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Puck #3 – Ci siamo quasi

Recensione

Sono trascorsi ormai 2 anni da quando le avventure di Puck, il folletto shakespeariano rivisitato da Daniela Zaccagnino, ha visto la luce fra le pagine di Cronaca Comics. Da allora, la vicenda si è sviluppata parecchio: vi ho già parlato dei primi tre capitoli, e, dopo lo scorso Lucca Comics, anche di Puck#2, il quarto episodio della saga.

Ora è tempo di tirare le somme e avvicinarsi alla conclusione. In occasione dell’ultimo Cartoomics è uscito infatti Puck #3: Ragnarock, la fine del mondo!, che inizia a rivelare informazioni importanti sui nostri beniamini, lasciandoci ancora un po’ di curiosità per i numeri seguenti, ma andiamo con ordine.

Trama

Nelle puntate precedenti, Puck e Jack O’Lantern hanno avuto modo di discutere delle malefatte di Fenrir, l’antagonista della vicenda. In questo numero, invece, il piano dell’asgardiano viene a galla: cacciato dalla terra di Odino, Fenrir e i suoi metalupi trovano riparo ad Avalon. Tuttavia, anche nel regno di Oberon e Titania la convivenza non è delle più pacifiche, tanto da indurre la nemesi di Puck ad architettare l’omicidio di Lorelei, il tranello contro il nostro folletto preferito e un astuto piano per conquistare il regno.

Inoltre, per quanto riguarda la nostra Amy e le sue insolite abilità, in Ragnarock, la fine del mondo! troviamo finalmente un po’ di background e alcuni misteri circa le sue origini e le sue peculiarità sono finalmente svelate.

Stile

Lo stile del fumetto si allinea con i capitoli precedenti. I colori di Antonio Antro perseverano nell’essere una gioia per gli occhi, uno spettacolo piacevole da guardare e che non appesantisce la vista nonostante i toni accesi e vivaci. Forte il contrasto cromatico nelle scene d’azione, tenui i paesaggi a tinte pastello: proprio qualcosa di “bello da vedere”.

I disegni non sono male ed è possibile notare il miglioramento di tecnica ottenuto dal duo Lalli-Ominetti, rispetto alle matite pubblicate in Puck#0 – Atto Primo (le quali già non dispiacevano) e ai capitoli immediatamente successivi. Insomma, due disegnatrici che proseguono sulla buona strada e che dimostrano ai lettori l’efficacia di un esercizio continuo e costante.

Nota di merito alla sceneggiatura, la quale migliora rispetto ai capitoli precedenti. Complice anche la lunghezza maggiore (24 pagine dedicate alla storia contro le 8 di Puck#0 – Atto Secondo), la storia acquista maggior coerenza e linearità, favorendo l’immedesimazione nei personaggi e la curiosità sulla fine del racconto.

Conclusione

Di tutti i numeri di Puck usciti finora, questo è quello che ho preferito.

Per la prima volta la brossura sostituisce le graffette, trasformando gli spillati in un volume di modesto spessore, segno di dedizione e cura da parte di tutto il quartetto Zaccagnino-Lalli-Ominetti-Antro.

Insomma, non resta che sperare di avere presto fra le mani il prossimo (ultimo?) capitolo della saga, così da scoprire se quell’esule di Puck sarà riammesso ad Avalon o se, chissà, sceglierà di rimanere sulla Terra al fianco della sua Amy (anche se secondo me, casomai scegliessero di non dividersi, sarà Amy a seguirlo nel regno fatato di Oberon e Titania, ma taccio ora prima di innescare una fanfiction).

Nerdando in breve

Puck#3 – Ragnarock, la fine del mondo! è il proseguimento delle vicende di Puck, il folletto shakespeariano esiliato sulla Terra, dei suoi amici Amy e Alan e di un losco figuro pronto a scatenare l’apocalisse nordica. Qui dove diversi ambienti mitologici e leggendari trovano coesistenza, dove le leggende popolari diventano realtà in una commistione di contenuti, qui, signori miei, ci troviamo davanti a colori sgargianti e colpi di scena che incuriosiscono.

Nerdandometro: [usr 3.5]

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