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Assassin’s Creed: Origins – Passato e rinascita

Assassin's Creed Origins

Recensione

Io sono una di quelle persone che ha apprezzato la saga di Assassin’s Creed anche nei suoi momenti più bui, quando ormai si era fatto ripetitivo e a tratti noioso. Difatti alla notizia di un rinnovamento ho posto piena fiducia nel team Ubisoft Montreal, e ad oggi devo dire che ho fatto più che bene.

Il primo impatto col gioco è stato davvero particolare: sapevo che stavo giocando a qualcosa di familiare, eppure era tutto diverso. Il gameplay non è stato solo rinnovato, ma totalmente stravolto. Sono morta una quantità imbarazzante di volte solo nelle prime due ore di gioco, sia perché abituarmi al nuovo stile di combattimento è stata dura sia perché la difficoltà si è effettivamente alzata rispetto a quella dei predecessori.

Sistema di combattimento

Partiamo appunto dal cambiamento più grande e che ci colpisce subito per forza di cose: il combat-system.

Le azioni che abbiamo a disposizione sono quelle classiche: attacco leggero e quindi più rapido, attacco pesante che rompe le difese del nemico e infligge più danni, parata, schivata, attacco a distanza con l’arco e infine un attacco speciale utilizzabile una volta riempita la barra di adrenalina, che varia a seconda del set di attrezzature che stiamo utilizzando.

Sono disponibili svariate tipologie di armi, ognuna con le sue differenti caratteristiche ovviamente, il che rende l’esperienza di combattimento abbastanza varia. Possiamo equipaggiare due armi e due archi differenti insieme, cambiandoli comodamente con l’ausilio di un tasto solo.

Abilità

Il classico Occhio dell’aquila è stato sostituito da due cose diverse: la prima è la possibilità di controllare Senu, un’aquila vera e propria che ci sorvola per tutto il tempo per identificare nemici, obiettivi o semplicemente prede da cacciare. La seconda è una specie di radar che identifica i tesori vicino a noi.

L’albero delle abilità ci regala delle skill molto variegate e che arricchiscono notevolmente l’esperienza di gioco; un esempio è la possibilità di permettere a Senu di infastidire i nemici tenendoli occupati sia sotto un nostro specifico comando che di sua spontanea volontà.

Le abilità sono suddivise in 3 categorie a seconda della loro tipologia: Il Guerriero, il Veggente e il Cacciatore.

Trama

Questo nuovo capitolo è ambientato in Egitto nell’epoca tolemaica e narra le vicende di Rayek, Medjay della città di Siwa, ossia una figura che si occupava della protezione del popolo. Come dice il titolo del gioco stesso, ci verranno finalmente mostrate le origini della confraternita degli Assassini.

Ad affiancare Rayek ci sarà la sua carismatica moglie Aya, con cui condivide un doloroso passato che porterà il nostro medjay a farsi guidare da un profondo sentimento di vendetta.

Purtroppo dire di più senza fare spoiler è assai difficile, quindi non lo farò. Il gioco non si limita a raccontare le origini della confraternita, ci sono anche parecchie frecciatine al futuro che abbiamo visto nei capitoli precedenti.

L’impostazione di questo titolo ci porta ad alternare le missioni secondarie a quelle principali, in quanto spesso sarà necessario aumentare di livello prima di poter proseguire con la storia. Personalmente è una cosa che apprezzo molto, di solito smanio dalla curiosità e mi butto sulle missioni principali perdendomi gran parte dell’esperienza di gioco, soprattutto quando si tratta di titoli con una trama abbastanza coinvolgente, come questa del resto.

Mappa

La mappa è grande e soprattutto molto varia e incredibilmente curata nel dettaglio, con scenari abbastanza differenti fra loro: imponenti architetture, semplici villaggi, deserti e montagne e il Nilo in cui nuotare.

L’esplorazione è valorizzata al massimo, ogni punto sulla mappa è esplorabile ed è pieno di tesori nascosti da trovare, soprattutto in piramidi, tombe e grotte. Questo è davvero un gioco in cui ci si perde. Ci si perde a guardarsi intorno, ci si perde a camminare nel deserto, ci si perde a guardare il mondo dall’alto attraverso gli occhi di Senu.

Una cosa che mi ha fatto tirare un grosso sospiro di sollievo è il fatto che Rayek è in grado di arrampicarsi praticamente ovunque, montagne comprese, il che ci evita la scocciatura di doverci girare attorno per raggiungere un determinato punto come a volte accade negli open-world.

Cammelli e unicorni

Abbiamo a disposizione due categorie di cavalcature; cavalli e cammelli. Potremo comprarli e venderli, ognuno ha un proprio nome, un diverso aspetto e diverse caratteristiche. Con 500 Crediti Helix sarà possibile aggiudicarsi addirittura un unicorno bianco per poter scorrazzare per i deserti lasciandosi una scia arcobalenosa alle spalle.

In conclusione

Per quel che mi riguarda, Ubisoft con questo titolo ha fatto centro.

Il gioco è longevo, ricco di cose da fare e soprattutto da vedere ma non per questo pecca di scarsa varietà, la storia è appassionante e i personaggi interessanti e ben caratterizzati (Aya in particolare), inoltre l’atmosfera egiziana è incredibilmente affascinante.

Assassin’s Creed: Origins riesce ad essere al tempo stesso tradizionale e fedele ai dogmi della saga ma anche fresco e rinnovato. Un miscuglio di tanti elementi vincenti già ben rodati nel mondo videoludico, qui riuniti a formare una piccola perla che spero sia davvero il primo passo per un nuovo inizio per le vicende della confraternita degli Assassini.

Nerdando in breve

Assassin’s Creed: Origins è il nuovo e rinnovato capitolo della nota e omonima saga, in cui conosceremo la storia del Medja Rayek e di sua moglie Aya, e soprattutto vedremo com’è nata la confraternita degli Assassini.

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