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Wonder Woman – Diana Prince salverà il DC Extended Universe?

Wonder Woman

Recensione

Il 24 maggio a Roma, Warner Bros. ha deciso di regalare ai fan e ad alcune testate come la nostra la possibilità di vedere in anteprima mondiale Wonder Woman. Quest’operazione si allinea con il bisogno di rilanciare l’immagine del DC Extended Universe dopo che i due film precedenti, Batman V Superman e Suicide Squad, sono stati severamente bacchettati da pubblico e critica, per usare un eufemismo.

Analisi

Quello che mi incuriosiva di Wonder Woman è il “venir dopo” quelli che, per ragioni diverse, erano film attesissimi e che hanno fatto flop: è l’ultima pellicola che uscirà prima di Justice League ed un esito negativo rischierebbe di affondare il DC Extended Universe prima ancora di poter arrivare al piatto forte; allo stesso tempo, però, molta della produzione e delle riprese era avvenuto prima dei risultati rivedibili dei sopraccitati film, così che non poteva deviare troppo dal progetto originale. In sostanza: la visione originale di Zack Snyder (regista che adoro e nel quale ho una fiducia immensa e forse ingiustificata) può riscuotere successo o è fallita definitivamente?

Per certi versi questo era il film perfetto per ravvivare l’entusiasmo: innanzitutto si tratta di una origin story, genere nel quale è molto difficile sbagliare; poi perché è passato molto più sottotraccia rispetto a Batman V Superman ed a Suicide Squad, dove le aspettative erano esageratamente alte da un lato per i protagonisti e dall’altro per la campagna promozionale eccessivamente pomposa; infine perché è la prima eroina che abbiamo sul grande schermo in questa generazione così che, per una volta, DC può “sorpassare” Marvel.

Questa visione complessiva per quel che riguarda il DC Extended Universe superava nel mio interesse quello strettamente legato a Wonder Woman in sé, che ammetto essere un personaggio che conosco poco e che non mi ha mai suscitato un particolare interesse. Questo però si rivelava essere un altro banco di prova importante: sarebbe riuscito questo film a svegliare in me la passione per la Principessa delle Amazzoni, indubbiamente il meno popolare dei membri della “Trinità DC”? La risposta è… nì. Cercherò di spiegarvi senza spoiler il perché questo film convince ma non esalta.

Trama

Come detto, Wonder Woman – interpretata da Gal Gadot – narra la origin story dell’eroina, ovvero di come Diana, Principessa delle Amazzoni, è divenuta Diana Price, la seducente ed elegante donna che in abito da sera anticipa Bruce Wayne ed in armatura aiuta Batman e Superman contro Doomsday. Se però l’omicidio dei coniugi Wayne o l’arrivo in astronave nel ranch dei Kent in Kansas sono storie iconiche ed arcinote, quella di Wonder Woman è decisamente meno consolidata nell’immaginario collettivo, lasciando quindi ampia libertà agli autori della pellicola su come dipingerla ed evitando di cadere nello scontato (per dire, adoro Spider-Man, eppure dubito che sarei interessato all’ennesimo film in cui bisogna aspettare la morte di Ben Parker per un’ora buona).

La scelta di Zack Snyder, Allan Heinberg e Jason Fuchs è stata innanzitutto di scegliere un setting molto diverso: come si vede già dal trailer, il film si ambienta durante le fasi conclusive della Prima Guerra Mondiale nella quale una giovane ed ingenua Diana si ritrova coinvolta, costretta a scontrarsi con la brutalità della guerra di trincea alla sua prima esperienza nel mondo esterno all’Isola delle Amazzoni dove era cresciuta isolata e protetta.

Nonostante il quantitativo enorme di conoscenze accumulate negli anni di studio ed addestramento, Diana è come una bambina, non solo nel suo candore nei confronti del mondo maschile e nella sua ignoranza dei costumi moderni, ma anche nella sua cieca ed ingenua ossessione per la bontà dell’umanità.
Quando però quest’illusione cade e Diana inizia a rendersi conto di cosa alberga veramente nel cuore degli esseri umani, solo legami e sentimenti forti riescono ad evitare di farla passare dalla parte di chi vuole vedere la nostra specie estinguersi, diventando così la Wonder Woman che conosciamo (e risvegliando i suoi veri poteri, laddove per quasi tutto il film le sue capacità sono “limitate”).
Questa crescita è ben descritta nel film ed è sostenuta benissimo dal ruolo del de facto co-protagonista Steve Trevor, spia americana al servizio dell’intelligence britannica, interpretata a mio parere ottiamamente da Chris Pine.

Il film ha il merito di riuscire ad imbastire un’origin story dignitosa per Wonder Woman, che va a delineare il suo personaggio all’interno di quella che sarà la Justice League: la combattente dura, fiera, che non s’arrende mai, ma che è empatica con i più deboli ed è sempre disposta ad aiutarli, di fatto bilanciando le attitudini eccessive degli eroi di Metropolis in un senso e di Gotham in un altro.
Oltre alla trama anche la sceneggiatura è molto valida (tranne che per alcune scene, dove è un po’ confusa) e sa inserire i momenti comici senza forzarli come sembra avvenire negli ultimi film Marvel o in Batman vs Superman.

Quanto ai punti deboli: le musiche (fatta eccezione per il main theme che si era già sentito nel combattimento con Doomsday e che adoro) sono così così; il rallenty nei combattimenti era fantastico in 300, ora però sarebbe il caso di smettere di usarlo ad ogni occasione; il setting della Prima Guerra Mondiale m’interessava non poco, ma alla fine sembra un film sulla Seconda, con i tedeschi che passano per i cattivoni crudeli dediti a ricerche folli e le somiglianze con l’HYDRA e con Teschio Rosso sono eccessive. Tra l’altro, una nota a parte: mi aspettavo che questo film sarebbe stato molto simile al primo Captain America e, sebbene ci siano alcune somiglianze innegabili, alla fine forse il paragone più idoneo è… la Trilogia Originale di Star Wars!

Infine, come detto, il film convince ma non esalta: la trama è piacevole, ha delle svolte interessanti, l’azione è coinvolgente, ma manca quel qualcosa che renda il tutto indimenticabile, che sia un personaggio che emerge, un cattivo incredibile o una scena inaspettata o clamorosa. Nel complesso la sensazione è che si sia giocato molto sul sicuro con Wonder Woman: c’era bisogno di recuperare l’attenzione e l’aspettativa del pubblico (cosa che probabilmente farà), ma non si poteva rischiare di combinare un altro pasticcio con Justice League alle porte.

Nerdando in breve

Guardando il bicchiere mezzo pieno: si tratta di un buon film, senza evidenti lacune o problemi. Ora continuando su questa strada Warner e DC devono levare qualche freno e lanciarsi per creare un capolavoro come Justice League meriterebbe di essere.

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