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Buon compleanno, Ghostbusters: qualche curiosità sul film

Ghostbusters

Buon compleanno, Ghostbusters!

8 giugno 1984: una data che ha segnato un’epoca perché, proprio quel giorno, usciva nei cinema americani Ghostbusters. (edit. nello stesso giorno usciva anche Gremlins di Joe Dante: sì, gli anni Ottanta sono stati un periodo ineguagliabile per il cinema ma di questo parleremo in un’altra occasione).

Il film, scritto da Harold Ramis e Dan Aykroyd e diretto da Ivan Reitman, era nato più come un esperimento e nessuno dei protagonisti avrebbe saputo immaginare l’enorme successo che avrebbe riscosso. Il pubblico, invece, lo ha letteralmente amato e continua a farlo ancora oggi, a 34 anni dal suo debutto.

Nel giorno del suo compleanno, quindi, abbiamo pensato di festeggiare ricordando alcune curiosità riguardanti Ghostbusters!

Lavorazione

Com’è nato Ghostbusters? La collaborazione tra Dan Aykroyd e Ivan Reitman, in realtà, era nata per la lavorazione di un altro progetto: una trasposizione cinematografica di Guida Galattica per gli Autostoppisti, di Douglas Adams. Quel film non andò in porto ma a Reitman piaceva molto un’altra idea di Aykroyd, basata su un gruppo di Acchiappafantasmi, e così i due iniziarono a lavorarci.

Il primo script fu realizzato dal solo Aykroyd e tendeva molto alla fantascienza: la storia si ambientava nel futuro e i Ghostbusters erano un franchise mondiale, composto da più squadre sparse in tutto il mondo. La trama prevedeva anche viaggi nel tempo, dimensioni parallele, auto volanti e una serie di mostri giganti: decisamente troppo costoso per il 1984, così Ivan Reitman richiese un nuovo copione. Per realizzarlo, Aykroyd si avvalse dell’aiuto di Harold Ramis.

Nonostante Ghostbusters sia considerato uno dei film più rappresentativi della città di New York, è stato girato solo in minima parte in quella location: tre settimane di riprese, tutte in esterni (con grande disagio dei newyorkesi, che infatti furono gli unici a bocciare al botteghino il film, preferendogli Gremlins).

La maggior parte delle riprese, soprattutto quelle in interni, sono state invece realizzate a Los Angeles: l’hotel, la caserma (che verrà poi riutilizzata anche in Grosso guaio a Chinatown e The Mask) e la biblioteca provengono infatti da lì.

La colonna sonora del film era stata commissionata inizialmente a Huey Lewis and the News ma, successivamente, fu affidata a Ray Parker Jr. Il cantante, come ha avuto modo di dichiarare successivamente, non aveva idea di cosa fare ed ebbe l’illuminazione una notte davanti alla tv: una delle pubblicità che passavano gli ricordò quella presente nel film e da lì tutto fu facile. Il tempo rimasto, però, era talmente poco che per i cori fu costretto a rivolgersi alla propria fidanzata e ad alcuni amici.

In ogni caso, il brano fu un successo, e rimase per ben tre settimane in vetta alle classifiche. Non mancarono però problemi: Huey Lewis accusò infatti Parker Jr. di plagio perché, a suo dire, la canzone era troppo simile alla sua “I want a new drug“.

Cast

Anche il casting per Ghostbusters risultò piuttosto travagliato: lo script originale prevedeva solo tre Acchiappafantasmi, interpretati da Dan Aykroyd, John Belushi ed Eddie Murphy. L’abbandono di Murphy, che preferì girare Beverly Hills Cop, comportò il ridimensionamento del personaggio di Winston e l’introduzione di quello di Egon, per il quale, dopo svariati casting senza trovare l’attore giusto, si propose lo stesso Ramis, ritenendosi l’unico in grado di interpretare correttamente il personaggio.

John Belushi morì invece durante la preproduzione e si rese perciò necessario rimpiazzarlo: dopo diverse proposte, la parte venne affidata a Bill Murray, che accettò solo a patto che Columbia Pictures finanziasse un progetto a cui lui teneva molto, il remake de Il filo del rasoio. In ogni caso, il suo Peter Venkman è riuscitissimo.

