Interviste

Alla scoperta di Twitch – Due chiacchiere con TURBO_TEKNO

TURBO_TEKNO

È passato circa un anno e mezzo dal mio approdo su Twitch e, durante il percorso che ho intrapreso, sono venuto a contatto con un sacco di streamer che mi hanno intrigato per la professionalità e personalità. Tra questi c’è Ivan, conosciuto dai più come TURBO_TEKNO, che incrociai nel corso dello scorso Lucca Comics & Games. Finalmente, dopo tutto questo tempo, ho avuto modo di intervistarlo.

Trovate il suo canale Twitch a questo link.

Luigi: Ciao, Ivan. Grazie mille per la tua disponibilità e per il tempo che mi dedicherai. Mi piacerebbe partire dal principio: chi è Ivan?
Ivan: Ciao a te, grazie mille per avermi dato la possibilità di essere qui. Chi è Ivan? Sono nato in Lombardia nel 1983 a Iseo, dove ho vissuto fino all’età di 5 anni per poi trasferirmi in Abruzzo, in una zona di mare, fino all’età di 11 anni. Dopo l’Abruzzo, finalmente arrivo nella mia dolce amata Toscana, nella provincia pisana. Ho studiato fino alla terza superiore presso l’istituto tecnico industriale, ma ahimè, lo studio non faceva per me: decisi quindi di buttarmi nel mondo lavorativo come parrucchiere.
Fu il mio primo lavoro con il pubblico e capii che l’interazione con le persone, nel mondo lavorativo, era di sicuro la cosa che mi dava più soddisfazione. La mia vita lavorativa si è evoluta in vari ambiti, dall’elettronica di consumo al Barman in discoteche di Londra, ho fatto veramente tutti i tipi di lavori, ma l’elemento che li accomunava tutti era appunto il pubblico e l’interazione che ne consegue. Ma non credo che siate qui per sapere che mestieri ho fatto ma per parlare di videogiochi.
La mia passione nasce da piccolissimo, con il Commodore 64; i miei fratelli mi negavano l’utilizzo per paura che rompessi tutto, ma ne ero talmente attratto che mi inventavo ogni stratagemma per poterlo utilizzare.
I miei genitori non erano molto a favore dei videogiochi e, per questo, la sala giochi fu il mio primo amore! Passavo letteralmente tutti i giorni, svariate ore all’interno di esse, sfidando il bullo del quartiere o aiutando un amico a finire qualche gioco. Mi mancano molto le sale giochi, erano un posto bellissimo dove tutti potevano condividere la passione per i videogiochi dato che, ai tempi, le console erano praticamente inesistenti e i computer non erano fatti per il gaming.
Questa passione mi è rimasta con gli anni e crescendo ho avuto modo di poterla sfogare con l’uscita delle varie console e poi con l’uscita dei vari computer da gaming.

L: Come hai conosciuto Twitch e come hai iniziato a streammare?
I: Twitch la conoscevo da anni, l’ho scoperto grazie a mio fratello. Lui lo guardava spessissimo, ma lì per lì non gli detti molta attenzione.
Nel periodo in cui vivevo a Londra, facevo il barman in una discoteca importante e tornavo a casa ad orari improponibili, una sera, mentre stavo al pc annoiato mortalmente da Youtube, mi tornò in mente questo sito chiamato Twitch ed entrai per dare un’occhiata.
La prima cosa che andai a cercare fu Dead By Daylight, un gioco horror PvP a cui sono molto affezionato e a cui devo molto della mia carriera da streamer.
Trovai uno streamer inglese che si chiama Samu, feci il mio account chiamato TURBO_FETO e cominciai a scrivere in chat, lui mi salutò immediatamente e mi chiese se avevo domande o addirittura se volevo giocare con lui: accettai! Quello fu il momento in cui capii la potenza e il fascino di Twitch, stavo giocando davanti ad un pubblico, con gente che scriveva in chat e vedeva quello che stavo facendo in game!
Il cervello mi esplose, fu una sensazione troppo bella, anche se poco gratificante visto che ancora non conoscevo il gioco e feci morire lo streamer per una nabbata che feci.
Continuai a seguire lui e altri streamer più o meno legati al gioco per tutto il periodo che ho vissuto in Inghilterra.
Poi tornai in Italia e trovai lavoro come barman ma, ahimè, non era la stessa cosa di Londra. Facendo dei turni molto meno stressanti rispetto al periodo londinese, decisi di cominciare a guardare Twitch Italia e trovai uno streamer chiamato BetaRonnu, che si dedicava a Dead By Daylight. Diventammo molto amici e giocavamo molto spesso in live, al che decisi, tra un turno e l’altro di lavoro, di provare a fare qualche live.

