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Avengers: Endgame – Il minuto che aggiusta il secondo

Recensione

Ci siamo: dopo un’attesa che è sembrata infinita, Avengers: Endgame è uscito nelle sale. Proprio oggi i botteghini saranno presi d’assalto dai fan e dai cinefili, tutti schierati di fronte a un grande schermo che li terrà incollati per 181, preziosissimi, minuti.

Perché quando un appassionato va a vedere Avengers: Endgame, ci va con la consapevolezza che davanti ai suoi occhi sta per chiudersi un ciclo iniziato quasi 11 anni prima (ricordiamo che Iron man, il primo film della fase 1 dell’MCU, uscì nelle sale italiane il primo maggio 2008). Poi già si sa, seguiranno altre fasi, altri film, altri personaggi e magari qualche spin off. A luglio ci attende Spiderman: Far From Home, che fungerà da epilogo alla fase tre, così come annunciato pochi giorni fa da Kevin Feige, il presidente dei Marvel Studios. Eppure, la storia di Capitan America, Iron Man, Thor, Hulk, Vedova Nera e Occhio di Falco, degli Avengers così come li conosciamo, termina qui.

Con questa consapevolezza, ecco che vi invito ad andare al cinema e, già ve lo dico, ne vale la pena. Magari prima rileggetevi le trame dei capitoli precedenti, giusto per essere già sintonizzati sullo spettacolo che vi si parerà davanti; per il resto, lasciatevi andare e gustatevi lo spettacolo, lasciandovi trasportare da tutte le emozioni che vi porterà.

Spoiler Alert! Così come i registi Anthony e Joe Russo hanno richiesto, di seguito non troverete spoiler né dettagli sulla storia. Tuttavia, si sconsiglia la lettura a un pubblico che non abbia ancora assaporato la pellicola in prima persona.

A tutti gli altri auguro una buona lettura, e mi raccomando, #DontSpoilTheEndgame!

Trama

Ve la faccio facile: dopo che Thanos ha dimezzato la popolazione in Avengers: Infinity War, la metà restante ha tentato di andare oltre e cavarsela in qualche modo. C’è chi ha creato gruppi di supporto, chi ha preso le redini di ciò che è rimasto, chi invece si è lasciato completamente andare e così via: ciascun per sé. A un certo punto però, così come vuole la più tradizionale delle scalette narrative, accade qualcosa che turba la situazione iniziale e permette ai protagonisti uno sviluppo della vicenda. Così le carte in tavola vengono rimescolate e i vendicatori si mettono in gioco per cercare di ristabilire ciò che è andato distrutto con uno snap.

Ora, il film dura circa tre ore e quanto vi ho scritto accade in meno di una. Il resto è un susseguirsi di immagini epiche, nelle quali si alternano, con perfetta armonia, gag comiche a scenette strappalacrime. Queste ultime, nel complesso, lasciano quel retrogusto dolce amaro che crea assuefazione verso certi tipi di alimenti.

C’è anche qualche buco qua e là, ma avrebbe davvero poco senso parlarvene adesso. Anzi, facciamo che non vi dico altro, tranne che ciascun accadimento ha un impatto fortissimo non solo sul film in sé, ma sull’MCU tutto quanto, quindi prestate attenzione.

Tematiche

Due sono i pilastri fondanti attorno ai quali ruota Avengers: Endgame: la fiducia e i viaggi nel tempo. Sicuramente, questa non è la sede adatta per parlare di come i Vendicatori abbiano piegato le leggi fisiche a loro piacimento per modificare il corso degli eventi, perciò concentriamoci sull’altro tema portante.

Fiducia, dal latino fidere, significa propriamente “avere fede”. Fa riferimento a quel sentimento, quasi primordiale, grazie al quale è più facile farsi coraggio e affrontare una sfida all’apparenza ineluttabile. “Ti fidi di me” è una frase che innesca numerosi snodi narrativi, quasi fosse il motore per eccellenza, creato per azionare gli sviluppi delle storie. Quando Aladin lo dice a Jasmine, invitandola a fuggire da palazzo per volare sul magico tappeto; quando Jack invita Rose sulla prua del Titanic mentre Celine Dion arieggia in sottofondo; quando Iron Man guarda fisso negli occhi il buon vecchio Capitan America, compagno e avversario di scontri mozzafiato e guerre civili. In tutti quei momenti e in chissà quanti altri, dall’atto di fiducia è scaturita un’epica vicenda.

Inutile negarlo, Avengers: Endgame è davvero una storia epica, con uno scontro finale del calibro del Ritorno del re. C’è tutto: amici che si ritrovano, famiglie separate che si riuniscono inconsapevolmente; passaggi di testimone di un certo livello, figli che succedono ai padri e confronti diretti con il proprio passato, con cui è necessario riappacificarsi. Tuttavia, nessuno degli innumerevoli gesti simbolici o, semplicemente, emozionanti e carichi di adrenalina, avrebbero mai potuto verificarsi, se non ci fosse stato prima un atto di fiducia.

Gli Avengers non sono soltanto “un gruppo di supereroi”, ma sono esattamente quell’unione di uomini e donne forti e coraggiosi, determinati e fieri di appartenere a quell’unica grande famiglia (perché, benché smisurato, “esercito” non lo si può definire) che affronta anche il tempo pur di riuscire a portare giustizia, e lo fa, unicamente, perché ciascuno di loro si fida di tutti gli altri.

Conclusioni

Un’ode all’amicizia, al saper collaborare e al tempo che passa. Avengers: Endgame è la celebrazione di tutti i valori sui quali si fonda il Marvel Cinematic Universe e trionfa, dall’inizio alla fine, lasciando lo spettatore perennemente con il fiato sospeso e con la consapevolezza di trovarsi di fronte a uno spettacolo meraviglioso. Vale davvero la pena di guardarlo, fidatevi.

Nerdando in breve

Avengers: Endgame si dimostra il degno successore di Avengers: Infinity War, portandone in trionfo i valori e i personaggi, fino a raggiungere livelli eccelsi. Anzi, excelsior.

Nerdandometro: [usr 4.6]

Trailer

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