In un certo senso, comunque, Belushi è in qualche modo presente nel film: Dan Aykroyd infatti sosteneva che il suo spirito fosse rappresentanto da Slimer, il fantasma verde del film, che infatti lui chiamava Bluto, come il personaggio interpretato dall’amico in Animal House. Il nome Slimer, comunque, appare solamente nella successiva serie animata: per tutto il film, il personaggio non viene indicato infatti con un nome specifico.

Anche il personaggio di Louis Tully era stato pensato per un altro attore: la parte doveva essere di John Candy che, però, aveva in mente una caratterizzazione estremamente caricaturale che non convinceva il regista Ivan Reitman. Alla fine, Candy abbandonò il film per divergenze creative e il ruolo fu assegnato a Rick Moranis.

La presenza di Ivan Reitman nella pellicola va oltre il ruolo di regista: è sua, infatti, la voce di Dana Barrett quando è posseduta da Zuul. Nel secondo film apparirà anche il figlio del regista, un allora bambino Jason Reitman. Il cineasta ha successivamente dichiarato, comunque, che a convincerlo a diventare a sua volta regista non è stata quell’esperienza sul set, bensì la visione del film Clerks di Kevin Smith.

Effetti

Se contestualizziamo il film nell’anno in cui è stato girato, il 1984, ci renderemo conto di quanto debba essere stato difficile, all’epoca, realizzare gli effetti speciali necessari.

Per gli effetti di fluttuazione presenti si ricorse a semplici cavi mentre, per permettere al lavoro di postproduzione di inserire al meglio i flussi protonici, sui fucili erano montate delle lampadine. L’omino di Marshmallow era interpretato da un attore all’interno dei una tuta (ne furono realizzate tre, nessuna delle quali sopravvisse alla fine delle riprese) che si muoveva in una riproduzione in scala della città. Per la sua esplosione fu utilizzata una quantità spropositata di schiuma da barba.

Per rispettare i tempi di lavorazione previsti, sul set si improvvisò molto, tanto che diverse scene furono ridoppiate successivamente dagli stessi attori per renderle più aderenti al copione. La fretta fece sì che nella pellicola ci siano diversi errori evidenti ma, a quanto pare, il pubblico non si è lasciato scoraggiare da questo.

Promozione

La promozione di Ghostbusters fu decisamente all’avanguardia per i tempi. Prima dell’uscita nelle sale, per le strade di New York, fu fatta girare una Ecto-1, per incuriosire gli spettatori. Peraltro, nel film venne usata una sola macchina, con tutte le difficoltà che ne conseguono. Il nome Ecto-1, comunque, non viene mai usato nella pellicola ma compare solo nella successiva serie animata.

Ivan Reitman, inoltre, ebbe un’idea geniale: quella di inserire nei trailer lo spot dei Ghostbusters che appare nel film. Nei trailer, però, il numero in sovraimpressione era uno reale: chiamandolo, si ascoltavano dei messaggi registrati di Bill Murray e Dan Aykroyd che dicevano di essere fuori a caccia di fantasmi. Per sei settimane quel numero di telefono ricevette circa mille chiamate all’ora.

Citazioni

Le citazioni dirette presenti in Ghostbusters non sono moltissime perché la gran parte degli elementi presenti nel film sono farina del sacco di Ramis e Aykroyd, come il dispositivo di stoccaggio, le trappole e gli zaini protonici (anche se nel film non vengono mai chiamati così).

Aykroyd, comunque, ha dichiarato di aver preso ispirazione per l’idea degli Acchiappafantasmi dal cartone Disney del 1937 Topolino e i fantasmi e da alcuni film con l’attore Bob Hope, in particolare Il fantasma di mezzanotte e La donna e lo spettro.

L’unica citazione diretta riscontrabile nel film la troviamo nell’insulto scritto sulla porta dello studio di Venkman: la frase “Venkman, burn in hell” è la stessa che appare nel finale del film Carrie – Lo sguardo di Satana.

Non mancarono, comunque, controversie legali. In particolare per il titolo del film: Ghostbuster, infatti, era già il titolo di una serie TV della Filmation. La Columbia, alla fine, fu costretta ad acquistarne i diritti.

Inoltre la Harvey Comics, che deteneva i diritti di Casper, intentò causa alla Columbia per il simbolo del film, a loro dire troppo simile ad uno degli zii di Casper. Il giudice, alla fine, diede loro torto, sostenendo che non esistono poi tanti modi per disegnare un fantasma.

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