L: Quando hai capito che sarebbe potuto diventare il lavoro? Come hai affrontato quel periodo?
I: Fare live mi dava troppa soddisfazione, a prescindere dal numero delle views, stare a parlare con la chat e condividere insieme a degli “sconosciuti” la propria passione mi stregò completamente, a tal punto da lasciare il mio lavoro di barman per potermi dedicare Full Time a Twitch e al canale.
Fu una mossa estremamente rischiosa, me ne rendo conto, ma credevo fermamente in questo progetto e tutt’oggi continuo a crederci e a dedicarmici ogni singolo giorno. Dopo pochissimi mesi da quando iniziai a fare live presi la Partner e quello fu il momento in cui decisi fermamente che quello doveva essere il mio lavoro.
Fu un traguardo importante sopratutto per il morale e per l’appagamento personale. In quel periodo però la parte difficile fu convincere la mia famiglia di questa scelta, ovviamente non veniva minimamente concepito come un lavoro vero da loro, ma fortunatamente non mi impedirono di farlo! Risultati alla mano, cercai di fargli capire che comunque avevo qualche possibilità e alla fine accolsero la mia decisione ma, credetemi, non fu assolutamente facile.

L: Come scandisci la vita di tutti giorni con i ritmi dello streaming? Cosa succede prima, durante e dopo la tua giornata di lavoro?
I: La mia giornata parte subito con lo streaming della mattina, si parte alle 10:00 e si chiude alle 15:00. A fine streaming mi incontro con i moderatori per discutere delle statistiche e facciamo un resoconto della live. Dopo di che, mi metto a riguardare il rebroadcast (non per intero ma diciamo buona parte) per capire come è andata. Questa è una parte a cui tengo moltissimo, solo riguardandosi si può migliorare, non avete idea di quante cose non si notino mentre si è in live. In questo modo posso vedere se ho saltato dei messaggi, se una battuta ha fatto effettivamente effetto su qualcuno oppure no, se ci sono stati dei punti morti, a cosa sono dovuti, se a me, dal gioco o qualsiasi altra variabile.
Guardo la qualità dello streaming, in senso proprio di risoluzione, fluidità e quant’altro, in modo da poter eventualmente fixare tramite i programmi i vari problemi. Quando ho finito il rebroadcast, mi metto alla ricerca dei giochi da portare, guardo siti di recensioni, video su Youtube, Kickstarter e anche tantissime live di streamer stranieri anche molto piccoli, a volte ci si possono trovare delle vere chicche. Poi mi risento con i moderatori per presentargli i titoli che ho trovato e decidiamo tutti insieme quali possono essere validi.

I: Cosa apprezzi di più del tuo lavoro? Qual è il tuo rapporto con la chat?
L: La cosa che apprezzo più di tutto in questo mestiere è proprio l’interazione con la chat e i rapporti che si creano. Ormai sono passati 2 anni, alcuni di loro li conosco dagli inizi e si è creato un vero e proprio rapporto di amicizia, con tanti ho avuto anche l’onore e il piacere di incontrarmici e di passarci anche dei giorni di ferie! Ho un rapporto apertissimo con la community, tanti mi chiedono consigli, altri si sfogano semplicemente, sono veramente fiero e felice di quello che siamo riusciti a creare, non c’è soddisfazione più grande.

I: Di recente, il tuo nick è cambiato in TURBO_TEKNO. Qual è stato il processo che ha portato a questa decisione e quanto hai lavorato per questa transizione?
L: Il cambio di nick è stata una cosa necessaria, a mio parere. Quando arrivai su Twitch e creai il mio account, misi il nick che usavo ai tempi con gli amici per giocare online: TURBO_FETO. Non avevo la minima idea che un giorno lo avrei usato per fare live, quindi non gli detti peso.
Quando cominciai a fare live, vedevo che attirava molta gente, di sicuro non è un nick comune, quindi le persone erano spinte a entrare nel canale per vedere chi cavolo era ‘sto TURBO_FETO.
Agli inizi non fu assolutamente un problema, anzi, come dissi, tramite il nick riuscivo ad avere cliccabilità sul canale, elemento che agli inizi è una cosa ottima per partire.
Col crescere del canale però si sono verificati un po di “problemi”, accadeva che la gente entrava pensando di trovare il trash più totale quando poi in realtà non è minimamente così, in più ci furono problemi per eventuali collaborazioni o altre attività legate al lavoro di Twitch.
Qualche mese fa decisi che era arrivato il momento di intervenire e di fare un rebrand del canale; parlandone con i moderatori, decidemmo che era arrivato il momento di un cambio radicale. Vennero fuori moltissime idee, ma era difficile cercare un nick quando ormai la gente mi conosceva da 2 anni come TURBO_FETO.
La prima cosa su cui fummo tutti d’accordo era di mantenere il TURBO, dato che praticamente tutti mi chiamano così, e poi cercare la seconda parte del nick. Dopo tanti tentativi, mi venne in mente il TEKNO, visto e considerato che, sul mio canale, la musica elettronica di un certo tipo è parte integrante di ogni live.
Quindi, alla fine, decidemmo di cambiare il nick in TURBO_TEKNO e che, visto il cambio di nick, sarebbe stata una perfetta occasione per creare delle grafiche a tema per realizzare un restyle totale del canale.
Ero molto spaventato all’inizio, sostanzialmente è come quando un locale riapre sotto la stessa gestione ma con una vesta totalmente nuova. Sono però molto soddisfatto di come abbiamo lavorato insieme ai moderatori, è stato un periodo decisamente stressante ma sono convinto che ne sia valsa la pena.

