Steins;Gate (シュテインズ ゲート) è un anime del 2011, adattamento della visual novel omonima uscita per Xbox 360 nel 2009.
Tanto il gioco quanto il cartone sono da anni considerati tra le eccellenze del genere fantascientifico, ma con somma vergogna fino a poche settimane fa non avevo mai trovato l’occasione di recuperare almeno una delle due versioni.
Finalmente però ho trovato il tempo e lo spirito giusti per affrontare la visione dell’anime a giugno, una scelta quantomai azzeccata visto che l’intera vicenda si svolge ad Akihabara nel bel mezzo della torrida estate di Tokyo.
Trama
Steins;Gate segue le turbolente avventure di un gruppo di ragazzi membri di uno pseudo-laboratorio “per gadget futuristici”, guidati dall’auto-proclamatosi scienziato pazzo Rintaro Okabe (o Kyoma Hooin come si è rinominato o ancora Okarin, come lo chiamano i suoi amici).
Per caso un giorno, dopo aver assistito all’assassinio della giovane scienziata Kurisu Makise, Rintaro scopre un modo di inviare messaggi indietro nel tempo, spostandosi così in una versione alternativa del mondo in cui Kurisu non è morta e John Titor non è solo un troll su internet dei primi anni 2000, ma parrebbe essere un vero viaggiatore del tempo giunto nel 2010.
La scoperta di Rintaro porterà lui ed i suoi amici a cercare di cambiare vari aspetti della propria vita tramite l’uso delle D-Mail (i messaggi che vanno nel passato). Le conseguenze però come ci si può aspettare sono spesso inaspettate e li condurranno ad un vicolo cieco che conduce solo alla tragedia.
Tuttavia, ogni volta che la linea temporale viene alterata, nessuno sembra rendersene conto, con l’eccezione di Rintaro, che sembra ricordare cos’è successo nella versione originaria degli eventi, a suo parere grazie ad un potere chiamato “Reading Steiner”.
Recensione
Quando ho iniziato a vedere Steins;Gate avevo ben poche idee su cosa aspettarmi: sapevo che c’era di mezzo una macchina del tempo e quindi mi aspettavo qualcosa di contorto e/o cyberpunk tipo DNA2. Inoltre, per qualche assurdo motivo, ero convinto che fosse uscito prima l’anime e poi la visual novel.
Ebbene, la storia nella parte iniziale è invece molto più “semplice” di quello che ci si potrebbe aspettare e scorre piacevolmente tra una puntata e l’altra costruendo poco a poco tante situazioni che si riveleranno importanti con il procedere della trama.
Questo accurata fase di preparazione consente alla seconda parte della serie di imbastire scenari che sono perfettamente svolti nei venti minuti di durata di ogni episodio.
La seconda parte è anche quella dove l’origine da visual novel di Steins;Gate è più evidente e possiamo distinguere chiaramente i vari percorsi dove la storia potrebbe procedere verso finali alternativi.
Non trovo che quest’aspetto sia però negativo, se non per una singola puntata che risulta piuttosto ridondante, in quanto consente di dare spazio ai personaggi secondari che sono quasi tutti interessanti.
Ciò non deve però far pensare che la trama sia semplicistica: è infatti un ottimo esempio di trama con una struttura circolare, dove si fa e si disfa tutto ed inizio e fine sono molto più vicini di quanto ci si potrebbe aspettare.
Personaggi
Parlando di personaggi, uno dei punti forti di Steins;Gate è indubbiamente rappresentato dal carismatico protagonista, Okarin, e dalle due co-protagoniste, Christina (Kurisu) e Mayushi (Mayuri).
Rintaro è uno di quei personaggi che si possono trovare forse solo nelle opere giapponesi: pieno di fisse e completamente perso nella sua parte da “scienziato pazzo” si prodiga spesso in esagerate risate diaboliche o finte telefonate in cui cerca di spiegare le situazioni come se tutto fosse parte di un complotto da parte di una certa organizzazione.
Dall’altro lato Kurisu e Mayuri rappresentano rispettivamente il lato scientifico-razionale ed umano del cast. La loro relazione con Rintaro, sebbene si sviluppi attraverso scenari già visti e talvolta dei clichè, cresce in maniera organica con l’andare della storia e si contrappone al cambiamento che avviene nello stesso Okarin.
Rintaro infatti, come avviene per la stessa trama, segue un percorso circolare che lo porta ad estraniarsi da ciò che era all’inizio della serie, diventandone l’esatto opposto, per poi tornare indietro.
In Conclusione
Steins;Gate è un anime avvincente, che tratta di viaggi del tempo in maniera interessante nella sua semplicità. Il cast dei personaggi è ricco e carismatico e nonostante alcune situazioni stereotipate finisce con il creare una marea di scene divertenti e memorabili.
Non mi ha dunque affatto stupito la sua popolarità e lo consiglierei senza dubbio a chiunque abbia affinità con gli anime e magari anche con Dr. Who, se vogliamo. Per quel che mi riguarda non vedo l’ora di guardare il seguito, Steins;Gate:0, in uscita in questi mesi in Giappone.
Per il resto, el psy congroo.
Nerdando in Breve
Steins;Gate è un anime del 2011 tratto dall’omonima visual novel uscita per Xbox 360 nel 2009. Segue le vicende di un gruppo di ragazzi che un’estate a Tokyo scopre come inviare email nel passato e quindi modificare il presente.
La trama ben strutturata ed i personaggi carismatici ne hanno fatto un classico.
Nerdandometro: [usr 4.2]
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