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Whoop! A fistful of bananas – La scimmia pensa, la scimmia mena

Whoop!

Recensione

Forse siete appassionati di scimmie, forse vi è piaciuta molta la nuova trilogia dedicata al Pianeta delle Scimmie e volete sapere che succede dopo la guerra, forse volete sostenere una giovane casa editrice e dei giovani autori, oppure volete solo leggere una storia leggera e scanzonata. Insomma, ci sono dei motivi per leggere Whoop! A fistful of bananas.

Whoop! A fistful of bananas è pubblicato da Amianto Comics che ha scelto questa storia come primo racconto di autori esterni alla casa editrice da pubblicare in volume unico. Dunque devono averci visto qualcosa nel fumetto di AKM0 (testi) e Il Formichiere Bischeri (disegni). Qualcosa che non è legata ai nomi degli autori, immagino (a meno che non hanno scelto questo fumetto perché intrigati dai nomi d’arte bizzarri).

Guerra e scimmie

Ho parlato del Pianeta delle Scimmie. Non è un caso.

La storia è ambientata genericamente nel futuro, dopo una guerra apocalittica tra l’uomo e scimmie evolute (che se non ho capito male è stata vinta dagli esseri umani). Quindi sì, dai, è abbastanza evidente il riferimento. Però non abbiamo di fronte una storia filosofica o drammatica sull’umanità e la guerra, tutt’altro. Pensate a Donkey Kong e pensate alle Tartarughe Ninja e ci dovremmo essere.

Fez, Sam e Demon sono tre delle scimmie superstiti, sono giovani, scavezzacollo e passano il tempo a guardare la tv degli anni ’80/’90. Quando però scoprono che in un centro commerciale abbandonato si nasconde quello che è probabilmente l’ultimo carico di banane rimasto al mondo, si precipitano sul luogo per impossessarsene. Ovviamente non sarà così facile, tra ex-militari e robot assassini pronti a fermarli.

Se pensate che la trama sia un po’ folle, beh, non sbagliate. Ma sapete una cosa? Non fa niente, perché la storia è quasi un mero pretesto per vedere una sequenza di botte e mosse di arti marziali che non vedevamo da quando Jean-Claude Van Damme era una star di alto livello. E quindi siamo tutti molto contenti per questo, soprattutto quelli (come il sottoscritto) cresciuti a pane e azione cafona.

È soltanto da apprezzare il tentativo di world-building della sceneggiatura e la creazione di tanti personaggi pazzi e surreali, azzeccati in un fumetto dalle premesse così strambe. A volte si fa prendere un po’ la mano e in certi passaggi non è tutto così scorrevole e chiaro, ma è una di quelle storie che pongono le basi per qualcosa da sviluppare in seguito.

Visualizzare le botte

I disegni fanno il loro dovere, sono belli e aggressivi nelle scene più importanti (cioè durante le mazzate) e in una storia del genere è cruciale. Purtroppo non sempre nei momenti più calmi  del racconto il livello è lo stesso. Si vede che Il Formichiere Bischeri è ancora in fase di rodaggio e apprendimento e non possiamo che fargli gli auguri per i successivi lavori. Qui lo stile è altalenante quando non c’è azione o quando si deve dare profondità alle vignette.

Sembra più uno stile da fumetto d’autore che non da un fumetto d’azione come questo (a me veniva in mente un Davide Toffolo alle primissime armi e scusate se è poco), ma va anche detto che nemmeno il fumetto originale delle Tartarughe Ninja brillasse troppo per quanto riguardava i disegni. In Whoop! A fistful of bananas, se non altro, le parti d’azione sono fluide e dinamiche.

Nerdando in breve

Un fumetto fuori dagli schemi per due autori esordienti. Non manca il coraggio ed è divertente in molti passaggi ma non aspettatevi una storia delicata o profonda.

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