TURBO_TEKNO

L: Ho notato che in Italia siamo un po’ più “indietro” rispetto al resto del mondo: riusciremo mai a superare i pregiudizi che il cittadino italiano medio ha sugli streamer e, in generale, sui nuovi lavori che sono nati grazie al web?
I: Ottima domanda la tua, ma purtroppo credo che non supereremo mai i pregiudizi che esistono da sempre nel nostro Paese. Già ci sono voluti una marea di anni per far capire cosa fosse uno youtuber, per far capire cosa sia uno streamer ce ne vorranno altrettanti, se non di più.
Vivendola questa situazione in prima persona, la vedo direttamente con amici e parenti: quando spiego cosa faccio, la reazione si vede subito nelle facce e nei loro “occhi sbarrati”.
Lì per lì, non riescono proprio a concepire questa cosa, uno dei motivi è anche la pochissima informazione che c’è sul mondo videoludico, le persone sono convinte che i videogiochi siano cose da “bambini” e la discussione termina così. Non hanno la minima idea che esista un mondo eSport dove i player competono anche a livello mondiale e per somme di denaro a volte incredibili. Esiste questo mondo “nascosto” dove noi facciamo il tifo per i nostri team preferiti o per i nostri giocatori preferiti, un po’ come fanno le “persone comuni” per il calcio.

L: Come pensi che evolverà Twitch e, in generale, il mondo dello streaming? Cosa ti aspetti dal futuro?
I: Twitch è una piattaforma ancora molto giovane e come lo è la piattaforma, lo è anche il pubblico. Agli inizi era puramente dedicata ai videogiochi mentre, già adesso, sono venute fuori un sacco di categorie nuove e contenuti molto diversi e anche lontani dal gaming puro: questo mi fa molto piacere e mi fa bene sperare per il futuro, perché potrebbe diventare una piattaforma dove ognuno può mettere in mostra le proprie doti e condividere le proprie passioni con il pubblico.
Sono sincero, continuo e continuerò a concepirla sempre come una piattaforma gaming, quindi molti dei contenuti che sono presenti, sopratutto quelli “trash”, dovrebbero trovare altri spazi sul web, però alla fine questo permette di coinvolgere una popolazione ancora più vasta quindi non è di certo un male.

L: Se potessi avere la possibilità di parlare con Ivan di tre anni fa, cosa gli diresti?
I: Se potessi parlare con il me stesso di 3 anni fa, gli direi sicuramente di non perdere tempo e di concentrarsi al massimo fin dal primo giorno e sicuramente gli passerei tutti i “segreti del mestiere” che ho imparato durante il mio cammino.

L: Cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere la carriera di streamer?
I: A tutti quelli che vogliono intraprendere la vita da streamer dico: “NON COMINCIATE PERCHÉ VOLETE GUADAGNARE SOLDI“. Cominciate con tutta la passione che avete per i videogiochi, siate voi stessi SEMPRE, siete davanti ad un pubblico e un pubblico capisce subito se una reazione è forzata oppure no.
Cercate di dedicargli il tempo necessario, e ricordate una santissima verità: “Per essere un Grande Streamer, dovete essere dei Grandi Viewers”, questa è la politica che ho sempre adottato e sinceramente funziona.
Dovete conoscere la piattaforma, conoscere gli altri “colleghi”, le altre community. È importantissimo sapere dove si sta lavorando e con chi, cercate di farvi conoscere, NON ENTRANDO NEI CANALI A SCRIVERE “IO FACCIO LO STREAMER E PORTO FIFA”, quello è il comportamento più sbagliato che potete tenere: guardare altre live vi farà imparare e capire moltissime cose. Riguardatevi ogni volta che potete, vi farà capire come siete andati. Siate disponibili con chi vi sta guardando e ricordate che ogni singola persona merita il vostro tempo, alla fine siete lì per quello. Usate tutte le forze e la passione che avete e prima o poi i risultati arriveranno.

L: Nel ringraziarti nuovamente per la tua disponibilità e nell’augurarti un 2019 soddisfacente, ti chiedo quali sono i tuoi progetti futuri e dove potremo incontrarti nei prossimi mesi?
I: Il mio unico progetto futuro è quello di continuare a lavorare sodo al canale, 2 anni di live possono sembrare tanti ma in realtà sono pochissimi, devo fare, anzi, VOGLIO fare ancora molta strada, quindi dovrò impegnarmi al massimo e anche di più.
Se vi farà piacere incontrarmi, potrete farlo sicuramente al Milan Games Week e al Lucca Comics & Games.
Grazie infinite di nuovo per questa grande occasione ed esperienza che mi state offrendo con questa intervista, vi auguro una buona lettura e spero che almeno qualcuno possa trovare interessante qualche consiglio che ho dato.

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