Recensione
Leggendo il connubio “Cowboy” e “Dinosauri” molti di voi nerd d’antan andranno in brodo di giuggiole: di solito le commistioni più strane, figlie della cosiddetta cultura pop che ormai pervade le nostre vite ed i nostri interessi, sono apprezzatissime da chicchessia, tranne che dal sottoscritto, se non con rare eccezioni.
Sarò grigio, sarò noioso, starò forse diventando vecchio, ma quando in redazione mi hanno proposto di leggere e recensire Kids with Guns ero più eccitato per la parte western che per gli strani accoppiamenti tematici che avrei trovato nel libro.
Ebbene, dopo aver letto l’opera prima di Capitan Artiglio, nome d’arte di un giovane illustratore piemontese di indubbio talento (basta dare uno sguardo alla sua pagina Facebook per averne immediata evidenza) sono pronto a far entrare la commistione “Cowboy + dinosauri” nell’elenco delle eccezioni di cui sopra.
Talento e storia ben raccontata battono pregiudizi 1 a 0, palla al centro.
Trama
La trama parte da un canovaccio piuttosto classico in ambito western: tre fratelli, una banda di criminali e pistoleri, un bottino da ritrovare, una taglia sulla loro testa, tanti cacciatori di taglie alle calcagna.
Il deserto, una valle che richiama alla mente l’epoca d’oro dei film di Sergio Leone.
E poi i dinosauri, i teschi di Moloch con i poteri magici, i portali dimensionali e gli esoscheletri.
Dite che ho sbagliato il copia e incolla da un’altra recensione? Eh no, perché oltre al western questi elementi ci sono tutti e anche, sopratutto, perfettamente integrati.
Non l’avrei mai detto, ma una volta entrati nel vivo della storia e risucchiati magicamente nel vortice degli eventi, vi dico che tutto vi sembrerà perfettamente normale: Capitan Artiglio è riuscito a scrivere una storia che fila una bellezza e che rende tutti questi elementi omogenei e mai fuori posto.
Al centro della vicenda, la misteriosa bambina Senza Nome, venuta non si sa bene da dove, non parla, ma lascia che le pistole parlino per lei. La vera protagonista è lei, perfettamente in linea con la tendenza moderna di puntare su eroine forti e indipendenti che sanno il fatto loro.
Molto, molto interessante come personaggio.
Kids with Guns è il primo di una trilogia e riesce benissimo nell’intento di introdurci alla vicenda, presentarci i personaggi e farci acclimatare con un mondo sì strano, ma perfettamente sensato perché non un elemento sembra esser fuori posto.
Ambientazione
Prendete l’immaginario western, metteteci un po’ di steampunk, citazioni ed elementi della moderna cultura pop, un po’ di fantascienza, il mondo moderno come base.
Dal deserto iniziale, con un classico saloon, si passa ad una città con richiami giapponesi, in cui vivono tranquillamente alieni blu; naturalmente, in questo strano mondo ci sono internet e ci sono gli smartphone, mentre pterodattili solcano il cielo e banditi cercano sacchi di denaro nascosti in tombe di cimiteri messicani.
I cattivi, a volte, sembrano usciti da Ken il Guerriero e tutto profuma un po’ di Cadillacs and Dinosaurs; anzi, diciamo che quest’ultimo è stato di certo una fonte importante. Intanto, sul tavolo di una cucina, c’è un portachiavi dei Pokémon.
Il nome del volume è lo stesso di un singolo dei Gorillaz. Volete che in qualche modo non vi siano richiami?
Un’ambientazione sicuramente originale che riesce nel catturare l’attenzione e che fornisce un perfetto contesto per le folli vicende di una banda di ladri con poteri sovrannaturali e di una bambina che spara come mai avete visto prima.
Disegni
Non v’è dubbio che uno dei pezzi forti di Kids with Guns sia il comparto artistico: un’esplosione di dettagli e di colori che difficilmente potremmo bollare come banale!
Ogni tavola esplode letteralmente di particolari ed un livello aggiuntivo di lettura è dato proprio dal cercare di coglierne il più possibile risfogliando le pagine di questo bel tomo.
Chiaramente i riferimenti alla cultura pop si sprecano e rendono Kids with Guns una vera e propria caccia al tesoro per notare ciò che all’occhio è nascosto ad un primo sguardo.
Mi sono sempre piaciuti i dinosauri, e da piccolo c’è stato un periodo in cui ero fissato (d’altronde siamo la generazione Jurassic Park, c’è poco da fare) ed è stato bello ritrovare questi animaloni della mia infanzia come protagonisti assoluti delle scene.
C’è proprio da dire, caro Capitan Artiglio, che tu i dinosauri li rendi veramente bene.
Particolare apprezzamento, inoltre, mi preme segnalarlo per quanto riguarda l’efficacia delle scene mute: non c’è colonna sonora soltanto perché si tratta di carta stampata, che altrimenti il ritmo è quello di un film, e le scene sono quelle epiche in cui parte la musica sparata e ti gasi come un pazzo.
Ultima cosa, e poi passiamo avanti, volevo dirvi di che belle sono le illustrazioni di inizio capitolo: qui siamo a metà tra il Messico e l’Australia di Mad Max.
Conclusioni
Scrivere questa recensione è stato strano, perché mi sono reso conto di aver usato paroloni e poi subito dopo un linguaggio colloquiale.
Ripensandoci però, penso che abbia perfettamente senso con ciò che è l’opera prima di Capitan Artiglio: un insieme di elementi apparentemente eterogenei che però insieme stanno da dio, e alla fine dopo poche pagine già sei lì, immerso nella vicenda, che leggi avidamente e neanche ci fai più caso, perché ti sembra tutto stranamente sensato, sommerso come sei dal turbinio di colori e dalla ricchezza della parte grafica.
Che dire, aspetto il secondo volume, quello più difficile. Non deluderci!
Kids with Guns è pubblicato da BAO Publishing, che ringraziamo per averci fornito il materiale per la recensione.
Nerdando in breve
Kids with Guns è il titolo d’esordio di Capitan Artiglio, che ci regala un western atipico ed avvincente, con un comparto grafico lussureggiante.
Nerdandometro: [usr 3.8]
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