Ho collegato una webcam, aperto OBS e cliccato su “Vai live”.
Poi ci ho preso gusto, dopo qualche mese sono diventato Affiliate e finalmente sono entrato nel team dei “Live Coders”.
Quando sono approdato nella squadra eravamo 27, adesso siamo circa 90.
Io sono l’unico italiano, uno dei pochi europei.
Adesso abbiamo un canale Discord su cui pianifichiamo eventi live, discutiamo di tecnologia e sono nate pure delle amicizie e dei progetti condivisi da fare durante i nostri live.

T: Cosa fai quindi su Twitch?
K: È molto semplice. Faccio quello che un minimo dicono che so fare: scrivo codice e parlo con la gente.
Può sembrare una cosa facile, ma non lo è.
Noi sviluppatori siamo animali strani, solitari, ci piace scrivere il codice da soli perché abbiamo paura di essere criticati e pensiamo di essere i migliori allo stesso tempo.
Ogni tanto organizzo qualche workshop su argomenti specifici oppure semplicemente lavoro su progetti opensource cercando di imparare sempre qualcosa di nuovo in compagnia.
Inaspettatamente, intorno a me si è creata una sorta di community che mi segue anche offline, fra Discord e Instagram.
Alcuni mi definiscono “la Ferragni dei dev” ma io mi ispiro di più a Barbara D’Urso onestamente.

T: Come mai hai deciso di metterti in gioco e approdare su questa piattaforma?
K: I motivi sono tanti ma posso trovarne due principali: il primo è sicuramente perché mi piace sempre mettermi in gioco con qualcosa che non so fare.
Il secondo invece è perché mettermi “a nudo” su Twitch mentre scrivo codice o parlo di tecnologia, mi ha aiutato e mi sta aiutando molto a superare la sindrome dell’impostore.
Per chi non ne avesse mai sentito parlare, è una sindrome vera e propria che è molto frequente fra noi persone che lavoriamo nella tecnologia.
Praticamente non ti senti mai all’altezza e pensi che gli obiettivi che hai raggiunto siano frutto del caso o della fortuna di qualche evento strano.
Ti posso assicurare che non è facile convivere sempre con questa sensazione durante il giorno e se non si fa niente, può influire molto sulle performance lavorative.
Si tende sempre a voler fare le cose perfette e si diventa a quel punto un procrastinatore incallito.
Ci sono tanti modi per far fronte a questo problema ma non ti voglio annoiare con questo argomento, ma sicuramente è uno dei motivi per cui continuo a farlo anche se il tempo ovviamente è sempre poco fra lavoro, sport e famiglia.

T: Cosa consigli a chi vuole avvicinarsi a questa attività?
K: Consiglio una cosa sola: compratevi una webcam, un microfono e iniziate a farlo.
Per partire basta un budget veramente basso.
Non cercate di avere le impostazioni perfette, ma semplicemente iniziate.
Poi vi perfezionerete piano piano. Se avessi il coraggio di riguardare i primi video che ho fatto, mi metterei le mani nei capelli che non ho.
I benefici che arrivano nel fare live coding, sono tantissimi e ne vale sicuramente la pena.

Kasuken

T: Dove ti troviamo e quando?
K: Il mio canale Twitch è https://twitch.tv/kasuken ma vi consiglio di dare sempre un’occhiata al mio team https://twitch.tv/team/livecoders.
Essendo tutti un po’ sparsi per il mondo, di solito c’è sempre qualcuno che sta facendo un po’ di live coding durante il giorno e la notte.
Io di solito sono online il martedì e il giovedì, ma a volte mi trovate live in altri giorni della settimana e ultimamente ho iniziato a fare una cosa che mi dà molta soddisfazione: fare live durante qualche evento dal vivo.
Recentemente per esempio sono stato live durante Codemotion Milano in cui ho fatto tante interviste.
In questo caso la sfida è spostare tutto lo “studio televisivo” da casa a dove devo andare.

Spero di vedervi presto sul mio canale a fare due chiacchiere con me e per scrivere qualche riga di codice insieme!!!

T: Grazie mille per il tuo tempo!
K: Buongiornissimo.

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