Recensione
Da bimbo ho speso probabilmente un milione di vecchie lire al cabinato di Sunset Riders, ecco perché quando ho messo le mani su Bounty Train sono stato pervaso da un fomento nostalgico, di quelli molto piacevoli.
Come ho spiegato nei precedenti articoli, sono in un periodo in cui preferisco provare titoli immediati nei quali non occorra pensare più di tanto ma ho voluto fare un’eccezione con Bounty Train.
Gameplay
Definire Bounty Train con una sola parola è piuttosto complicato in quanto è un videogioco che, come si capisce dopo la prima ora di gioco, ha una profondità che va ben oltre la media.
Ho fatto partire la modalità campagna e, complice una colonna sonora azzeccatissima, mi sono messo nei panni di Walter Reed, un uomo che possiede un treno con cui trasportare merci da una città all’altra degli Stati Uniti.
I soldi sono pochi, il mezzo è piuttosto scarso e così decido di fare la spola tra Portland e Boston portando qualche bene per aumentare le mie risorse monetarie; viaggio dopo viaggio accumulo il denaro necessario per comprare una licenza e poter andare fino a Utica e capisco che la faccenda inizia a farsi più interessante: con tre stazioni, il tragitto Utica-Portland-Boston andata e ritorno mi permette di guadagnare un bel gruzzoletto in poco tempo, di completare alcune semplici quest che fanno sì che – come fosse un gdr – Walter salga di livello ed ottenga nuove abilità.
Capisco che i tempi sono maturi e decido di ingrandire il treno per avere la possibilità di portare i primi viaggiatori.
I dollari continuano a crescere, quindi acquisto altre licenze per poter avere più mete a disposizione; sembra filare tutto liscio quando iniziano ad esserci i primi problemi: le carrozze si danneggiano e capisco come mai ogni materiale trasportato abbia due attributi come infiammabilità e fragilità. Perdere un carico non è mai bello, soprattutto se di mezzo ci si mettono dei banditi che bloccano le rotaie con un masso e mi assaltano, trasformando Bounty Train in Desperados: Walter si difende con le unghie, con i denti e con le pistole in uno scenario da RTS; inutile dirvi di quanto sia rimasto sorpreso da questa virata inaspettata.
Ferito, vado nella stazione più vicina e mi curo, iniziando a comprendere quanto sia importante avere qualche fido compagno con me che protegga il carico ed i passeggeri. Faccio aggiustare le carrozze, acquisto una locomotiva più grande che è in grado di trasportare più tonnellate.
Inizio a parlare alla gente sulla banchina e scopro un altro grado di profondità di Bounty Train: dialoghi a scelta multipla aprono la strada a nuove quest. Capisco che posso iniziare a trasportare armi (operazione illegale in alcuni stati) in specifiche stazioni, tirando su bei bigliettoni mentre nei viaggi si alternano scontri a fuoco con mini giochi per gestire la velocità del mezzo.
In alto, mentre il tempo di gioco passa, vengo informato dei fatti storici reali degli Stati Uniti come annessione di nuovi stati o l’elezione dei nuovi presidenti. Mi fermo e guardo l’orologio: sono passate 10 ore dal primo avvio e ne voglio ancora.
Comparto tecnico
Il motore grafico di Bounty Train fa il suo lavoro, senza troppi fronzoli: pulito, rapido e fluido sia durante le scene in stazione, che utilizzando la mappa dinamica, che nei momenti più concitati dove ci sono più personaggi in azione; il frame rate è stabile e questo è tutto ciò che voglio.
La colonna sonora è quanto di più evocativo ed immersivo si possa chiedere ed è ottima per immedesimarsi nell’epoca in cui il titolo è ambientato mentre il sonoro, specialmente nei periodi in cui si rimane in stazione, è ben realizzato: i ragazzi di Corbie Games hanno fatto proprio un bel lavoro.
In conclusione
Bounty Train unisce più generi al suo interno ma non è affatto un minestrone senza senso, anzi, risulta molto gradevole e giocabile proprio per via di questa commistione che non annoia e diverte molto.
Le parti gestionali sono sufficientemente complesse da non annoiare i novizi e da risultare interessanti per gli esperti, le dinamiche da gioco di ruolo sono piccanti ed aggiungono la giusta componente morale per spingerci alla scelta tra il giocare legalmente o sporco mentre le fasi “action” danno ritmo ad un titolo che ha saputo davvero coinvolgermi e che mi sento di consigliarvi senza alcuna remora.
Volendo trovare a tutti i costi un difetto, vi avviso che il gioco è completamente localizzato in inglese e questo potrebbe causare qualche problemino ai non amanti della lingua anglofona.
Prezzo
Bounty Train è acquistabile su Steam al prezzo di 24,99 € o di 34,99 € con soundtrack, digital art book, due oggetti speciali ed il primo DLC.
Nerdando in breve
Bounty Train è quel titolo di cui non sapevi nulla ma che, una volta che lo scopri, non puoi più farne a meno grazie al giusto mix tra gestionale, gioco di ruolo e RTS.
Nerdandometro: [usr 3.9]
Trailer
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