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Slain: Back From Hell – Lode al metallo

Slain

Ho visto il trailer di Slain: Back From Hell quasi per caso e me ne sono innamorato perché mi ricordava lontanamente Castlevania: Symphony of the Night e questo è bastato per incuriosirmi e spingermi a chiedere una key per Nintendo Switch.

Recensione

Il protagonista di Slain: Back From Hell è Bathoryn, un guardiano il cui scopo è quello di difendere la terra dalle minacce portate dai malvagi; nulla di così inedito, come avrete capito: il cattivo del nostro gioco si chiama Lord Vroll e non dovremo far altro che sconfiggerlo abbattendo sei mortali Signori della Guerra.

Per arrivare a sterminare questi boss, Bathoryn dovrà superare tutti i classici cliché che abbiamo già affrontato in un qualsiasi metroidvania, con piattaforme semoventi, trappole da evitare, interruttori da attivare per aprire porte o azionare ascensori e così via, con boss di metà livello da sbaragliare per poter accedere all’area successiva.

I tasti da utilizzare sono pochi, c’è la possibilità di saltare, attaccare, contrattaccare con il giusto tempismo – un po’ come accade in Dark Souls, per intenderci – parando i colpi o addirittura rilanciando indietro dardi e palle di fuoco, indietreggiare e caricare un’aura d’energia da lanciare agli avversari; anche per le armi non c’è molta scelta, ma questa è una volontà precisa degli sviluppatori Andrew Gilmour e Thomas Jenn (come da comunicato stampa) che hanno voluto creare un titolo senza troppi fronzoli eliminando elementi quali lo sviluppo del personaggio con punti esperienza, il crafting e il grinding. Da un verso li capisco, ma l’ex giocatore di mmorpg che è in me grida vendetta.

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Comparto Tecnico

La grafica di Slain: Back From Hell ricorda i giochi per SNES, con i pixelloni e i colori tipici degli anni ’90 di cui non sono mai sazio abbastanza. Il gameplay è sempre fluido e non ho assistito mai a cali di frame rate anche se ho notato alcuni comportamenti strani dei nemici nei momenti in cui vanno a interagire con alcune piattaforme semoventi o ascensori che modificano il pattern di movimento.

La colonna sonora, rigorosamente heavy metal, è stata realizzata da Curt Victor Bryant, membro dei Celtic Frost, gruppo – stranamente – heavy metal svizzero ormai sciolto. Onestamente non apprezzo questo genere di musica ma è assolutamente coerente al contesto in cui ci si viene a trovare giocando a Slain: Back From Hell.

In conclusione

Mi sono divertito abbastanza con Slain: Back From Hell. Il prodotto realizzato dal duo composto da Andrew Gilmour e Thomas Jenn è un omaggio al metal, alle atmosfere gotiche e ai giochi di un paio di decenni fa; il titolo mi ha intrattenuto per una manciata di ore, costringendomi – in alcuni frangenti – a ripetere più e più volte la stessa porzione di livello: alcune volte, il grado di sfida proposto è piuttosto elevato ma senza mai cadere nel frustrante.

Slain: Back From Hell è sicuramente rappresenta un’interessante novità da provare!

Ringrazio Digerati Distribution per la copia.

Nerdando in breve

Slain: Back From Hell è un simpatico e sfidante metroidvania con un’epica colonna sonora.

Nerdandometro: [usr 3.1]

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