Recensione
Earth Atlantis è un nuovo shooter a scorrimento laterale in 2D sviluppato da Pixel Perfect e disponibile da inizio ottobre per Nintendo Switch, PS4, Xbox ONE e PC; io e Giando abbiamo avuto la possibilità di provare la versione per Nintendo Switch.
Trama
La trama è semplicissima: ci troviamo nel XXI secolo dopo che il cambiamento climatico ha causato lo scioglimento dei ghiacci e la Terra è per il 96% ricoperta dall’acqua. La civiltà umana è decaduta, e a comandare ora sono le macchine.
Già visto? Sì, ma la particolarità qui sta nel fatto che le macchine in questione hanno le sembianze di tante creature marine diverse, dagli squali ai granchi ai polipi alle tartarughe, dall’aspetto a mio parere steampunk, con ingranaggi e bulloni in bella vista.
Il nostro personaggio si trova all’interno di un sottomarino, e il suo scopo è quello di rintracciare i 38 “boss”, mostri/macchine particolarmente grandi e cattivi dai nomi evocativi, e sconfiggerli. E basta.
Modalità di gioco
Trovare i boss non è affatto facile, infatti bisogna esplorare il labirintico fondale marino, tra rocce e metallici detriti (ciò che resta delle città umane), e non è immediato riuscire a capire dove il nostro sottomarino può passare, navigando davanti a elementi che sembrano in primo piano e invece sono sullo sfondo, e dove invece troverà la strada sbarrata.
Una comoda mini-mappa laterale però viene in nostro aiuto indicandoci in che direzione si trovano i grandi mostri. Durante la ricerca dei boss si viene attaccati da una miriade di nemici che non danno un attimo di respiro, per non parlare delle svariate mine e degli spuntoni che possono danneggiare il sottomarino. Uccidendo i pesci meccanici, compaiono una serie di bolle che contengono delle lettere (P, E, M, H, B, +, star) che ci conferiscono diversi preziosissimi potenziamenti che aumentano la nostra salute e la nostra potenza di fuoco, tutto indispensabile se si vuole sperare di sopravvivere fino ad incontrare i boss (e di riuscire a distruggerli).
Ammetto di aver avuto non poche difficoltà ad andare avanti, anche solo superare l’inizio del gioco è stato molto difficile, sia in modalità “normale” che “facile”. Nota dolente: se si viene uccisi si perdono tutti i progressi accumulati e si ricomincia dal punto di partenza, all’inizio del livello, e si deve da capo potenziarsi, trovare i boss nei labirintici fondali e cercare di distruggerli! E la frustrazione sale.
Andando avanti, si ha la possibilità di sbloccare in tutto 4 sottomarini, dalle armi e caratteristiche diverse (potere corazza, potere arma e velocità). Indovinate come si chiama il primo sottomarino? Sì, si chiama Nautilus… Che fantasia!
Grafica e comandi
La grafica di sfondi e personaggi sembra presa direttamente da uno schizzo disegnato nel XIX secolo, il che dà all’ambientazione una leggera impronta steampunk, come anche i colori, che in realtà sono solo 2: il nero e il seppia, cosa che ho trovato un po’ noiosa e monotona.
Anche i comandi sono essenziali: con lo stick ci si muove, con il tasto A (o ZR) si spara, con il tasto B (o ZL) si cambia direzione. Personalmente ho trovato comodo mantenere il pollice fisso su “spara” e cambiare direzione premendo il tasto B con la parte laterale del dito.
All’inizio del gioco abbiamo la possibilità di scegliere tra 2 modalità, “missione” e “caccia”, quest’ultima sbloccabile dopo aver sconfitto i primi boss.
Nerdando in breve
Uno shooter a scorrimento laterale in 2d dal sapore steampunk, divertente, leggero ma allo stesso punto impegnativo, dalla grafica semplice ma molto curata.
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